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Marco Olmo, il Cuorridore per una sera a Salerano Canavese


Una serata in compagnia di Marco Olmo non è mai banale. Pur conoscendolo da anni e avendo scritto delle sue imprese sportive, che vanno dalla Marathon des Sables alle 2 vittorie all’Ultra Trail del Monte Bianco, dai deserti torridi ai sentieri ad alta quota delle montagne, non è mai ripetitivo, anzi gli aneddoti sono spesso diversi, come i filmati che propone. I 68 anni di età ed i 30 anni e più di corse, gli hanno regalato, oltre ai successi in tre continenti, anche un’infinità di aneddoti, che stimolati questa sera anche dalle domande del pubblico, racconta sempre sul filo di un’ironia insospettabile in un uomo della sua tempra. Un mito per tutti quelli presenti in sala, a Salerano Canavese, racconta particolari molto terra terra su cosa vuol dire passare giorni nel deserto, tra corsa, vita in tenda, asperità del percorso, per portare a casa il miglior risultato possibile. Ma il top la raggiunge quando parla con una semplicità disarmante come ha fatto a vincere due volte la gara delle gare del trail running, l’UTMB, al secolo l’Ultra Trail del Monte Bianco, per inciso unico italiano a riuscire in quest’impresa in quindici edizioni.
Poi il suo approccio alle gare, ma non lunghissime, mai oltre le 24 ore per non dover gestire il problema del sonno, la soddisfazione nel correre anche gare corte, ma a tutta velocità, piuttosto che quelle lunghe ed estenuanti dove magari si vince senza mai accellerare il passo.

Sembra tutto facile raccontato da Marco Olmo, ma così non è. La sua tempra di montanaro cuneese, semplifica le cose complicate, la fatica per quanto dura è la sua compagna di viaggio.
Quasi un peccato che il mondo dello sport e della comunicazione si sia accorto di lui solo negli ultimi anni, e non quando era sulla cresta dell’onda sportiva della corsa in montagna e di endurance. Meglio tardi che mai, meglio che la sua vita sia raccontata da due film e tre libri, piuttosto che rimanga sconosciuta nelle pieghe di qualche classifica cartacea, meglio vederlo a tutta pagina sulla pubblicità della Gazzetta dello Sport, che qualche calciatore tatuato con il gel nei capelli.

La storia di Marco Olmo ha indotto gli organizzatori della serata ad intitolarla il “Cuorridore”, giocando con il titolo di un suo libro, “Il corridore – Storia di una vita riscattata dallo sport”.
La sua presenza serve da lancio per la corsa di Salerano, la “Salerun” che si correrà il prossimo 22 ottobre, dove l’aspetto agonistico è veramente in secondo piano rispetto allo scopo primario, cioè la raccolta fondi per l’Hospice dell’Associazione Casainsieme, un centro di cure palliative per i malati terminali, che si trova proprio a Salerano Canavese.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.