Maratona del mare 2008 – Sanremo (IM)
Pubblichiamo l’articolo di uno dei concorrenti in gara alla Maratona del Mare di Sanremo, disputatasi la scorsa settimana, per dare voce anche a chi, correndo con impegno i 42 km e 195 metri, oltre alla fatica della gara, s’è trovato a fare i conti, secondo il suo racconto, con un’organizzazione molto approssimativa.
di Walter Sartor
Premesso che ognuno corre una maratona con obiettivi ed aspettative differenti, credo che questa manifestazione sia riuscita nell’arduo intento di scontentare un po’ tutti.
Il pregio delle maratone di secondo piano è senza dubbio il sentirsi coccolati ed il poter vivere tutte le fasi della gara con la massima serenità. E penso, ad esempio, alla Marengo Marathon, capace quest’anno di offrire un servizio di ottimo livello.
A Sanremo le cose sono cominciate male fin dal primo mattino.
Le operazioni di segreteria alloggiate negli angusti spazi della stazione, i cui bagni erano gli unici servizi igienici a disposizione degli atleti, sono state il degno viatico di una pessima giornata. Prima e palese conseguenza: ressa per il ritiro del pettorale. Per fortuna il pacco gara mi ha regalato un momento di gaudente ilarità: uno zainetto Torino 2006 contente una maglia di cotone di foggia assai dimessa e qualche altro inutile gadget.
Ma poco importa. La temperatura è ottima. Il sole è caldo. Ed io sono qui per provare a migliorare il mio personale.
Quindi non mi resta che scaldarmi e provvedere a lasciare la mia borsa al deposito, prima di portarmi alla partenza.
Ma è giusto mantenere le buone abitudini, ed anche al raffazzonato deposito borse la coda è chilometrica.
Per fortuna la partenza è posticipata di 15′ ed eccomi nella griglia dei top runner, a cui si accede secondo criteri non meglio precisati.
Nonostante gli oltre mille partenti la partenza fila liscia e senza particolari problemi.
Il percorso è panoramico, e si articola su due giri di 21km lungo la ciclabile che da Sanremo porta a Taggia. Sono però presenti alcuni tratti in leggera salita e soprattutto un tratto di circa 2 km molto mosso nel centro di Taggia, con un paio di salite brevi, ma impegnative.
I rifornimenti non presentano altro che acqua e, come gli spugnaggi, sono disposti secondo i versi di Nostradamus. Alcuni sono poi abbandonati, senza che si veda l’ombra di un addetto.
Come ci si può aspettare, tutto peggiora notevolmente nel secondo giro, che comincia per me in maniera pessima. Dopo essere già stato costretto ad una buona serie di gincane tra i pedoni intorno al diciottesimo chilometro, centro in pieno un pedone che al ventiduesimo proviene in senso opposto al mio. Accuso un po’ la botta e devo continuare il mio slalom nello struscio domenicale.
Il tragitto verso Taggia diventa un vero calvario in cui il vento contrario non da certo una mano, e chiudo mestamente e molto affaticato in 2h35′.
Purtroppo però, non ho ancora finito di fare i conti con la pessima organizzazione della gara, che mi regala ancora un ristoro finale in cui devo elemosinare due fette di arancia ed un po’ di the.
Degna chiosa: la totale assenza delle docce.
In sintesi posso dire che la maratona del mare 2008 è la gara peggio organizzata a cui abbia partecipato in questa stagione. Non credo che quanti siano giunti in tre o quattro ore abbiano trovato una situazione migliore.
Bisognerebbe, da parte degli organizzatori, dimostrare la correttezza di chiudere le iscrizioni, invece di accettare molti più podisti di quanti non si sia in grado di gestire.
Una maratona che mi sento quindi di sconsigliare nella maniera assoluta, a meno che il vostro amore per i paesaggi marini non sia smisurato.