Trail degli Invincibili: a Torre Pellice lo sport ha incontrato la storia
Sabato scorso è stato presentato a Torre Pellice presso il Teatro del Forte il libro “Trail degli Invincibili Lo sport incontra la storia”, autore Carlo Degiovanni editore Fusta. Abbiamo passato tutti insieme, spettatori e relatori, un paio d’ore ad alto contenuto emozionale. Non è un libro di sport “Trail degli Invincibili”, ma è un libro di storia, anzi sono due libri in uno. Una parte del libro racconta una storia quasi sconosciuta a chi non abita le valli Valdesi, quello della persecuzioni dei Valdesi a causa della loro fede religiosa da parte del Re di Francia Luigi XIV e di Vittorio Amedeo II di Savoia. L’altra parte del libro racconta la storia della corsa in montagna attraverso il ritratto di molti campioni di questo sport che hanno lasciato la loro traccia sui sentieri negli anni 70, 80 e 90 con il denominatore comune della partecipazione alla Tre Rifugi, gara simbolo della Val Pellice.
Ma nello sport non esistono gli invincibili, così come nei conflitti. Furono considerati Invincibili quei Valdesi che si ribellarono al loro tragico destino e ruscirono a ribaltare la storia, tra prigionia, guerriglia, fame, deportazione e ritorno in queste valli. Il vallone di Subiasco che è stato ribattezzato vallone degli Invincibili ospiterà domenica la seconda edizione del “Trail degli Invincibili”, una corsa che come questo libro ha il compito di far conoscere la storia dei Valdesi, un’opera editoriale scritta e diretta da Carlo Degiovanni, organizzatore e soprattutto narratore di quelle che continua a chiamare “Marce Alpine” come vuole la tradizione del nostro sport.
Nel pomeriggio della presentazione Torre Pellice, dopo quella del TG regione, avrebbe potuto tener banco da sol per ore, invece ha coinvolto altri personaggi della cultura per parlare di quest’opera. Ecco allora Bruno Gambarotta, storico giornalista della RAI, che ci ha raccontato in modo brillante la storia dei Savoia di quell’epoca che si va a scontrare con quella dei Valdesi. Parola poi a Laura Caretti, giovane giornalista de La Stampa, che racconta con passione la moderna corsa in montagna e quando ha spazio, anche quella dei protagonisti di questo sport. Il moderatore della presentazione è Roberto Cavallo, da poco praticante del trail, ma che occupandosi di rifiuti per il programma ScalaMercalli della Rai, ha la propria visione di queste corse sui sentieri di montagna. Infine Davide Rosso, lo storico del Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, ha il merito di raccontare questa tragica pagina della storia dei Valdesi con una sintesi che la semplifica e la rende comprensibile anche a chi non è un appassionato di storia.
Sono anche intervenuti l’assessore Regionale allo sport Giovanni Maria Ferraris, il Consigliere Regionale Paolo Alemanno e il Presidente del Parco del Monviso Gianfranco Marengo.
E poi la sala era piena di corridori ed ex-corridori della corsa in montagna, personaggi mitici, protagonisti di tante battaglie sportive sui sentieri, da me ammirati nei racconti o affrontati nelle gare degli ultimi 25 anni, anche con un po’ di malinconia per un tempo che è passato ma che ha regalato emozioni indimenticabili. Una storia che Carlo Degiovanni regala con questo libro ai giovani, agli ultimi arrivati, in senso temporale non di classifica, per capire l’origine delle moderne gare di Trail o di Skyrunning.
Per capire il proprio futuro bisogna conoscere la propria storia e per questo bisogna dire grazie a Carlo Degiovanni e al suo libro.