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Ronda dels Cims: il racconto di Marina Plavan tra sofferenza e felicità


La mia ricerca di belle gare, percorsi mozzafiato con numerosi passaggi al di sopra dei 2400 metri di altitudine è stata soddisfatta! Ordino è un paese a 1280 metri sul livello del mare che nello scorso fine settimana ha visto la partenza dal centro della cittadina di una delle gare più affascinanti che io abbia fatto. La Ronda dels Cims è partita alle 7 di venerdì 7 luglio 2017 con una musica di sottofondo da brividi, dove il pubblico ammira gli eroi o incoscienti come noi che si preparavano a stare su per i monti per oltre 30 ore.

Gli ultimi saluti tra gli italiani presenti: Lisa, Paolo, Graziana, Cristian, Luca ecc. Pronti via un bel giro di lancio veloce per cominciare subito ad arrancare.
Stavo bene ero serena e desideravo intraprendere questo meraviglioso viaggio, avevo due assistenti d’eccezione che avrei visto nelle due basi vita, al 73esimo km e al 130esimo km e sapevo che da casa, ad oltre 1000 km di distanza mi avrebbero seguito sul live e quindi dovevo concentrarmi e correre al meglio la mia gara.
Avevo intuito fin dal giorno precedente che il tracciato di gara sarebbe stata non facile, dopo la prima salita vedo i corridori “forti” lì davanti capisco che è meglio rallentare e lasciare sfogare quelli che hanno tante forze, il mio primo obiettivo è quello di arrivare e possibilmente non distrutta.

Dopo alcune ore incontro Luca e faccio con lui parecchi chilometri fino alla prima base vita, La Margineda, il punto del percorso più in basso di quota, non riesco però a mangiare perchè il caldo l’aveva fatta da padrone, riparto comunque con il compagno di giornata, che poco dopo dovrò lasciar andare perchè lo stomaco comincia a crearmi dei seri problemi. Eccomi allora ferma lungo un sentiero in un bosco dove mi è assalito il pensiero di fermarmi, questo stato di impotenza nel continuare la gara mi opprime, accendo il cellulare ( io in gara non lo accendo mai ) e arrivo addirittura a fare una telefonata alle ore 2.55 di notte per esclamare “Sto malissimo, mi ritiro…”dall’altro lato della linea mi dicono: calma, pensaci, rifletti….” E allora arriva il buio, il cellullare finisce la carica, io non riesco a chiamare i ragazzi che mi aspettano al 130° km, e decido di usare la testa e di ripartire pian pianino.

Poco prima del Pic Negre mi viene incontro un volontario e mi chiede se sto male, dico di aver problemi di stomaco e di non riuscire a deglutire nulla quindi questo “angelo della notte” prende da una tasca un sacchettino e mi porge alcuni fruttini.
Riparto e intanto albeggia, le mie albe, i miei tramonti, mi rendono felice e riesco a fare un po’ di colazione, non sò ancora se la mia giornata sara’ lunga dal punto di vista meteorologico e dovrò lottare contro il vento la grandine e la pioggia, non riesco a comprendere se le possibili avversità del luogo mi faranno ritornare a stare male sul finire della gara. Ma quando arrivo ai 2719 metri della Collada dels Meners dimentico tutti i miei problemi. La luna piena illumina la pietraia che stò affrontando in ascesa, sono felice di gioire di fronte ad uno spettacolo del genere, mi capacito che d’ora in avanti ci sarà solo più discesa e scendere da quel paradiso non mi entusiasma; lassù mi sono vista una “principessa in una favola”. Con il passare del tempo mi sono rinfrancata e ho pensato da qui in poi bisogna solo far andare le gambe senza l’assillo della durata del trail, mi mancano solo 15 km all’arrivo di Ordino, e quaranta ore dallo start sono andate a farsi benedire.

Ecco Valentina e Lorenzo in lontananza, sono dunque arrivata e ricomincio a correre, correre, correre; e questo bel sogno l’ho portato a casa, terza donna al traguardo, si poteva fare di più se non ci fossero stati problemi fisici ma io sono felice!

Di Marina Plavan Valetudo skyrunning Italia Racer

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.