Trail “ULTRABERICUS” edizione zero – Vicenza
Di Carmela Vergura
Si è corsa sabato 19 marzo l’edizione ZERO di una new entry del panorama trail italiano. Una gara che farà parlare di sè per tanti motivi. Per la partenza da una delle più belle piazze d’Italia, piazza dei Signori di Vicenza. Per l’orario atipico per una gara di tale lunghezza, ore 10.00 del mattino. Per l’elevato numero dei ritirati, oltre cento e soprattutto per il carattere nervoso del percorso.
La sottoscritta ha impiegato esattamente 8 ore 20 minuti per percorrere l’intero tracciato, presentato come i “Monti Berici tutti di un fiato”. Prima di partire per questa ennesima avventura, mi documento sulla zona di ospitalità e leggo che i Colli Berici sono un gruppo di rilievi collinari, formazione particolare nella pianura alluvionale su cui sorge Vicenza, originatisi sul fondo di un antico mare nell’arco di almeno un centinaio di milioni di anni. Importante cima per il territorio è il Monte Berico inoltre luogo di svago del fine settimana di molti vicentini è il Lago di Fimon, residuo di un più vasto bacino lacustre che si estendeva anticamente fino al paese di Fimon, da cui ha preso il nome, e situato in una vasta rientranza dei colli Berici. Appartengono ai Colli Berici anche alcune modeste colline, che sorgono isolate nella pianura: a nord, la collina di Altavilla Vicentina; a ovest, il Monticello di Fara presso Sarego; a est, le colline di Montegalda, mentre il Monticello di Barbarano Vicentino e le colline di Albettone e di Lovertino, situate a sudest dei Berici, rappresentano il naturale collegamento geografico e soprattutto geologico con i vicini Colli Euganei. I contorni dei rilievi berici appaiono più o meno frastagliati su ogni lato, con rientranze e sinuosità, promontori e sporgenze, vallette o semplici incisioni sui fianchi, i caratteristici “scaranti”.
Tra me e me penso che avrò il tempo per guardarmi intorno! Il percorso compie il periplo dei Colli Berici, passando per i territori di Arcugnano, Perarolo, San Gottardo, Pederiva di Grancona, Pozzolo, Villaga, Barbarano, Mossano, Nanto, Villabalzana, Pianezze, Tormeno. Facile a parole, ma una gara trail come questa lascia i segni. A rendere il percorso ancora più duro ci ha pensato il fango e la pioggia nel pomeriggio.
Quasi 370 alla partenza e arrivati 260. 13 ore di tempo massimo. I primi campioni sono arrivati mano nella mano in 5 ore e 40 minuti, gli ultimi con il buio profondo e la pioggia dopo le 12 ore e mezza. Per i più dubbiosi nell’affrontare i 64 chilometri è stata organizzata la twin team, una staffetta con due podisti che si sono dati il cambio a metà gara. Al debutto stagionale di una gara così lunga tutto sommato non è andata male, sono partita con calma, perché guardando l’altimetria le “collinette” si sono alternate una dietro l’altra, in un sali scendi senza tregua.
L’organizzazione è stata curata in ogni particolare, forse è da rivedere l’orario di partenza. Non vi era possibilità di sbagliare percorso, tra nastri colorati, frecce per terra, volontari e paletti con il logo della manifestazione era pressoché difficile perdersi.
L’Ultrabericus 2011 sarà ricordato anche come prova di selezione per la prossima squadra italiana partecipante al mondiale di Ultra trail in Irlanda. Presenti molti atleti della nazionale di ultramaratona sia maschile che femminile, chissà come si sono trovati al di fuori dei loro percorsi asfaltati?
Al traguardo un paziente marito e una figlia sorridente che urla “mamma” mi abbracciano e lo speaker annuncia, “ecco Carmela , l’insegnante volante……” .
Termino 6° tra le donne, sono più che contenta, anche se dei Colli Berici mi rimarrà il ricordo di una lunga galoppata “tutta d’un fiato”.
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