Porte, Finestre e Castello di Pietra: la “calda” corsa di Cantalupo Ligure (AL)
Edizione particolarmente calda questa del 2012 per i trail di Cantalupo Ligure, organizzati alla grande dagli Orsi, che come al solito hanno gestito tante ore di corsa e centinaia di trailer sui sentieri della Val Borbera in provincia di Alessandria. Come se non bastasse altimetria e dislivello, ci si è messa anche la giornata caldissima con quasi 30° a selezionare i corridori, con tanti ritiri anche eccellenti.
Il trail Porte di Pietra, 70 km con +/-4000 metri di dislivello, fa compiere un giro spaziale ai corridori, correndo sulle creste di confine con Liguria, Emilia Romagna e Lombardia. Nella gara maschile vittoria per Matteo Pigoni in 7h35’22”, 2° Cristiano Campestrin in 8h03’28” e 3° Pablo Barnes in 8h30’36”. In quella femminile successo per Patrizia Pensa in 10h22’08” su Monica Penzo seconda in 10h25’06” e Arrigoni Giuliana terza in 10h34’47”.
Il trail Finestre di Pietra vuol dire 37 km e 1900 metri di dislivello in su e in giù. Qui la parte del leone la fa Danilo Lantermino, che in 3h41’42” mette in fila tutta la concorrenza, salendo sul gradino di un podio occupato anche da Matteo Ghezzi 2° in 4h00’10” e Filippo Cannetta 3° in 4h02’37”. Quinta assoluta e prima donna Silvia Serafini in 4h10’05”, seconda Lara Mustat in 4h37’25” e Marina Plavan terza in 5h03’29”.
Prima edizione del “Castello di Pietra”, trail di 16 km con 760 metri di dislivello. Qui la vittoria maschile va a Paolo Bertaia in 1h17’26” su Corrado Ramorino 2° in 1h21’13” e Nicola Calia 3° in 1h26’03”. La vittoria della gara femminile va a Elga Caccialanza in 1h37’19” su Patrizia Porru seconda in 1h38’03” e Isabella Lucchini terza in 1h39’03”.
Guarda le classifiche complete.
Questa la cronaca.
Ecco il racconto della gara di Carmela Vergura
Ore 22.00 di venerdì 11 maggio, piazzale del Centro Sportivo Aqua Gym di Ivrea, da poco ho terminato la mia lezione di acqua gym, sono in attesa di mio marito e di mia figlia, arrivano con il camper e il carico delle speranze per l’indomani mattina che mi vedrà affrontare un’altra ennesima avventura, il trail “Le Porte di Pietra”. Il viaggio non è lungo. Una volta salita in camper mi metterò comoda, assieme ad Elisa, mia figlia.
Mio marito ci sveglia una volta arrivati a Cantalupo Ligure, in provincia di Alessandria.
Quella di quest’anno è la mia quarta partecipazione, la seconda sul percorso lungo dei 72 km. La mia partecipazione non è stata una decisione facile: sino a qualche giorno fa avevo pensato di gareggiare nella distanza delle Finestre di Pietra, 37 km, poi per spirito di contraddizione ho chiesto il passaggio sui 72.
Arriviamo a Cantalupo, in prossimità del campo sportivo quando è passata la mezzanotte, fuori un cielo meravigliosamente stellato fa presagire l’indomani una bella giornata, calda e, lunga. Si va a nanna, la bimba sceglie di dormire con il papà sul piano inferiore del camper, io in mansarda e fa caldo! Cerco di riposare per quelle poche ore che mi separano alla partenza. Il camper è sistemato lontano dal rumore del fiume Borbera che passa poco distante, intorno a noi tanti altri camper, ci sono anche delle tende sistemate un po’ dappertutto.
Ore 6.00 sveglia ragazza! E’ il momento di prepararsi e andare a ritirare il pettorale, il palazzetto è gremito da atleti che fanno colazione, ci sono sacchi a pelo vicino le pareti della palestra, a dimostrazione delle persone che hanno scelto la soluzione di dormire nel sacco a pelo, i volontari sono svegli e pronti al sorriso, preparano e distribuiscono il necessario per la colazione, mi guardo in giro e incontro il sorriso di alcuni compagni di altre gare, Gabriella, Marco, Simonetta, Mirco, Fabrizio, Giuliana. Ore 7.30 ultimi momenti per distribuire bene nello zaino il necessario per la lunga giornata, il caldo inizia a farsi sentire e le previsioni sono alquanto “torride”, mi porto il road –book per capire dove sono distribuiti i vari punti acqua, controllo del chip elettronico e siamo pronti, 308 partenti per una distanza di 72 km e 4000 metri di dislivello positivo. Ci siamo, ore 8.00 si parte per la sesta edizione ed io sono qui, come un anno fa, due anni fa, tre anni fa. Gli amici Orsi, organizzatori dell’evento sono fantastici, lavorano un intero anno per questa gara nata in sordina e che ha avuto in questi anni un grande successo, soprattutto per la grande aria di festa che si vive, una volta terminata la gara.
Ricordo che la prima parte è quasi tutta nel bosco, tra alberi e zone in ombra, dal 45 in poi lunghi tratti in cresta e continui saliscendi. Si attraversano i confini di tre regioni, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, sotto di noi l’attraversamento della Val Borbera.
Dal sito degli Orsi si legge che : “è una gara affascinante quanto severa, che alterna tratti di facile corsa a impegnativi dislivelli, che si snoda in un ambiente appenninico costituito da fitti boschi e ampi crinali, avvolto da una vegetazione selvaggia; la Val Borbera infatti, è una valle chiusa, non presenta dei valichi di comunicazione commerciale e questo ha contribuito in modo determinante alla creazione di un ambiente integro dal punto di vista dell’aspetto naturale e faunistico. La difficoltà della gara è amplificata dalla autogestione dell’autosufficiernza alimentare, il linea con molte grandi gare internazionali; la scelta di fornire solo acqua è dettata dalla consapevolezza che la gestione nutrizionale nel corso di un trail è uno degli elementi in grado di condizionare una prestazione e che porta l’atleta ad una profonda conoscenza delle proprie necessità”.
Le gambe sembrano stanche ancora della gara di domenica scorsa in Romania, viaggio tranquilla e prendo il passo, un chilometro dopo l’altro e il caldo inizia ferocemente il suo potere. Dal 21 km al 40 km non ci sono ristori per la difficoltà di portare acqua sui sentieri in cresta, la strada è molto impegnativa, finisco l’acqua e chiedo a dei turisti se ne hanno. Quando mi fermo alle capanne di Carrega mi rendo conto che alcuni trailer hanno alzato bandiera bianca e si sono ritirati. Man mano che vado avanti recupero tantissimi atleti ormai alla frutta! Al termine della gara i ritirati saranno più di cento. Tanti interventi della Croce Rossa per malori vari dovuti al caldo e alla fatica. Arrivo al traguardo di Cantalupo dopo 10 ore 59 minuti, neanche tanto stanca, mi sono gestita bene, soprattutto bevuto tanto.
Mia figlia mi chiede di avvicinarmi al ristoro finale perché vuole mangiare la focaccia, ho terminato questa lunga camminata della Val Borbera con molta soddisfazione, 4° femminile. La giornata non termina qui, nel palazzetto si riuniscono atleti, tifosi e parenti, commenti a caldo post gara, questa edizione sarà ricordata per le alte temperature che hanno costretto tantissimi atleti al ritiro, sia sulle Porte di Pietra, sia sul percorso delle Finestre e anche della non competitiva del Castello di Pietra.
Le Porte di Pietra hanno lasciato il segno e come scritto sulla pietra disegnata dagli Orsi: “lascia la strada segui la traccia”, oggi in parecchi hanno lasciato la propria traccia!!