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Premiazione del circuito Trail dei Monti Liguri e presentazione Trail Santa Croce

La premiazione del circuito Trail dei Monti Liguri si è svolta nella Sala
Liguria (ex Fondazione Colombo) presso il Palazzo Ducale di Genova. Sono state
premiate 32 persone tra uomini e donne, che abbiano portato a termine almeno 4
delle 6 gare in programma: Trail Castel Gavone, Trail Coppa Aschero, Trail
dell’Antola, Trail del Rensen, Trail 3 Comuni, Trail di Portofino. I vincitori
sono stati Andrea Vipiana e Francesca Gualco.
Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti tutti gli atleti premiati, e le
autorità coinvolte nell’organizzazione delle singole prove, e tutti gli
organizzatori delle manifestazioni Trail. Nella sala gremita di persone, si è
conclusa, con successo, solo la prima fase del lungo percorso che tutta la
Liguria ha voluto mettere in campo sulle manifestazioni trail.

E’ già stato varato il calendario per il 2010 con le seguenti:

Trail Cammino di S. Croce (21 marzo)
Trail Coppa Aschero (2 maggio )
Trail dell’Antola (13 giugno )
Trail Corri coi cinghilali ( 21 agosto)
Trail del Rensen (25 settembre )
Trail 3 Comuni (10 ottobre )
Trail di Portofino (14 novembre )

Di Michele Dr. Picco Presidente
FIE Comitato Ligure le note storiche sul trail Santa Croce.

Il trail di S. Croce, così pure
il Cammino attraversa alcune zone storicamente molto interessanti.
In particolare ci si riferisce alla parte alta.
Per quanto riguarda la viabilità dobbiamo pensare che
erano i veri e propri crinali gli assi viari principali, quando non erano
troppo rocciosi.
Ed è seguendo questi assi che incontriamo via via luoghi
davvero inconsueti.
Sessarego è il classico insediamento altomedievale di
mezza Costa in posizione dominante, mentre poco sopra troviamo sono i cian de
Murtin, una serie di caratteristici terrazzamenti utilizzati sino ad epoca
relativamente recente e coltivati a cereali. L’epoca in questo caso è
decisamente più tarda 1800.
Poco sopra giungiamo ad valico a quota 518, dove
troviamo un tombino di un acquedotto. Questo è stato costruito nel 1882 e
prende origine dalla Località Fontanaccia poco sotto la pineta di Monte
Cordona.
La zona sommitale che va dal Cordona al Monte Becco è
nota come Montagna di Fascia ed è il risultato di un profondo adattamento
agrosilvo pastorale durato almeno 5 secoli, numerosi sono i vari manufatti in
pietra come le varie stallette di Monte Becco.
La zona di valico era collegata a numerosi assi stradali
tra cui la via crosa che collegava la Fontanabuona alla costa e che proseguiva per Piacenza; era una delle vie
di transito preferite dai mulattieri ed era già in auge in epoca
tardomedievale, come pure qui passa un ramo dell’antica Via Patrania.
Una curiosità il primo rifornimento è posto al
parcheggio del Possuolo, poco sotto troviamo i ruderi dell’Hospitalis di S.
Giacomo, antico ricovero medievale dismesso a partire dal 1400.
Casa Cordona è un edificio realizzato poco prima della
guerra con l’obbiettivo di farne una specie di stalla sociale a cura di un
sacerdote locale, il cui nome pare fosse Barabin.
Lungo il tratto che scende a S. Uberto, anch’esso
storico percorso di crinale, affianchiamo numerosi tratti in muratura con la
sommità caratterizzata da pietre disposte in verticale, a cutellu.
Questo serviva a evitare che i vari greggi ovini e caprini
valicassero andando a invadere area a sfalcio o aree coltivate.
Curiosi sono i toponimi dei paesi e dei luoghi: Capreno
( S. Petro de Caurana), Becco, ovvero il maschio della Capra, Cornua, come pure
Poggio Montone poco sopra S. Apollinare, che fanno capire come l’attività
pastorale abbia improntato e modificato questi luoghi in modo veramente
profondo e secolare. Beh la quasi assenza di bosco dai trecento metri in su che
permette l’eccezionale panoramicità del percorso è dovuto a quanto detto in precedenza.
Presso il monte Cassinea sfioriamo antiche testimonianze
cinquecentesche con alcune case ( case cianne) con portale monolitico in
pietra. Sono il risultato dell’espansione coloniale legata all’impianto e
sfruttamento del castagneto.
Più in basso arriviamo a S. Apollinare e poco oltrea S.
Bartolomeo, toponimi che ci fanno intendere una chiara origine bizantina
precedente decisamente al 600.
Si conserva ancora intatto l’abside con una serie di
capitelli in pregiato stile romanico.
Due sono poi i loca memorabilia.
La zona di Pieve alta con al Chiesa di S. Michele e il
quattrocentesco oratorio di S. Antonio Abate e la chiesetta di S. Croce
La piazza di Pieve è dovuta originariamente ad uno
spianamento avvenuto in tarda età ottocentesca e ha subito profondi
rimaneggiamenti, rimane peraltro uno splendido balcone panoramico dove vi
aspetta un rifornimento
La chiesa di S. Croce per come la conosciamo oggi è un
caratteristico santuarietto. Era già noto nel medievo con testimonianze scritti
di lasciti. La sua posizione lungo il crinale ne faceva infatti un punto
dominante e provvidenziale ricovero.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.