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Roma 2020, svanisce il sogno olimpico


L’immagine dell’atleta etiope Abele Bikila che vince la maratona correndo a piedi nudi, non è soltanto lo scatto simbolo delle Olimpiadi di Roma 1960, ma uno dei momenti più famosi della storia dello sport.

Quella fantastica immagine rimarrà ancora per molto tempo, però, l’immagine simbolo dei giochi olimpici in Italia, in quanto non è dato sapersi quando un’altra olimpiade verrà disputata nel nostro paese. E’ di ieri infatti la decisione definitiva: Roma non si candiderà per le Olimpiadi del 2020. Il piano del Coni era pronto, mancava solo la forma del presidente del consiglio Monti, che non è arrivata. Troppa la preoccupazione da parte del governo di non poter fronteggiare in maniera efficace le spese immani che dovrebbero essere affrontate.

E così niente sogno a cinque cerchi per l’Italia. E mentre ad agosto Londra avrà la sua quarta olimpiade, gli Stati Uniti l’hanno organizzata tre volte e Parigi e Berlino l’hanno già ospitata due, Roma resta ferma a una. Che risale già a più di mezzo secolo fa.

Un peccato certo, una grande occasione persa, ma è anche doveroso considerare le scelte del governo come sagge e volte a proteggere una situazione già molto difficile che il paese sta affrontando. Gli sprechi edilizi dei mondiali di calcio del 1990 e delle olimpiadi invernali del 2006 sono ricordi ancora nitidi e quindi qualcuno avrà tirato un sospiro di sollievo.

Per il nostro sport, però, non certo una bella notizia. La speranza è che presto ci si possa rifare. Il sogno olimpico è troppo grande per essere messo da parte. Possiamo soltanto auspicare un futuro più roseo.

Marco Ceste