Trans d’Havet


Non sono mancate le soprese nemmeno nella sesta edizione di Trans d’Havet, l’ormai tradizionale appuntamento con la corsa in montagna che coinvolge l’arco delle Piccole Dolomiti.
Nell’estenuante gara Ultra, con 80km e 5500m D+ da liquidare il valdagnese Hans Paul Pizzinini ha fatto le scarpe ai diretti avversari involandosi in solitaria sul traguardo e mettendosi dietro due competitors del calibro del portacolori del team Tornado, Mirko Miotto, e di quello del Team Montura – Runners Valbossa, Fabio Di Giacomo. Porta il sigillo di una vicentina anche la gara femminile, che ha visto dominare lo strapotere di Francesca Pretto (Summano Cobras), anche lei in solitaria sulla finish line. Alle sue spalle, ben distanziate chiudono nell’ordine Mary Boschetto (Durona Team) e l’accoppiata delle sorelle Alessandra e Federica Boifava, che tagliano il traguardo in contemporanea.
Nella più corta Marathon, staccatasi da Pian delle Fugazze (TN) alle 9.00 di sabato mattina, il trentino Luca Miori (Team Noene) ha la meglio sull’uomo in verde di Vicenza Marathon, Francesco Lorenzi e sull’atleta del team Tornado, Mirko Cocco. Nella prova a tinte rosa vittoria parimerito per Giulia Vinco (G.P. Avis Polisportiva Malavicina) e Giulia Gallo, davanti alla lituana Kristina Aluzaite.

Le temute perturbazioni della notte hanno relativamente graziato l’intera gara, mostrando solo qualche sporadico piovasco. In generale il tempo fin dalle prime ore del mattino si è presentato sereno con temperatura non certo miti.
La gara Ultra, partita allo scoccare della mezzanotte di venerdì 21 luglio, ha visto fin dalle prime battute un ispirato Francesco Rigodanza (Team Spiritotrail) mettersi a fare il “capogita”. È suo infatti il primo passaggio a Passo Xomo attorno alle 3.20 del mattino, poi… la crisi. Forse un problema intestinale, un colpo di freddo, ma l’atleta vicentino perde colpi ed è costretto a cedere e a fermarsi per un bel po’. Ad approfittarne a quel punto è il valdagnese Hans Paul Pizzinini, già terzo lo scorso anno, che ingrana la marcia giusta e macina metri e secondi fondamentali a distanziarlo dai diretti rivali. A fare da inseguitori ci sono infatti Mirko Miotto, Marco Bonfante e Fabio Di Giacomo. Al transito all’Alpe di Campogrosso il distacco è già di 21′, importante ma non certo impossibile da rinserrare, soprattutto con le discese che attendono i runners nel Vallone di Campobrun e poi da Cima Marana. Bonfante cede un po’ di spazio e Miotto e Di Giacomo lo superano per cercare di farsi sotto ad un Pizzinini che non dà segno di cedimenti. È infatti sempre lui a scollinare a Bocchetta Fondi e, poco dopo, sulla “Cima Coppi” del Rifugio Fraccaroli. Il suo ritmo concentrato e costante non accenna a calmarsi, ma dietro non ci sono degli sbarbatelli del pianeta trail e al check point di Sella di Campetto Miotto si riprende qualche minuto, quasi a voler tentare il tutto e per tutto sulla picchiata che da Cima Marana conduce sul traguardo di Valdagno. Il piano non riesce e Pizzinini ha ancora la riserva di energie sufficiente a farlo sfilare anche sugli ultimi chilometri fino a tagliare in solitaria il traguardo nel cuore della sua città, accolto da amici e famigliari. Alla resa dei conti il suo è anche un super tempo, chiuso a 10:09:04. A circa un quarto d’ora lo segue a quel punto il valdobbiadenese Mirko Miotto (10:24:56) e del varesino Fabio Di Giacomo (10:50:02), rallentato anche da una serie di vistose escoriazioni alle ginocchia, esito di una caduta nella discesa da Cima Marana.

Per quanto riguarda la gara Ultra femminile, se la testa della corsa è stata messa in chiaro fin da subito, con l’architetto Francesca Pretto intenta prima a progettare e poi a realizzare a suon di lunghe falcate la sua vittoria con il tempo di 12:05:41 che le vale anche il nono posto assoluto in classifica. A dare spettacolo tuttavia ci pensano le sue inseguitrici con Isabella Lucchini, l’accoppiata della Boifava sisters, quindi Marta Cunico ed Elisa Bordin. Sono loro a reggere il confronto nella prima parte di gara, poi a Campogrosso, con la Pretto che sgasa a tutta, Alessandra e Federica Boifava riescono a portarsi sotto alla Lucchini, superandola e quindi gettandosi a rubare minuti all’ormai irraggiungibile lepre-Pretto. Nel frattempo, dalle retrovie, spunta anche Mary Boschetto, ottava al transito a Passo Xomo, quindi settima a Campogrosso. La Boschetto accelera decisa ad essere in tutto e per tutto della partita e a Sella di Campetto la quarta piazza è tutta sua. Il colpo gobbo lo gioca però nella ripida e insidiosa discesa di Marana, dove prima prende in un sol colpo le due Boifava e le supera per lanciarsi verso un meritato secondo posto sul gradino del podio, fermando il cronometro a 13:30:34, quasi mezz’ora dopo l’arrivo della Pretto. A poco meno di 3′ chiudono parimerito anche Alessandra e Federica Boifava (13:33:32).

Guai a chiamarla “corta”, perché la Marathon di casa Trans d’Havet ha già dato prova di quanto una distanza e un dislivello più contenuti possano dare delle gran gatte da pelare anche ai più attrezzati.
Al via è il “golden boy” Mirko Cocco (Team Tornado) a far la voce grossa e a mettersi davanti a tutti, tenuto però a bada da Francesco Lorenzi (Vicenza Marathon), sempre più a suo agio nelle gare trail dopo anni di corsa su strada, Alberto Ferretto (ASD Skylakes), Gianmarco Zecchin (Durona Team) e Marco Fochesato (Facerunners), uno che invece ha deciso di smezzarsi tra ruote fine e trail. Lorenzi scala bene le pendenze verso Bocchetta Fondi e riesce a scalzare Cocco, inseguito da un arrembante Luca Miori (Team Noene), secondo a marcare cartella proprio a Bocchetta Fondi. Al Rifugio Fraccaroli la gara sembra per un momento già ipotecata, ma al trentino Miori manca da giocare l’asso tenuto in serbo fino a quasi la fine. Prima insegue Lorenzi, poi lo avvicina e, infine, si getta in discesa e lo supera nei chilometri finali. Non ha nemmeno tempo di guardarsi indietro che il nastro all’arrivo è lì a sventolare solo per lui. Sul tragurdo Miori chiude in 3:42:29, davanti a Lorenzi (3:49:59) e a Mirko Cocco (3:55:58), bravo a reggere le bordate degli avversari e poi a filare via.
Al femminile, infine, Giulia Gallo prende in fretta il controllo della gara, tenuto sotto stretta sorveglianza prima da Sabrina Roncaglia (A.A.A. Malo), Kristina Aluzaite e Silvia Dalla Costa. Passato Campogrosso però la Gallo si compatta con Giulia Vinco (G.P. Avis Polisportiva Malavicina) e le due iniziano a far mangiare la polvere alle avversarie. A Cima Marana sono loro davanti ancora e per la lituana Aluzaite, che supera la Ronchaglia, è a quel punto impossibile rifarsi sotto. A Valdagno le due chiudono pari merito con il tempo di 4:44:19, mentre la Aluzaite fissa il suo cronometro a 5:24:37.

Fonte organizzazione

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.