A Smarna Gora si chiude la Coppa del Mondo di corsa in montagna con i successi di Petro Mamu e Andrea Mayr
La Coppa del Mondo di corsa in montagna targata WMRA (World Mountain Running Association) ha chiuso l’edizione 2016 nella località slovena Smarna Gora vicino a Ljiubliana, dopo le gare Montée du Grand Ballon, Grintovec, Schlickeralmlauf, Hochfelln, oltre che il Campionato Mondiale di Sapareva Banya. Gran finale quindi con le stelle della corsa in montagna che brillano sul resto del mondo: l’eritreo Petro Mamu e l’austriaca Andrea Mayr.
L’Africa che corre non si spaventa certo della corsa in montagna, anzi. Tre dei primi quattro arrivano dal continete nero e non è un caso, così come il Mondiale avrebbe avuto un vincitore ugandese senza l’antisportività degli americani, o in chiave locale a me ben nota, una classica italiana come l’Ivrea-Mombarone ha visto vincitore un keniano pe la prima volta in 40 anni di storia. Non è ancora un dominio come nella corsa su strada, ma poco ci manca.
Discorso a parte poi per l’eritro Petro Mamu, un fuoriclasse capace di vincere su tutti i terreni, di battere Kilian nella discesa di Limone del Garda nel 2014, di vincere la Sierre-Zinal nella discesa finale come di vincere Vertical al limite del ribaltamento al campionato italiano. A lui la vittoria di Smarna Gora e la Coppa del Mondo. Alle sue spalle l’ugandese Kiplangat 2°, Andrew Douglas 3°, l’altro ugandese Ayeko 4°, quindi il primo degli azzurri Alex Baldaccini 5°, che di Smarna Gora detiene il record. Gli altri italiani in gara erano Alberto Vender 11°, Marco Filosi 13° e Vincenzo Milesi 15°.
Stesso discorso al femminile per l’austriaca Andrea Mayr, che di mondiali ne ha vinti ben 6 e che non disdegna anche di correre la maratona, con tanto di recod nazionale e di partecipazione olimpica a Londra 2012. Ma alle sue spalle a Smarna Gora si piazza seconda l’azzurra Alice Gaggi, che seppur specialista di salita/discesa, è in costante miglioramento nelle competizioni di sola salita, con la slovena Klancnik che sale sul terzo gradino del podio.