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Dal record del Cervino al Tor des Geants: il racconto della serata di Issime con Bruno Brunod e Franco Collè


E’ stata una serata speciale quella di sabato 3 gennaio a Issime, una serata dedicata alla corsa sulle splendide montagne della Valle d’Aosta, dal record del Cervino al Tor des Geants. Due i protagonisti principali, Bruno Brunod e Franco Collè, dopo l’apertura in musica della serata sulle note della banda di Issime del maestro Chicco Montanari e l’introduzione dell’organizzatore della serata, Lele Panza presidente dello Sci Club Mont Nery, (in collaborazione con la Pro Loco di Issime), hanno raccontato le loro imprese sul Cervino e sui sentieri del Tor des Geants. E’ stato bello ascoltare quest’alternanza di racconti, di emozioni, di aneddoti che hanno accompagnato le loro imprese sportive e sicuramente lasciato un ricordo indelebile nelle loro emozioni.

Per Bruno Brunod il record del Cervino (3h14m per salire e scendere da Cervinia) è stata l’impresa più bella di una carriera sportiva su cui si potrebbe scrivere un romanzo. Muratore di professione, padre di 5 figli, scoprì lo sport quasi per caso, leggendo su una rivista la vita e le gesta di Fausto Coppi. La bicicletta che segnò il suo esordio sportivo, fu poi abbandonata nonostante i numeri che aveva, visto che era uno dei pochi che riusciva a staccare in salita un certo Claudio Chiappucci, allora suo compagno di squadra nei dilettanti. Ma aveva gli sport di fatica nel sangue, e con la corsa sulle sue montagne fu subito amore a prima vista. Dalle “Martze a Pia” del campionato valdostano alle prime gare di skyrunning, al Mondiale di Cervinia, alle tante gare vinte in giro per il mondo, ai record, Kilimanjaro, Aconcagua. Ma era il Cervino la vetta agognata, la montagna più ambita per un valdostano di Chatillon. E fu così che nell’agosto del 1995, vent’anni fa, realizzò la sua impresa più bella e più pazza, salire in vetta al Cervino in 2h12m e soprattutto scendere in 1h02m per un totale di 3h14m. Un record che ha resistito fino all’agosto 2013, quando un altro fuoriclasse della corsa sulle montagne, lo spagnolo Kilian Jornet Burgada l’ha messo nel mirino del suo progetto “Summit of my Life”, ma di questo parleremo più avanti.

Bruno era l’idolo di Kilian, ma non solo. Anche per Franco Collè Bruno Brunod era un mito, quando ancora era un maestro di sci che giocava anche a calcetto. Poi un po’ alla volta, le prime gare di corsa in Valle d’Aosta, la scoperta che era un ottimo discesista, gli allenamenti che s’intensificano e poi quasi per caso, come ha ricordato durante l’intervista, la sorella Sonia l’ha iscritto al Tor des Geants del 2012, e da quel giorno la sua vita è cambiata. Tre volte al Tor, 5° nel 2012, 3° nel 2013 e vincitore nel settembre del 2014. Ha trovato la sua gara, la sua dimensione sui sentieri della sua regione, passando tra i villaggi e i colli con tutti, volontari o semplici spettatori che si sono adoperati per sostenere, fare il tifo sia a lui che agli altri partecipanti. Ancor oggi si capisce la sua emozione per aver vissuto quei tre giorni, 71 ore e 49 minuti per la precisione, che come dice lui gli hanno cambiato la vita. Cosa farà il prossimo settembre ancora non lo sa, ma visto che in questa serata si parlava spesso di record, proprio il miglior tempo del vincitore 2013, lo spagnolo Iker Karrera in 70h04m, potrebbe essere un sogno, così come correre in meno di 70 ore il Tor des Geants.

Nella serata di Issime abbiamo assistito anche alla proiezione del film “Dejame Vivir”, che ha per protagonista lo spagnolo Kilian Jornet Burgada con le sue imprese del 2013, i record di salita/discesa del Monte Bianco da Chamonix e del Cervino. Perchè questa scelta? Perchè nel film, compare spesso Bruno Brunod, l’idolo del giovane Kilian soprattutto con il suo record del Cervino. Il loro incontro e le immagini del record del 1995 sono un pezzo forte del film. Come ha ricordato Marino Giacometti (il fondatore/promotore del movimento skyrunning) Kilian aveva in camera il poster di Bruno Brunod, adesso la figlia di Bruno ha in camera il poster di Kilian; è il segno del tempo che passa e del ricambio generazionale. Le immagini realizzate da Seb Montaz lasciano senza fiato, è veramente la corsa a fil di cielo quella sulla cresta del Cervino, adrenalina e ammirazione si percepivano anche in sala tra gli spettatori. Come ha commentato Bruno dopo il film, con un po’ d’ironia, che sarà anche stato il suo idolo, ma ormai gli sta togliendo tutti i record, l’ultimo quello realizzato a fine dicembre sull’Aconcagua in Argentina

Poi per finire la serata sul palco anche un paio di protagonisti dell’ultimo Tor des Geants. Elisabetta Negra, di Issime, che alla sua prima esperienza oltre che finirlo s’è tolta la grossa soddisfazione di essere la prima ragazza valdostana al traguardo e Giancarlo Annovazzi, veterano del Tor, che anche in quest’edizione ha corso con intelligenza tattica e con una bella progressione ha finito nono al traguardo di Courmayeur.

Una serata davvero speciale quella passata a Issime, fatta di corse, di montagne, di sentieri e di creste, e soprattutto di storie raccontate da uomini veri, appassionati delle proprie amate montagne.

Guarda il trailer di Dejame Vivir

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.