Maratona di New York, un percorso impegnativo ma da sogno
cronaca della Maratona di New York 2011
Ormai ci siamo, mancano solo quattro giorni all’edizione numero 42 della Maratona di New York. La 42 chilometri più famosa del mondo, la più prestigiosa e la più apprezzata. La più seguita e inseguita, da addetti ai lavori e sponsor. Ovviamente anche dagli atleti, non per tentare il record, quello di New York non è un tracciato fra i più veloci, ma per mettere nel proprio curriculum una vittoria o un piazzamento della maratona più importante del mondo.
Come ogni anno i runner arriveranno da ogni angolo del mondo per partecipare al grande evento. 23 sono le nazioni rappresentate e, come in ogni edzione, anche per questo 2011 il paese straniero più rappresentato sarà l’Italia. In tutto, più di 40 mil gli appassionati che prenderanno il via da Staten Island, per percorrere 42,105 chilometri carichi di emozione e di storia.
Si parte dal ponte di Verrazzano e si attraversano i cinque quartieri di New York: Staten Island, Brooklyn, Queens, Manhattan e Bronx. Il tracciato presenta nei primi venti chilometri solo alcune piccole difficoltà costituite da salite brevi e di bassa pendenza, ma da affrontare comunque con cautela soprattutto per i runner meno esperti o quelli al debutto. Al chilometri 23 ecco la prima vera insidia, le rampe del Queensboro Bridge, il ponte che collega il quartiere del Queens a quello di Manhattan. Alla fine della rampa del ponte s’imbocca la First Avenue, un rettilineo lungo sei chilometri caratterizzato da numerosi saliscendi più o meno impegnativi. Dal 32° al 35° chilometro si transita nel Bronx per rientrare ancora in Manhattan, attraverso il sobborgo di Harlem. Questi tre chilometri sono completamente piatti ma le difficoltà di questo punto potrebbero arrivare dal fondo stradale non in buono stato. Si imbocca poi la Fifth Avenue, per poi entrare in Centrak Park ed è qui che inizia la parte forse più dura dell’intera maratona, in quanto le gambe sono già cariche di oltre 30 chilometri e si dovranno affrontare alcune salite non facili. Si esce poi dal parco al 40° chilometro con una lunga discesa e da qui dritti verso l’arrivo.
Per qualcuno sarà vera gloria, per altri pura e semplice gioia o per altri ancora dolore. Ma per tutti, rimarrà un’esperienza indelebile nella memoria, quella di aver partecipato alla maratona di New York.