Trail dei Fieschi – Savignone (GE)
6 agosto 2011 – Le nuvole basse il cielo plumbeo non ha di certo fermato il popolo del Trail… e neppure l’organizzazione.
i 160 intrepidi hanno sfidato le nebbie di Savignone alle ore 16 è partita la seconda edizione del Trail dei Fieschi, vinta dal fortissimo atleta Davide Ansaldo della Ergus di Genova nella classifica maschile mentre nella classifica al femminile ha vinto Rebora Lidia della Universale alba Docilia !!
Il Trail dei Fieschi prova unica di campionato regionale UISP di Trail e 6 ° prova del Circuito Trail dei Monti Liguri alla seconda edizione si è confermata come appuntamento pre vacanziero, introducendo un aspetto non competitivo di rilevante importanza il Cinos Trail ovvero un trail con il proprio amico a 4 zampe premiati naturalmente anche loro ma con un pizzico in più di preziosi contenuti sociali.
Che altro dire, la formula è molto semplice, come del resto piace molto al suo popolo, semplicità, amicizia, cordialità, ed un’accoglienza calorosa che smentisce il carattere spesso ritenuto ruvido dei liguri.
La Protezione Civile e il gruppo Alpini di Savignone hanno completato il duro lavoro che c’è dietro ad un organizzazione di un trail che ha tutte le potenzialità di un vero e proprio appuntamento a livello nazionale…
Gli organizzatori invitano tutti quelli che non hanno partecipato a provare questo percorso immerso nell’appennino Ligure dove il suo profilo aspro ed impervio ha divertito tutti i presenti, e si è fatto perdonare nella sua brevità di chilometraggio, in quanto la sua tecnicità non lo rende sicuramente un tracciato semplice!! (Andrea Fergola – Presidente Ergus asd Genova)
Questo invece il bel racconto di Gilberto Costa
Il minuto di silenzio chiesto durante il briefing da Andrea Fergola patron della
manifestazione, in memoria del ragazzo di Savignone scomparso tragicamente
fra le onde del Naviglio Grande, praticando lo sport che più amava, il kayak; ha
per un attimo raggelato il sangue al deferente manipolo dei tanti,
volontariamente arruolati, appassionati di questa inarrestabile disciplina.
Spostando per un attimo la concentrazione lontano dalle arrampicate &
picchiate del Pianetto e del Maggio, attraversando il cuore, proiettando il
pensiero fino ai volti dei propri figli, i cari, impressi, inscindibilmente nella
corteccia della memoria. Gli occhi inumidirsi dal riflesso delle lacrime…
Il via scuoteva il velo di malinconia or ora poggiato all’anima, cadendo a terra
in simbiosi al nastro di partenza, rendendo possibile l’eruzione d’impeto dei
legionari del sentiero, schierati alla maniera delle centurie romane pronte alla
battaglia fra le rocche ed i boschi sulle alture alle spalle del Castello dei Fieschi.
Poco prima, a fine briefing, Alessandro Braccio, organizzatore del trail di Santa
Croce nonché trailer partecipante rendeva il significato al nastrino lilla spillato
al cuore dei partecipanti.
Bulimia, anoressia, disturbi del comportamento alimentare sono parole di
sofferenza; distanti apparentemente anni luce dalle nostre vite.
Invece, purtroppo sempre più ragazzi in età puerile vengono colpiti da questa
vera e propria malattia. Il gruppo “Mi nutro di vita” nato per favorire la
prevenzione, l’informazione sull’argomento, l’interscambio fra le dolorose
diverse realtà, crede che l’istituzione di una giornata nazionale del
fiocchetto lilla sui DCA possa essere un importante punto di incontro e
confronto da cui cominciare a tessere un sistema che tratti i vari aspetti di
questo problema in modo più concreto.
Davide Ansaldo per nulla rallentato dal ruolo di superfavorito, viene insignito
da Roberto Giordano (anchorman della manifestazione) del grado di
centurione, comandante Prior di giornata dei legionari Hastati. Pietra miliare
incastonato nella prima linea. A seguire la seconda quella dei Principes e la
terza, linea dei Triari.
La corsa si è stretta da subito in salita avvitandosi tra le case del paese.
Stilettate per i polpacci. Preludio dei cambi di pendenza che da li a breve
questo parsimonioso, non avaro, entroterra ligure inconsapevolmente sa
largheggiare.
Un gatto bianco prima, una donna con le borse della spesa poco dopo, sorpresi
dalla furia silenziosa generata dalla tormenta della partenza, salvi
miracolosamente, dall’essere schiacciato il primo, abbattuta la seconda. Illesi!
La salita al Pianetto si rivelava inflessibile, certo non aiutata dall’orario del
primo sabato pomeriggio agostano, gravata dall’umidità avvolgente,
appiccicando canotta e respiri in una sorta di prigione asfittica.
Il passaggio dalla Cappelletta bianca sulla sommità del crinale all’altezza delle
rocche, giusto sopra il Castello dei Fieschi, consentiva di cavalcare la bestia
sulla nuda pelle.
In pochi balzi, i miei goffi, sorvegliati dagli occhi attenti dei volontari del
soccorso alpino era il naturale viatico al sentiero recuperato, da altri
“volenterosi volontari” della Protezione Civile. Primo inserto del neo percorso
fortemente voluto da Andrea, intuendo la bontà del territorio che conosce a
memoria.
Una discesa interamente boschiva con tratti velocissimi alternati a tal’altri
insidiosi, con contropendenze laterali, obbligava ad un autentico esercizio
d’equilibrismo, in un ideale filo sospeso sull’incolumità personale ed altrui,
onde evitare scivolate ad effetto domino.
Per fortuna la discesa nel suo esaurirsi mutava in declivio, ampio e scorrevole.
Poco dopo la jeep della protezione civile indicava in seguito la postazione di
controllo (sparati & spuntati).
Salendo in direzione Martellona si restava sommersi dal verde bosco;
impennate caratteristiche dei luoghi. Rasoiate cattive rendevano i podisti
sudari umani.
Il prato intanto interrompeva l’egemonia degli alberi indirizzando gli indomiti
in direzione Costa Suia, da li condotti attraverso una serie di mangia e bevi
impegnativi a ridosso, alle spalle di monte Maggio.
Raggiunto, tentando di farlo aiutandosi a tentoni, taluni scalandolo a quattro
zampe pur di giungere ai mille metri del “meteorite”. La panchina di legno che
nelle giornate terse regala l’orizzonte lontano, il mare e scorci di riviera restava
avvolta nella nebbia, galleggiando nel cielo.
I runner giocare ad immergersi, a riemergere come fanno i cetacei nel mare
per respirare l’aria nei polmoni.
Una discesa in terra battuta conduceva gli sgranellati corridori fino alla ex
colonia; mastodontica quanto l’incuranza … abbandonata in chissà quale
dimenticatoio. Un relitto, pachiderma di un’epoca macilenta.
L’ennesimo, piacevole trasferimento boschivo consentiva di approdare al
secondo ed ultimo tratto di nuovo percorso coronando così i definitivi 19 km
della bellissima gara di Savignone vinta da Davide Ansaldo che ha preceduto
Gabriele Poggi, e Stefano Carbone.
Un segmento anch’esso molto bello e coinvolgente. Faticoso e appagante come
ci si aspetta da questo genere di disciplina.
In un primo momento lieve e ondulato, rinfrancante, presagio della successiva
discesa finale. Spezzata nel mezzo del suo snodarsi da un rigagnolo d’acqua
che sanciva il passaggio da quella di terra, ricci, foglie, rametti e quant’altro
battuti, a quella pietrosa. Pietraia sdrucciolevole.
Infine nuovo passaggio nell’intimità delle famiglie di Savignone, fra casette e
giardini, orti e trogoli nella pendenza finale posta sopra all’arrivo.
Finale di corsa che arrivava veloce nei giardini (giochi) dove, oltre la posizione
in classifica …
trovavamo la Pro Loco e tutti gli altri AMICI VOLONTARI indaffarati nel
prepararci una festa calorosa. Spontanea.
Andrea Fergola chiaramente soddisfatto, nei suoi occhi l’eloquenza …
Orgoglioso di aver potuto offrire agli intervenuti un sabato eccezionale, da
leoni, perdonatemi TRAIL!