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Micoach: il nuovo personal trainer Adidas


Adidas ha  lanciato recentemente, con un evento dedicato il nuovo sistema MiCoach,  nuovo  Personal Trainer elettronico. Runningpassion era presente e, dopo un mese di utilizzo, possiamo oggi descrivere  le nostre impressioni ,   lo abbiamo testato come guida alla preparazione  di  una mezza maratona. Il punto di partenza è il sito web associato al Micoach ,  la  vera  centrale operativa senza la quale lo strumento è inutilizzabile.
Vengono dapprima effettuate le impostazioni personali, peso, altezza, ecc. e poi definito  l’obiettivo di allenamento da raggiungere. che può essere una mezza maratona, una maratona, perdere peso, o semplicemente rimanere in forma o anche altre distanze a piacere. Il tutto è basato su wizard e quindi molto facile da utilizzare, direi  una interfaccia  fatt a  molto bene. Alla fine  del percorso otteniamo il classico calendario con il piano di allenamenti.
 
Questa parte è abbastanza in linea con le soluzioni della  concorrenza, a parte un dettaglio, che è poi il plus che Adidas ha voluto introdurre. Ciascuna uscita rappresentata sul calendario ha una banda colorata. i colori che si possono trovare sono il blu, il verde, il giallo e il rosso, e rappresentano gli intervalli di sforzo cardiaco che l’atleta deve rispettare nel corso dell’allenamento.  
Quindi, ad esempio, un allenamento di 60 minuti prevede dei momenti di corsa nella fascia blu che determina uno sforzo da 140 a 150 battiti, dei momenti nella fascia di colore giallo con battiti da 160 a 165 e così via. Come fare a rispettarli? ce lo dice la voce del Micoach! E qui passiamo allo strumento. E’ costituito da 3 componenti: il computerino (MiCoach Pacer) nel quale scaricheremo tutte le informazioni registrate nel sito (e viceversa a fine allenamento), un sensore di andatura da applicare ai lacci della scarpa  che registra la velocità e una fascia cardio che analizza i battiti cardiaci.
 
Il  Micoach ascolta le sue 2 periferiche in modalità wireless  mentre stiamo correndo e  ci suggerisce attraverso un auricolare se accellerare o rallentare per rimanere all’interno dello  sforzo cardiaco previsto per quel momento. Forte! … pero’ ci si deve abituare. Infatti, soprattutto per chi è abituato all’immediatezza di un display (Micoach ne è sprovvisto) non è facile abituarsi a prestare attenzione alla voce che ci dice cosa fare, i primi allenamenti capita spesso di premere il bottone per riascoltare il messaggio. E per chi ascolta musica? Adidas ha pensato anche a questo, in quanto Micoach puo’ essere collegato al player e interrompe la musica quando ha qualcosa da dire.
 Ecco alcune mie impressioni dopo questa prima esperienza con Micoach
 S in dall’inizio ho dovuto alzare le soglie di sforzo dei colori in quanto rispettando quelle preimpostate avevo l’impressione di non fare un allenamento adeguato, ma questo sul sito è facile e fa parte delle configurazioni. La velocità registrata dal sensore della scarpa è sufficientemente precisa nei percorsi in pianura se raffrontata con un Gps purchè si tenga un passo abbastanza costante, mentre risulta un po’ più approssimativa  nei percorsi  con saliscendi. Anche in questo caso interviene il sito, dove a fine allenamento è possibile tracciare con precisione su una mappa basata su googlemaps il percorso fatto e correggere l’errore. A fine esercizio la voce del MiCoach ci fa un riassunto dell’allenamento specificando il tempo impiegato, i chilometri percorsi, le calorie consumate, la velocità di andatura, se abbiamo rispettato la frequenza cardiaca impostata, e se è il caso…ci fa anche i complimenti! Inoltre se decidiamo di correre di più rispetto all’allenamento impostato, MiCoach non ci lascia soli e continua registrare le informazioni. Il  programma di allenamento andrebbe rispettato! spesso pero’ siamo costretti  ad adeguare i nostri allenamenti agli impegni di tutti i giorni e non il contrario. In questo caso va dedicato un po’ di tempo per mantenere allineato il calendario e scaricare di volta in volta le variazioni. Piu’ in generale come accennato all’inizio Micoach ha bisogno del PC e del suo sito Internet, sul quale oltre a configurazioni e piani di allenamento si visualizzano statistiche performance e risultati ottenuti. Non è necessario collegarsi ad ogni allenamento in quanto Micoach ne tiene memorizzati diversi. Questa stretta relazione con il PC puo’ sembrare un po’ vincolante, ma alla fine vedere i propri grafici che migliorano nel tempo da una certa soddisfazione.


Concludendo

Dunque a conti fatti ci sembra uno strumento molto interessante. Avere una guida aiuta senz’altro ad essere piu’ costanti ottenere risultati migliori nel tempo. Certo è che si esce a correre un po’ cablati tra Ipod, Micoach con cardio e Sensore.. e  display al polso (personalmente non ne sono ancora riuscito a fare a meno), pero’ ormai siamo abituati!

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.