Mezza Maratona di Roma : il racconto di Patrizia Cini
Vi riportiamo il graditissimo articolo di Patrizia Cini, giunta sesta assoluta nella Categoria Femminile con 1.32.06 – alla Mezza di Roma Notturna di sabato 29 giugno 2008.
All’edizione N° 0 della mezza maratona notturna di Roma mi sono iscritta soltanto il sabato mattina grazie ad un pettorale in più che il presidente della Podistica Solidarietà è riuscito miracolosamente a procurarmi. I motivi erano squisitamente familiari ma certo il cambiamento di percorso e gli ipocriti motivi che hanno portato oltre 3.000 podisti ai margini della città non hanno aiutato ad abbracciare con entusiasmo questa manifestazione che, certo, meritava di più.
Bando alle critiche ed arrivo all’impianto dell’Acqua Acetosa puntuale per mangiare un primo piatto (sono le 21 circa) ed aspettare la partenza. L’atmosfera è bella, la notte di Roma ci regala qualche spiffero di vento e ci sono runners provenienti da tutt’Italia, forse si aspettavano qualcosa di diverso ma siamo qui per correre e conoscersi e stare insieme, va bene anche così.
La macchina organizzativa è imponente, lo speaker non chiude bocca un attimo (è il suo mestiere) e cerco di rilassarmi distesa, con il borsone dietro alla testa, sui gradoni di uno stadio che ha fatto la storia di migliaia di atleti.
Niente riscaldamento, troppo il caldo e l’umidità da la sensazione di una sauna interminabile……. Sarà un massacro e ne sono consapevole mentre analizzo una preparazione inadeguata, la tarda ora, un borbottio intestinale che preannuncia tristi eventi….. staremo a vedere !!!!
Riesco a guadagnare la linea di partenza e Via !!!!
La sensazione dominante è il caldo e la mancanza d’aria, corro e la fatica arriva presto, troppo presto mentre il ristoro dei 5 km sembra a distanze abissali. L’organizzazione è efficace, il percorso segnatissimo ed i volontari ovunque ma tutti assolutamente impotenti di fronte ad un’umidità incredibile ed un caldo feroce….. continuo a correre e soffro più di quanto avessi preventivato.
Villa Borghese ci accoglie con i suoi viali (e salite) mentre i km fanno fatica a scorrere, ho voglia di fermarmi ed il desiderio cresce sempre di più mentre rallento il ritmo e cerco di tenere a freno l’istinto, mi racconto che posso andare più piano ma finirla sarà una prova di forza, voglio tornare allo stadio correndo !!!!
Ecco che arrivano anche i problemi intestinali e, per la prima volta da quando corro, non posso fare a meno di fare un ‘pit stop’ tecnico ad una toilette sul percorso. Adesso mi sembra di stare meglio ed il pubblico mi incita a continuare. Percorso squallidino con ‘girigoghi’ ridicoli intorno a palazzi (che rabbia questa cosa) ma sto correndo e questo mi incoraggia; faccio il conto alla rovescia e sono ben oltre la metà della gara.
Altra fermata forzata in un locale cinese dove i gestori mi guardano, indicano il bagno e sorridono come solo loro sanno fare …….. chissà che pensano mentre mi guardano ripartire e strillano qualcosa che non capisco, ridendo!!!!
Ok, ce la posso fare, nel finale trovo anche un bel ritmo in crescendo e lo tengo stretto perché mi accompagni all’arrivo di questa gara che considero vittoriosa per il solo fatto di concluderla.
Ecco il gonfiabile e lo supero quasi incredula cercando di ritrovare un respiro umano (tarderà un po’) e la lucidità che stava venendo meno. Ascolto le sensazioni degli altri (univoche sulla durezza di una gara condizionata pesantemente dal caldo e l’umidità), mi cambio e telefono a casa.
Un saluto ad un’amica, un bacio ai compagni di società e salgo in macchina sperando che l’amministrazione del Comune di Roma sia più clemente con il nostro sport…… il prossimo anno !!!!
Grazie Patrizia !