Maratona di new York: a Gomes il titolo, ancora secondo Goumri
Il report ufficiale della Corsa edizione 2008 – fonte Comitato organizzatore.
C’erano tre corridori che avevano già vinto la New York marathon, ma il favorito era un atleta noto per arrivare secondo o terzo: Abderrhaim Goumri, marocchino. Goumri ha iniziato a dettare il ritmo intorno al miglio 19; quando il suo ultimo avversario ha mollato la presa stremato dal ritmo imposto, Goumri sembrava avere la vittoria in tasca. Ma le maratone spesso sono imprevedibili.
All’inizio un nutrito drappello di atleti americani ha cercato di guidare la corsa, ma dopo il quinto miglio, quando gli atleti internazionali sono riemersi solo Abdi Abdirahman ha tenuto il passo. hendrick Ramaala, Sud Africa, ha tentato un allungo al quinto miglio; Abdi ha risposto con un contrattacco durato un miglio; sulla First Avenue a Manhattan un gruppo di 13 era saldamente al comando, e Marilson Gomes dos Santos ha preso la testa della gara; dava nettamente l’impressione di essere tra quelli maggiormente in forma, insieme a Paul tergat e Goumri che, fino a quel momento si erano tenuti nell’ombra.
Poi Goumri ha accelerato mettendo subito a nudo forze e debolezze degli atleti del gruppo di testa; Abdi ha mollato subito il passo, poi Bouramdane e Kirui. Rono e Tergat si sono allontanati leggermente e solo Gomes ha tenuto contatto. Poi Goumri ha dato una ulteriore nuova accelerazione che ha costretto Gomes ha mollare il contatto con un ritardo che presto si è assestato oltre i 10 secondi; a quel punto la gara sembrava decisa. Ma dentro Central Park Goumri ha sentito le energie svanire, forse anche a causa di alcuni ristori saltati e Gomes ha iniziato ad avvicinarsi.
Non c’è dubbio su quanto ci tenesse a questa vittoria Goumri, ma quando Gomes l’ha superato a mezzo miglio dal traguardo era solo una questione fisica, Goumri non poteva far andare le gambe più velocemente. Gomes vince con 24 secondi di vantaggio in 2h08’43”.
Gomes è un corridore molto elegante, e quando ha tagliato la finish line il suo volto mostrava sollievo e rivincita. Nel 2006, in occasione della sua precedente vittoria, fu considerato un bluff, una vittoria figlia del suo anonimato. Si pensava che il gruppo dei leader l’avesse fatto andare in fuga a First Avenue, aspettando che scoppiasse.
Questa volta, nel 2008, tutti sapevano chi fosse e che non avrebbe mai mollato.