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Lo skyrunning ritorna alle origini: in vetta al Monte Elbrus (5642mt) Marco De Gasperi è secondo


Dopo il VK è la volta della skyrace, e che skyrace! Si saliva in vetta al Monte Elbrus, quota 5642 metri) considerata la più alta montagna europea, partendo da Azul a quota 2300 metri, quindi il dislivello in salita era di 3340 metri. La neve fresca sul percorso ha reso ancor più difficile la salita. Una gara che è un ritorno alle origini, allo skyrunning degli anni 90’, quando Marino Giacometti, il primo skyrunner, ideò queste gare che avevano come vette il Breithor, il Monte Rosa e il Monte Bianco, per gare dove non contava solo la corsa, ma la capacità di muoversi in montagna sui ghiacciai. Marco De Gasperi a soli 16 anni corse l’Alagna-Capanna Margherita e ritorno, questa volta ha affrontato l’Elbrus, nel frattempo ha vinto 6 titoli mondiali di corsa in montagna.

Come nel chilometro verticale il duello per la vittoria è stato con lo spagnolo Luis Alberto Hernando, vincitore del circuito Skyrunner World Series lo scorso anno, che si è imposto in 3h41’26″, con Marco De Gasperi 2° in 3h43’56”, 3° il russo Shmir a circa 11′ dal vincitore. Nella strategia di gara ha influito il cambio delle scarpe e l’uso dei ramponcini, necessari per arrivare sulla vetta dell’Elbrus. Hernando non ha cambiato le scarpe, come ha fatto De Gasperi e questo gli ha consegnato un vantaggio cronometrico che è risultato fondamentale sul traguardo.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.