Trail del Segredont nel segno di Fabio Andrioletti e Cecilia Pedroni
Vince in casa il vertovese Fabio Andrioletti, mentre al femminile domina il Trail del Segredont Cecilia Pedroni. Nella corta si impongono Marco Zanga e Chiara Galli. Il Gav Vertova esulta per la riuscita dell’evento che celebra i 70 anni dalla fondazione del sodalizio orobico. Oltre 350 i concorrenti iscritti alla decima edizione della gara sulle creste che dominano la Media Valle Seriana.
Gara 27 km
Occuperà un posto speciale nella storia del Gav Vertova l’edizione odierna (la decima) del Trail del Segredont. Non solo il settantesimo da celebrare, non solo il ricordo dello scomparso Rocco Angelini, vincitore della corsa nel 1952 e socio fondatore del team, ma anche il trionfo di un giovane atleta vertovese.
Compirà infatti 25 anni il mese prossimo Fabio Andrioletti, un passato da calciatore e una recente passione per la corsa a piedi, cresciuto in una famiglia che gli ha insegnato ad amare la montagna. Vertovese doc, indosso la divisa del Gav Vertova, credeva fermamente in un buon risultato nella gara di casa, lungo quei sentieri che potrebbe percorrere ad occhi chiusi. Sul monte Poieto ha cambiato marcia e messo la freccia salutando quello che fino ad allora era il gruppetto dei battistrada. Non c’è stato verso di riagguantarlo: ha guadagnato secondi preziosi perfino nella scivolosa e lunga picchiata finale.
Sul traguardo la gioia vera, un sorriso liberatorio e l’abbraccio con il presidente del team Franco Testa. Per poi ricevere il Trofeo Rocco Angelini, proprio dalle mani dei figli dell’atleta vertovese che 70 anni or sono vinceva il primo Segredont. Un passaggio di testimone fra generazioni all’interno di un paese che, attraverso la storicità e la vitalità dei propri gruppi sportivi, si pone come punto di riferimento per l’intero suolo bergamasco.
Fabio Andrioletti ha portato a termine la gara di 27 km e 2150 m d+ restando sotto le tre ore: 2h57’01” il suo tempo. Hanno deciso di tagliare il traguardo insieme i suoi immediati inseguitori, Paolo Poli casnighese del team Pegarun e Maurizio Merlini di Osio Sotto (team Altitude Race) facendo capolino del parco dell’ex convento dopo 3h00’08” di gara. Nella top ten Andrea Noris, Maichol Capelli, Mauro Maffeis, Nicolò Zanchi, Luigi Rota, Fabio Bonfanti e Matteo Gritti.
La prova femminile ha visto protagonista Cecilia Pedroni, brianzola del team Pegarun; la pluricampionessa italiana di skyrunning non ha deluso le attese e ha concluso la propria cavalcata solitaria e vittoriosa in 3h51’44”. Sul podio con lei sono salite Silvia Boroni (Gaaren Beahero) in 4h00’13” e Carolina Tiraboschi (Gs Orobie) in 4h07’15”. Nelle dieci Nadia Nicola, Tanya Fabbris, Ylenia Nanni, Vittoria Baroni, Lorena Zamboni; Laura Sana e Mariana Dima.
Gara 18 km
Ha messo in atto la tecnica del partire subito forte tentando di mantenere il vantaggio. Marco Zanga, bergamasco di Gazzaniga, in forza al team Pegarun, è riuscito nel suo non semplice intento. Si è girato indietro più e più volte, per controllare il sopravvento degli avversari, senza scorgere alcuna sagoma, neppure in lontananza. Ha vinto così, in 1h44’54, con una (solo) apparente leggerezza, fra gli applausi, l’inedita prova di 18 km e 1400 m d+ a due passi da casa, infliggendo al secondo un distacco di oltre sette minuti. La medaglia d’argento è andata al collo di Mattia Tiraboschi, runner di Selvino tesserato per il Gs Marinelli, che ha stoppato l’orologio su 1h52’34”. La terza piazza se l’è conquistata Marco Marchesi di Scanzorosciate in 1h52’56”, per lui una prima fase di gara in seconda posizione e poi il sorpasso – avvenuto nella fangosa discesa – da parte di Tiraboschi. Nei migliori dieci di giornata Michele Valoti, Roberto Antonelli, Davide Scolari, Matteo Rodigari, Christian Nodari, Angelo Nespoli e Gabriele Vedovati.
Lo scorso anno seconda dietro a Vivien Bonzi, questa volta Chiara Galli ha centrato l’obiettivo del primato. Abitante a Villa di Serio ma originaria di Albino, un lungo trascorso da pallavolista, Galli ha macinato minuti di vantaggio nella discesa volando poi sul traguardo fra i complimenti dei compagni di squadra del team Gaaren Beahero. 2h16’55” il suo finish time, risultato che la soddisfa, ottenuto dopo un periodo di infortuni e alla sua seconda gara trail della stagione (in ottica di una imminente 60 km, distanza lunga che peraltro predilige). Martina Tognin, proveniente da Milano e residente a Cerete, del team Dk Runners, si è aggiudicata il secondo gradino del podio in 2h20’47”. La portacolori dell’Atletica Presezzo Sara Mangili, di Bonate, è giunta terza in 2h22’15”. Quarta Laura Tiraboschi e quinta Diana Bertocchi. Nelle migliori dieci figurano Serena Zanga, Pamela Abbruscato, Seila Signorelli, Fabiola Ribeiro De Oliveira e Stefania Mirtani.
Premiato come team più numeroso il Gaaren Beahero seguito da Runners Bergamo e Gav Vertova. Il primo e la prima classificati di entrambe le competizioni hanno indossato la maglia di campione nazionale Csen Outdoor di mountain running corto e medio (titolo per l’assegnazione del quale il Trail del Segredont era prova unica).
Il presidente del Gav Vertova Franco Testa è entusiasta, la formula del doppio percorso e il tipo di itinerario proposto sembrano essere stati apprezzati e approvati da tutti gli atleti in gara e anche da coloro che, nei mesi scorsi, li hanno testati in allenamento. Neppure il cielo uggioso ha rovinato lo spettacolo della decima edizione. Doveva essere una festa per i 70 anni del Gruppo Alpinistico Vertovese e così è stato; per portare avanti il trail running moderno e il prestigio di una squadra non va dimenticata la corsa in montagna delle origini, Testa e lo staff lo sanno e onorano la propria storia.
«Non potremmo ritenerci più soddisfatti di così – commenta Franco Testa a margine dell’evento -, il Trail del Segredont è la nostra festa dello sport. Ringrazio i main sponsor, i collaboratori e gli amici che ci hanno supportato. Agli atleti va la mia riconoscenza per aver partecipato, a loro do appuntamento all’anno prossimo, con la speranza che sia una giornata limpida che permetta quindi di ammirare i panorami che ci regalano le montagne intorno a noi».
Fonte Montagna Express