Trans D’Havet: il maltempo della nottata sconvolge i pronostici, vittorie di Pajusco e Boifava, la Marathon va a Righele e Venco
La Trans d’Havet 2015 si chiude nel segno del veronese Marco Pajusco, che taglia il traguardo di Valdagno con il tempo di 10:59:43 e ben poco possono fare contro di lui gli inseguitori Emanuele Ludovisi e Fabio Di Giacomo (Runners Valbossa Azzate), che finiscono nell’ordine sui due rimanenti gradini del podio con i tempi di 11:41:53 e 11:56:15.
Tra le donne trionfa Alessandra Boifava che così tiene alto l’onore in casa. La sorella Federica aveva infatti creato un distacco abissale prima di essere costretta a cedere e a ritirarsi per un infortunio al ginocchio sinistro occorso in località Pian delle Fugazze.
Alessandra quindi ha proseguito il lavoro imbastito da Federica e ha segnato un altro bel divario dalle inseguitrici. In seconda piazza arrivava Maddalena Mognetti (SCAIS), seguita poi da Ita Emanuela Marzotto (Associazione Podistica Il Campino).
Nella 40 km partita alle 9.00 di questa mattina la testa della classifica va a Mirko Righele (Alpstation Trail Team) e a Maria Elisa Venco.
Occhi al cielo fin dalla mezzanotte. Inizia così la 4.a edizione della Trans d’Havet, 50 miglia delle Piccole Dolomiti. La firma dell’Ultrabericus Team sulla gara è però sinonimo di sicurezza e tutto fila via, nonostante qualche bell’acquazzone che ha accolto i concorrenti fin dai primi sforzi in salita sui monti Summano e Novegno.
A Passo Xomo due dei favoriti, Giulio Ornati e Francesco Rigodanza, alzavano bandiera bianca, ma si proseguiva con Marco Pajusco che ben presto si metteva a tirare la testa della corsa, inseguito dall’atleta berica Federica Boifava.
I due liquidavano entro le prime ore del mattino il massiccio del Pasubio e transitavano in località Pian delle Fugazze. Qui però una brevissima distrazione risultava fatale proprio per la Boifava. L’infaticabile vicentina del Team Montura saliva ancora fino a Campogrosso, ma sui primi impegni verso il Boale dei Fondi doveva lasciare la corsa.
Nel frattempo sulla scia di Pajusco c’erano già Di Giacomo e Ludovisi, scostati di pochi minuti, mentre dalle retrovie della gara rosa spuntava Alessandra Boifava, sorella di Federica, che così raccoglieva il testimone e si metteva a costruire il proprio distacco dalle avversarie.
Come da previsioni la massacrante salita al Rifugio Fraccaroli serviva a selezionare la testa della gara e Pajusco metteva un mattoncino dopo l’altro per trincerare il proprio vantaggio. Alle 7.40 timbrava il cartellino sulla Cima Coppi di giornata. Due ore dopo registrava il passaggio al check point della Sella del Campetto con un gap di quasi 40′ sugli inseguitori, mentre dietro Ludovisi riusciva ad ingranare la giusta marcia superando Di Giacomo. Da liquidare restava solo la leggera salita a Cima Marana, per lanciare poi la picchiata vertiginosa verso Valdagno. I due inseguitori si fronteggiavano metro su metro, ma la sgasata del romano Ludovisi, originario di Caltrano, costringeva il leader della classifica della Sky Running Series Italy Di Giacomo ad accontentarsi del terzo posto.
E con la festa che scaldava il fitto pubblico assiepato sul rettilineo finale del centro storico di Valdagno, Pajusco sbucava ancora con tanta energia nelle gambe e arrestava le lancette del cronometro dopo 10 ore, 59 minuti, 43 secondi e 5.400 calorie bruciate, a solo 1′ di distanza dal risultato registrato nella prima edizione della Trans d’Havet dal modenese Daniele Palladino.
Poco dopo le 13.00 il gran finale era tutto per Alessandra Boifava, abbracciata dalla sorella Federica, dolorante ma felice di vedere ancora un successo da appendere nella bacheca di famiglia. Dietro di lei ci volevano oltre 51′ per vedere arrivare al traguardo la seconda donna di giornata, Maddalena Mognetti (SCAIS) e addirittura 2 ore e mezza per completare la triade sul podio con Ita Emanuela Marzotto, che nella città che ha segnato la fortuna dei nonni, ha portato a casa un successo inaspettato.
Nella Marathon al maschile la gara si decideva sul discesone finale da Marana. Il trio Pergher, Righele e De Togni arrivava infatti compatto sull’ultima salita, ma non appena il tracciato inclinava verso il basso Mirko Righele (Alpstation Trail Team) giocava il suo asso, sbloccava i freni e se ne andava mettendo in fila proprio Marco De Togni e Fabio Pergher (Atletica Serenissima A.S.D.). Sul finale il suo tempo era di 04:13:59, a 2′ dall’arrivo accoppiato degli avversari.
Gara sempre in testa anche per la leader della Marathon femminile, Maria Elisa Venco, davanti a Francesca Pretto (Ultrabericus Team) e Irene Zamboni (G.S. Valsugana Trentino).
Il sole è ancora alto nell’azzurro cielo valdagnese e la festa può continuare con la sfilata degli arrivi che proseguiranno fino a tarda serata, tra gli applausi del pubblico, gli abbracci degli amici e le grandi pacche sulle spalle dei colleghi e delle colleghe di avventura.
Fonte organizzazione