Red Rock 2011: a Vezza d’Oglio (BS) record per Emanuela Brizio e vittoria per Riccardo Faverio. Nella skyrace, Rossi e Cappelletti.
Di Giorgio Pesenti
I sassi rossi dell’Alta Valcamonica, oggi 21 agosto, si sono sposati con il sole e sono diventati arroventati. L’aquila Valetudo Emanuela Brizio, al suo passaggio, ha dipinto i rock con il colore pink e ha migliorato il suo record della ultraskymarathon. Argento del podio per la vice campionessa di ultra trail 2011 Cecilia Mora. L’aquila Berlinghieri Clemente un 5° da top running. Riccardo Faverio stacca tutti con autorità.
La Red Rock è una manifestazione di skyrunning che si fa in due; la gara piu’ esaltante è una ultra skymarathon Internazionale di 43,1 km, la seconda competizione è skyrace di 27,7 km. Il dislivello complessivo (salita+discesa) della ultra è di 5600 metri, mentre per la skyrace è di 3100 metri. Tutto nasce nel centro di Vezza d’Oglio, questo paesino, con la P maiuscola, ha in fin dei conti una sola anima, perché tutte le persone che ci abitano sono unite da sani principi morali, e da sei anni si ritrovano tutti insieme, giovani e meno giovani, a rendere viva questa loro creatura sportiva che è appunto la Red Rock. Vezza d’Oglio si trova tra il parco nazionale dello Stelvio e il parco regionale dell’Adamello in alta valle Camonica in provincia di Brescia. In questa zona Camuna, oltre a correre sui sassi rossi e la ciaspolata che si corre al chiar di luna in inverno, si mangiucchia molto bene, sulle tavole si trovano ancora i loro famosi primi piatti tipici, i gnocchi di schelt ( impastati con farina di castagne ) e quelli con la cua ( fatti con erbe aromatiche ). A origini antiche la torta con le rane. Sui secondi non si scherza, sono presenti due specialità, il capu’, sotto il passo del Tonale il cappone viene cucinato avvolto in foglie di verza o erbe di coste. Il cuz invece è una specialità con carne di pecora viene cotta nel suo grasso. Di solito anche qui a Vezza, come in tutte le zone d’Italia, si termina il pasteggio con un dolce la Spongada, questa prelibatezza è una focaccia zuccherata.
La ultra Skymarathon si è accesa, o meglio ha preso fuoco, alle ore 07,30 da piazza 4° Luglio e dalla medesima sede di partenza alle ore 07,50 è scattata la skyrace. I corridori del cielo hanno affrontato questa manifestazione podistica in un clima torrido direi da inferno Dantesco, infatti in queste giornate ferragostane, l’alta pressione di origine africana ha portato su tutta la nostra Italia una temperatura tropicale, al sole i gradi del termometro hanno superato i 40 gradi. Un’altra cosuccia che fà onore a Vezza, il ritrovo dei corridori e le successive partenze, sono fatte con un orario molto rigido, perché in Valcamonica la domenica, oltre a correre, alle ore 08,00 in punto si và ad incontrare il Signore nella parrocchiale.
Nella ultraskymarathon rosa una super Emanuela Brizio ha comandato la corsa in tutta la sua lunghezza, Manu ha avuto come degna avversaria la propria compagna di team la “diesel” Cecilia Mora. Ceci fino sulla cima Pagano è riuscita a contenere il distacco ma poi con il passare dei km l’azione di Emanuela ha preso consistenza e si è involata verso un nuovo successo. L’aquila Manu “Campionessa e mito mondiale dello skyrunning”, transitando sotto l’arco di trionfo, ha pensato a tre cose: primo vincere, secondo battere il suo record e terzo il sospirato bagno nell’acqua fresca e pura nella fontana di piazza 4° Novembre di Vezza d’Oglio. Per questo suo nuovo record della Red Rock, Emanuela ha siglato il tempo di 2h44’28”. Al secondo posto, l’amica di sempre, la vice campionessa 2011 di ultra trail, stella della Valetudo rosa, da Borgomanero Cecilia Mora, d’argento con il tempo di 2h51’40”, bronzo per la Fly up Tiraboschi Carolina 2h58’06”, 4^ un’altra leggenda rosa della montagna Cavalli Giovanna Runner Bg con 3h04’37”.
Nella gara lunga maschile, l’arancione del G.S. Orobie Riccardo Faverio, fino a metà gara è stato in compagnia con Colnaghi, Zerboni, Gotti e l’aquila Valetudo Berlinghieri Clemente poi dopo il 25 km, il Faverio Riccardo, diventato corridore del cielo dopo un trascorso da ciclista, ha accelerato vistosamente e ha staccato i compagni di fuga, con il trascorrere delle ore di gara si sono fatti avanti Fabio Bonfanti e Fulvio Dapit, ma il duo, in discesa dalla cima Rovaia, è riuscito a rosicchiare al fuggitivo Riccardo solo qualche manciata di secondi. Nella piazza principale di Vezza, Riccardo Faverio ha colto un successo Internazionale prestigioso con un fantastico tempo di 4h32’22”, 2° Il funambolico discesista Altitude Bonfanti Fabio in 4h38’00”, 3° Il friulano del Paluzza Dapit Fulvio 4h39’27”, 4° Altitude Gotti Paolo 4h44’12”, 5° un bravissimo Valetudo Clemente Berlinghieri, il corridore Bergamasco di Colere rispetto alla prestazione della Red dello scorso anno si è migliorato di venti minuti, con la prestazione di oggi Clemente entra, con pieno diritto, nell’elite dello skyrunning Orobico. Si sono distinte in questa classifica due aquile Valetudo, 16° il campione over 50 Baroni Antonio, per l’atleta di Taleggio Bg il riscontro di 5h38’31”, 24° Castelli Angelo in 6h10’07”.
Nella skyrace rosa successo autoritario di Raffaella Rossi, la Valtellinese ha finito la sua corsa in 2h44’28”, 2^ La Iz Bg Bertasa Cinzia in 2h51’40”, 3^ Borzani Lisa 2h58’06”, 4^ la Fly up Morè Rossana 3h04’37”. Vittoria strepitosa al maschile per il Trentino Cappelletti Daniele in 2h10’59”, nuovo tempo record della skyrace. 2° da Valmadrera Lecco, Butti Stefano in 2h12’21”, 3° il mito sempreverde delle skyrace e delle corse in montagna, Lucio Fregona in 2h15’25”. Il Lucio nazionale ha espresso nelle interviste, pre e dopo gara, il suo amore incondizionato per le corse sulle vette e per la vita sulle montagne in generale, questa sua travolgente passione, condita da una sana competizione, è un luminoso esempio da consegnare nelle mani delle nuove generazioni. Seguono i Valetudo 14° Gasparini Tiziano, 34° il nostro prof. Cordoni Luca e 61° chi scrive Giorgio Pesenti.