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Royal Ultraskymarathon 2011 Ceresole Reale (TO): le regine del Gran Paradiso sono Raffaella Miravalle e Marina Plavan, i re Giuliano Cavallo e Alfonso Bracco


Di Giorgio Pesenti

La Royal Ultraskymarathon non è una corsa podistica della Britannia ma una delle piu accattivanti marce alpine del nord ovest dell’Italia, è la competizione extrem-endurance del Piemonte che si svolge nel cuore del parco nazionale del gran Paradiso. La Royal è gemellata con il Trofeo Kima della Val Masino. Il Gran Paradis, come lo chiamano i Francesi e i Bergamaschi, è la vetta più alta delle alpi Graie, la sua punta è totalmente Valdostana anche se la sezione meridionale del suo massiccio è Piemontese. Il parco del Gran Paradiso è stato creato nel lontano 1922, su una superficie di 71.000 ettari, anagraficamente risulta il primo parco nazionale Italiano, alcuni mesi dopo nacque il parco d’Abruzzo. Questo parco è una vera chicca per gli amanti della montagna, i suoi guardaparchi sono paragonabili agli angeli custodi, curano e salvaguardano questo territorio come se fosse una creatura sopranaturale. All’interno del parco sono ancora funzionali i cinque rifugi di caccia del nostro atavico re Vittorio Emanuele II, nei tempi che furono il regnante Italiano amava trascorrere qui dei periodi di riposo, durante queste vacanze si concedeva delle lunghe battute di caccia, le sue prede erano camosci e stambecchi. Il re si appostava in alcune nicchie ricavate nella pietra, la selvaggina veniva avvicinata al re, mediante il lavoro meticoloso dei battitori; ancora oggi, questi capanni pietrosi sono ottimamente conservati. I regali corridori del cielo e temerari dell’estremo, che inseriscono il loro cognome e nome nella lista dei partenti della Royal, sono gli skyrunner che desiderano misurarsi con l’asprezza e la severità della montagna in alta quota. Chi affronta questo viaggio podistico no limits, ha trovato in un angolino del proprio cuore, grazie al frutto di un’accurata ricerca, lo spirito naturale che ci guida nelle nostre sfide domenicali contro l’amarezza, questo pensiero amarognolo e insipido, ha il sito, non via web, ma nella profondità di noi stessi. La vera essenza dell’esistenza, che poi in fin dei conti, tutti gli esseri umani hanno come bagaglio vitale….. Ma questa essenza! come si può portarla alla luce, e di conseguenza illuminarla?. Elementare! come l’affermazione di quel famoso investigatore. Riassumo in due righe una semplice istruzione base: “Accendere la torcia con il fiammifero dell’intelligenza e rovistare accuratamente nel magazzino del nostro motore “la materia grigia”, e se una persona è fortunatamente pignola al punto giusto, tra una cellula e l’altra, troverà la miccia che fa saltare la gabbia dell’egoismo umanoide”. Questa essenziale opportunità, ci offre gratuitamente la possibilità di misurarci con ostacoli naturali che per la maggior parte della società moderna sembrano insormontabili e lontani anni luce.

Danza podistica, tra la nuda realtà di questo selvaggio Gran Paradis, tra, rocce, pietre, massi granitici, nevai, corsi d’acqua, crepacci e canaloni, mette a fuoco la nostra personalità, con la nuda realtà di un ambiente che non perdona neanche un minimo errore e per alcuni versi, ti fa capire la nostra mini esistenza nell’universo. I bravi organizzatori di questa corsa tra il cielo e il Paradiso, hanno inserito nella scaletta delle manifestazioni di questa giornata alpina anche una skyrace poi trasformatasi in una marathon molto interessante dal punto di vista tecnico. Per cui in contemporanea, alle ore 07,00, dal lago di Taleccio a quota 1917 mt. s.l.m. sono partiti per il viaggio terreno nel Paradis 200 corridori del cielo. Per la Royal la lunghezza del percorso è stata di 54 km con l’implacabile dislivello complessivo di 8400 mt., cosi suddivisi, 4000 metri di positivo e 4400 di negativo. Innumerevoli i tratti del percorso ad alto grado di tecnicità e spettacolarità: alla Royal i corridori si sono trasformati in artisti del circo; si è giostrato tra, colle del Becchi 2990 mt. s.l.m., la bocchetta del Ges 2692 mt. s.l.m., la casa di caccia del gran Piano 2222 mt. s.l.m., il gpm colle della Porta 3002 mt. s.l.m., il colle della terra 2922 mt. s.l.m., il colle del Nel 2551 mt. s.l.m.. Per questa Royal tra le nuvole, i corridori del cielo, si sono effettivamente trasformati in acrobati, giocolieri e saltimbanchi; e nonostante l’immane stanchezza, le mani e i piedi dei concorrenti sono diventati dei tentacoli calamitati. Come nelle migliori leggende di montagna, anche la gara “corta”, la Roc, si è modificata in una severa marcia alpina, alla fine i km percorsi sono stati 32 e il dislivello complessivo da superare è stato di 4400 mt.. Il percorso è stato il medesimo della lunga fino al 20° km, da qui in poi, nelle immediate vicinanze dell’alpe del Breuil, i corridori della Roc hanno fatto un lungo traverso che ci ha portato sulla picchiata del traguardo posto del centro sportivo di Ceresole.

Quindi partenza alla diga del Teleccio, con un giretto pianeggiante di lancio che ha sfoltito subito il gruppo di pretendenti alla corona del Paradiso. Dopo questa fase di lancio, il gruppo ha imboccato il primo vertical di giornata, i primi strappi in arrampicata hanno immediatamente fatto una netta selezione dei pretendenti alla vittoria, con l’aquila Valetudo Fenaroli Maurizio che ha preso subito il volo e chilometro dopo chilometro ha accumulato un vantaggio sugli avversari di otto minuti, alle sue spalle si è formato un terzetto di inseguitori formato dal Bergamasco IZ Marco Zanchi con Cavallo Giuliano e Fornoni Daniele. Lodevole la prestazione podistica di un’ altro Valetudo, Licini Delfino, il corridore Seriano, al ventesi km viaggiava in quinta posizione. Nella Royal rosa la “Guardaparco Volante” nonché portacolori Valetudo, Raffaella Miravalle, è stata sempre saldamente al comando della corsa femminile. In seconda posizione correva per l’Altitude Bergamo Simonetta Castelli. Nella Roc, ancora un’aquila Valetudo Rosa al comando, Marina Plavan che ha fatto gara solitaria. Marina predilige questi tipi di percorsi altamente tecnici, per cui la sua autoritaria condotta di gara non ha mai permesso alle avversarie di avvicinarla. Anche nella race maschile Bracco Alfonso non ha mai avuto avversari attaccati alle sue calcagna e dopo la deviazione dei due percorsi, ha fatto gara in perfetta solitudine. A tre quarti della Royal, Fenaroli incappa in un errore di percorso, mentre procedeva a testa bassa, in un incrocio, tira dritto, e procede su una strada bianca, fuori nettamente dal tracciato di gara; dopo due chilometri avverte lo squillo del suo cellulare che lo risveglia dal suo errore, ma è ormai troppo tardi, ritorna sui suoi passi, ma purtroppo questo fatto lo relega in quinta posizione lontano dai sogni di gloria. Al comando restano i tre inseguitori a giocarsi la vittoria finale, Cavallo, Zanchi e Fornoni. Nel finale Cavallo ingrana la marcia vincente e si presenta tutto solo sotto l’arco di trionfo con il tempo di 7h19’06”, 2° il grintoso Orobico Zanchi Marco in 7h19’31”, dopo un prodigioso recupero agguanta il bronzo Maurizio Fenaroli con il tempo finale di 7h22’23”, 4° un’altro Bergamasco di targa Altitude, Bolis Matteo in 7h22’32”, 5° Fornoni Daniele in 7h29’17”, 6° il Valetudo Licini Delfino in 7h55’24”. Al settimo posto assoluto in 8h11’13”, la regina di Ceresole Reale Raffaella Miravalle, che al suo arrivo fa scattare un gran festone, con i residenti di Ceresole che sono accorsi in massa ad applaudire e coccolare la loro campionessa. Raffaella, nel suo lavoro di guardaparco, risiede per lunghi periodi dell’anno nella gran baita rosa “la casa di caccia del gran Piano” che è stata una delle residenze di caccia del gran Paradiso del re Vittorio Emanuele II, per cui Raffaella custodisce e impreziosisce questo luogo, e di conseguenza, per le nobili esigenze di servizio al parco, ne è l’ereditiera naturale. Raffaella condivide questa situazione di regnante del gran Piano con la sua sentinella personale, il suo inseparabile cane. Medaglia d’argento nella ultra Royal la cittadina di Valbrembo Bergamo Castelli Simonetta, la portacolori nero verde dell’Altitude chiude la sua fatica in 9h56’39”, 3^ Danese Stefania in 11 29’05”.

Nella Roc skymarathon di 32 km successo femminile per Plavan Marina, by Valetudo rosa, con il tempo di 4h43’41”, 2^ Almanti Morena in 4h48’42”, 3^ Gianotti Raffella in 4h49’47”. Nella corsa maschile 1° Bracco Alfonso in 3h52’14”, 2° Scrimadore Francesco in 4h00’14”, 3° Gervasoni Emanuele in 4h07’50”, l’aquilotto Giorgio Pesenti ha chiuso 28°.

Enormi complimenti a tutti gli organizzatori della Royal, un ringraziamento particolare al personale di servizio dislocato sul percorso, e per ultimo, ma doveva essere nominato per primo, a chi ha creato questo Paradiso.

Giorgio Pesenti

ono nato a Brembilla, nel bergamasco, e ora vivo a Almenno San Salvatore. Dal 2004 sono presidente della Valetudo skyrunning e collaboro con il network OutdoorPassion dal 2011.