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Nadia Battocletti bronzo mondiale nei 5000 metri


Nadia Battocletti bronzo nei 5000 (foto Grana Fidal)

Nuova impresa di Nadia Battocletti, straordinario bronzo nei 5000 ai Mondiali di Tokyo una settimana dopo l’argento nei 10.000 metri, a trascinare l’Italia al record storico di medaglie. Sette volte sul podio con un oro, tre argenti e tre bronzi, non era mai successo nelle diciannove precedenti edizioni. L’azzurra si prende un magnifico terzo posto in 14:55.42 con un’altra gara emozionante dietro alle fenomenali keniane: vince la primatista mondiale Beatrice Chebet (14:54.36) che completa la doppietta d’oro come alle Olimpiadi della passata stagione, argento per la campionessa uscente Faith Kipyegon (14:55.07) a quattro giorni dal successo nei 1500 metri. Stavolta la fuoriclasse trentina si porta in testa a circa 500 metri dal traguardo prima della volata che a Tokyo la premia con il bronzo, dopo essersi piazzata quarta l’anno scorso ai Giochi di Parigi dove aveva conquistato l’argento sulla doppia distanza, ed entra nella leggenda perché diventa la prima donna azzurra a festeggiare due medaglie nella stessa edizione dei Mondiali: ci erano riusciti soltanto Pietro Mennea (argento 4×100 e bronzo 200 nel 1983) e Francesco Panetta (oro 3000 siepi e argento 10.000 nel 1987). Il massimo storico per l’Italia era di sei medaglie in un’edizione a Goteborg nel 1995 con due ori, due argenti e due bronzi.

Le dichiarazioni di Nadia Battocletti: “Mi sono detta che era il giorno per provare a osare e sono molto felice e fiera di me stessa. L’idea è balenata alla vigilia insieme al papà-coach Giuliano: ho pensato che forse nei 10.000 avevo perso quell’attimo, anche se probabilmente non sarebbe cambiato il risultato della gara, che mi ha fatto capire di doverci provare. La tattica delle americane, a lungo in testa, mi ha agevolato e a 600 metri dal traguardo quando ho visto salire le africane mi sono messa subito al comando. Trovarmi davanti all’ultimo giro è stato emozionante, ai duecento eravamo un quartetto e ho pensato che comunque non potevo rischiare troppo, si deve essere anche scaltri e le ho fatte passare, cercando di scalare una marcia nel finale. In mente avevo ‘Rain, in your black eyes’ di Ezio Bosso, una melodia che aumenta di ritmo negli ultimi minuti. Ero arrivata qui per mostrare a me stessa che stavo bene, che gli allenamenti prima o poi pagano, e adesso sto raccogliendo tanto. Mi piace trovarmi in questa posizione, mi piace il confronto e la competitività con le migliori al mondo, ma prima e dopo la gara c’è molto rispetto: è proprio questo che mi è sempre piaciuto dell’atletica e che mi ha portato a continuare”.

Fonte Fidal

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.