Maratona di Amsterdam, vittoria di Wilson Chebet. Tripletta etiope fra le donne
35 mila partenti, una bellissima giornata di sole ma temperatura molto fredda. 83 le nazioni rappresentate, un migliaio gli italiani. Questa la partenza dell’edizione numero 36 della Maratona di Amsterdam. Partenza molto suggestiva, con il serpentone che pronto sulla pista dello stadio Olimpico velocemente dopo lo sparo di via di dilegua all’esterno della struttura e si immette sulle strade di Amsterdam.
Percorso molto veloce quello che si sviluppa fra le vie e i canali della città olandese. Come sempre keniani ed etiopi favoriti, con un nome su tutti dal quale ci si aspetta qualcosa di speciale: il keniano Wilson Chebet, classe 1975, lo scorso anno secondo ad Amsterdam. Fra le donne occhi puntati su Lornah Kiplagat, keniana naturalizzata olandese, anche lei come molti atri atleti alla ricerca del tempo di qualificazione per le Olimpiadi di Londra 2012.
Le lepri davanti a tutti macinano chilometri, imponendo nei primi tratti di gara un ritmo stabile sui 3′ al chilometro o appena inferiore. Il gruppo di testa non si sfalda, resta unito, con tutti i favoriti a controllarsi uno con l’altro.
Dopo 44′ di gara l’olandese Koen Raimakers è il primo atleta a perdere contatto con la testa della corsa. Ma la sua è vera difficoltà e infatti al 50′ il runner di casa si ritira.
Intorno al 18° chilometro l’andatura aumenta ulteriormente, con le lepri africane che spingono molto: il ritmo è di 2’55 al chilometro, velocità superiore ai 20 Km/h. Il passaggio alla mezza maratona è di 1h02’39.
Nella gara femminile la Kiplagat non riesce a fare la gara che avrebbe sperato, perdendo presto il contatto con le più veloci. La corsa al femminile è comandata dalle etiopi Tiki Gelana, al debutto in maratona, Genet Getane e Eyerusalem Kuma. Il loro passaggio alla mezza è intorno a 1h10′.
Il gruppo che guida la corsa maschile si assottiglia intorno al 25°, mentre due lepri escono di scena, con keniani ed etiopi che restano soli a fare la gara. Al 30° gli atleti transitano in 1h29’20, mentre il keniano Kiprotich subisce un involontario sgambetto durante un rifornimento e cade a terra. Prontamente si rialza ma perde inevitabilmente contatto con i primi. Anche dopo il 32° le lepri rimaste in gara continuano a tirare, probabilmente intenzionate a giungere al traguardo.
Il ritmo è sempre molto veloce, diversi atleti si staccano dalla testa della corsa. 1h44′ al 35° chilometro, mentre una lepre abbandona la gara ed è qui che Chebet prova l’allungo. L’azione sembra efficace, in poche centinaia di metri dietro di lui si fa il vuoto. Alle sue spalle Kiprotich e Korir provano ad andare a riprendere Wilson Chebet, ma il keniano con il pettorale numero 1 non sembra in difficoltà e continua la sua azione. Anche senza lepri, infatti, il keniano continua a tenere un ritmo intorno ai 2’55 al chilometro.
Nessuno può contrastare l’azione vincente di Chebet, che entra nello stadio Olimpico da solo, da trionfatore. Per lui un grande successo, che sancisce la doppietta dopo la vittoria alla maratona di Rotterdam nella primavera di quest’anno.
Wilson Chebet taglia così il traguardo con l’eccellente tempo di 2h05’53.
Completano il podio altri due kaniani: Laban Korir con 2h06’05 ed Erica Ndiema con 2h06’07.
Anche fra le donne podio tutto della stessa nazione, ma in questo è l’Etiopia a trionfare: vince Tiki Gelana con 2h22’08, davanti a Eyerusalem Kuma e Genet Getaneh.
Primo italiano al traguardo Gianluigi Martinelli in 2h35’02.
Classifica maratona di amsterdam 2011