Seguret, Chaberton, Faro, Niblè e Rognosa: la corsa record di Simone Eydallin sulle montagne della Val Susa
Guardare le montagne dalla propria casa e salirle il più velocemente possibile un giorno dopo l’altro; questa è la filosofia dello skyrunning, questa la motivazione di Simone Eydallin, che si è inventato questa sfida non solo per mettersi alla prova, ma anche in ricordo di Vincent Hawkins, cittadino onorario di Sauze d’Oulx, suo suocero e suo grande amico, che gli diede l’idea di realizzare questa impresa, ora in sua memoria e in aiuto per i bambini affetti da malattie difficilmente curabili. 5 Summits 1 Mission, Helping Children to Smile non è solo la somma statistica dei tempi e delle salite, ma anche un modo di raccogliere fondi per aiutare questi bambini che hanno difficoltà a curarsi.
Nei 5 giorni tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, Simone Eydallin, istruttore nazionale di sci e atleta del team Dynafit per lo skyrunnig, ha realizzato le seguenti salite:
Oulx-Seguret 1h21’50” 6km 1800D+
Claviere-Chaberton 57’49” 6,2km 1300D+
Sauze-Faro 37’34” 3,2km 1000dD+
Grange della Valle-Niblè 1h04’23” 4,3km 1500D+
Sestiere-Rognosa 57’09” 5,3km 1200D+
Per un totale di 7000m di dislivello positivo e 26 km di sviluppo, con il tempo complessivo finale di 4h58’43”, inferiore alle 5 ore, che era l’obbiettivo che Simone si era prefisso.
Questo il suo commento: Forse ho scritto un pezzettino di storia sulle montagne dell’Alta Val Susa – racconta Simone Eydallin -. Sono partito il primo giorno con il monte Seguret, gambe di cemento già da subito e mai e poi mai avrei pensato di riuscire a stare sotto il muro delle 5 ore complessive. 3 min di ritardo già sulla prima salita rispetto,alla tabella che mi ero prefissato, sembrano pochissimi ma in realta’ sulla carta sono davvero tanti. Il secondo giorno si affronta il mitico Chaberton con 6 km e 1300 d+, dopo pochi minuti capisco subito che e’ giornata. Metto la quinta in salita e arrivo su in cima in 57’49 da Claviere, di cosa so io nessuno e’ mai salito così veloce sullo Chaberton, il morale torna alle stelle e l’indomani tocca la montagna di casa: il Faro degli Alpini.
Si parte da Sauze, parto con il riscaldamento e subito capisco che le gambe girano da sole, così parto, a tutta, su quella montagna dove adoro salirci veloce e arrivo su in 37’34, ed e’ un altro record! Il quarto giorno e’ quello più tosto dal punto di vista tecnico e di pendenza, monte Nible’ da Grange della Valle, 1500 D+ per 4,2 km, parto un po’ arrugginito, ma appena attacco la salita capisco che e’ di nuovo giornata. Butto giù una marcia e in poco più di un ora e’ vetta, guardo l’orologio incredulo e vedo 1h04’23, 4 minuti in meno rispetto al mio precedente record.
Arriva all’ultimo giorno, mentalmente il più tosto: per stare sotto le 5h dovevo fermare il tempo a 59 minuti, penso tra me impossibile. Si parte da Sestriere, la vetta e’ la Rognosa, 5,3 km per 1200 D+. Parto vuoto come non mai, mi mancano le forze ma appena inizia la salita la mia mente torna a essere forte come non mi sono mai sentito in vita mia, ho cominciato a pensare che ce la potevo veramente fare, e giù di nuovo come un pazzo a pestare su quelle pietre.
Volo e più guardo il tempo e più volavo, a 50 metri sbircio l’orologio, mi segna 56′,50. Ultimo balzo verso quella croce che da 5 giorni mi aspettava, fermo il crono in 57’09. E’ fatta, e’ un altro record, guardo il cielo, e con le lacrime agli occhi ringrazio Vincent per avermi fatto fare questa mia piccola pazzia. E’ grazie a mio suocero Vincent che ho deciso di fare questo record, oltre a essere le sue montagne preferite sono anche le mie. Ho fatto tutto questo in beneficenza per aiutare quelle famiglie con bambini affetti da malattie molto gravi: il ricavato andrà’ alla UGI ONLUS DI TORINO.”
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