Trans d’Havet: a Piovene Rocchette vincono Roberto Mastrotto e Francesca Pretto
Alla vigilia della gara in molti temevano un’edizione 2014 bis. Le previsioni meteo non hanno lasciato scampo, infatti, presentando un conto salato nella notte della 7^ Trans d’Havet. La pioggia torrenziale e qualche fulmine non hanno tuttavia fermato i quasi 700 iscritti che si sono dati battaglia sui due tracciati Ultra (80 km e 5.500 mD+) e Marathon (40 km e 2.500 mD+). La macchina targata Ultrabericus Team, tuttavia, ha deciso di operare alcune deviazioni per evitare i passaggi più esposti. Non ne hanno rimesso il tracciato, né tantomeno il profilo altimetrico, apprezzati anche con le condizioni avverse dai tanti runners in gara.
Ultra Trail uomini
Partenza ritardata di qualche minuto a Piovene Rocchette per rubare giusto qualche minuto alla furia del temporale. Alla luce delle pile frontali il chiampese Roberto Mastrotto (Team La Sportiva) ha messo da subito le cose in chiaro: ha impostato l’andatura e si è messo a fare la lepre per segugi del calibro di Yanez Borella, Alessio Zambon (Summano Cobras) e Filippo Dal Maso (Faizanè Runners Team). A Passo Xomo il distacco tra Mastrotto e Borella era già di 8′, 18′ da Zambon. Il runner di Fai della Paganella teneva il passo e a Campogrosso non perdeva terreno, cosa che invece era costretto a fare Zambon, vedendo il divario dal lanciato Mastrotto crescere fino a 27′. Sull’aspra salita a Cima Carega e al Rifugio Fraccaroli Mastrotto ingranava il turbo, lanciando poi una gran discesa sul Rifugio Fraccaroli e presentandosi al check point di Sella del Campetto con un abisso tra sé e Borella: 40′. Recuperava nel frattempo un bel po’ di strada Zambon, dietro di solo un minuto a Campetto, rispetto al passaggio registrato da Borella. Se tra i due c’era ancora lo spazio per qualche flebile tentativo di attacco, per il portacolori di casa La Sportiva il successo era ormai scritto. Sul traguardo valdagnese Mastrotto fermava il cronometro a 9:37:32, sigillando anche l’obiettivo postosi alla vigilia della competizione. Solo giovedì scorso, infatti, aveva dichiarato di voler tentare di rimanere sotto le 10 ore, anche solo per pochi secondi. Per accogliere alla finish line Borella si dovevano a quel punto attendere ben 43′. Altri tre minuti dopo arrivava anche un esausto Zambon.
Ultra Trail donne
Nella lunga al femminile Francesca Pretto aveva una e una sola avversaria da temere più di tutte: Alessandra Boifava (Ultrabericus Team Asd), la vicentina che con il quarto posto conquistato in casa Ultrabericus a marzo si era aggiudicata il biglietto per il mondiale di Spagna. Ma dalla sua la Pretto aveva un titolo, quello 2017, da difendere a denti stretti. E così ha fatto, facendo subito capire che non ci sarebbero stati sconti per nessuno. A Passo Xomo il distacco era di poco sotto i 10′, destinato però a ridursi ad un solo minuto al transito a Campogrosso. La Pretto metteva allora il 4×4 sulle asperità di Bocchetta Fondi e del Vallone di Campobrun, riuscendo a scucire un ulteriore vantaggio che la allontanava dai possibili attacchi della Boifava. Ma si sa, in gara non si molla un metro finché non si è alla fine, e così deve aver pensato Alessandra Boifava che tenendo nel mirino la fuggitiva Pretto si rifaceva sotto riducendo a 3′ il distacco nei chilometri finali, non sufficiente però a giocare il balzo decisivo. Alla finish line, così, la reginetta 2017 riconfermava il titolo lasciando in argento Alessandra Boifava. A giocarsi a quel punto il terzo posto se la vedevano in un batti e ribatti, l’atleta del G.S. Atl. Dil. Lib. Piombino Dese, Alessandra Olivi e l’austriaca Marina Trimmel (Union St. Polten Leichtathletik). Era però quest’ultima ad avere la meglio sulle pendenze verso Cima Carega e nel lungo saliscendi verso Sella del Campetto e poi nella picchiata su Valdagno andava a sigillare il suo nome sul terzo gradino del podio.
Marathon uomini
Poteva essere una gara scontata per un atleta del calibro del campione italiano in carica della specialità trail lungo, Stefano Fantuz (SSR La Colfranculana), super favorito alla vigilia della competizione. Non aveva però fatto i conti con un giovane come Alberto Ferretto (ASD Skylakes) che fino all’ultimo lo ha messo sotto pressione. Alla partenza da Pian delle Fugazze e in salita a Campogrosso, il primo che ha provato ad impensierire l’azzurro è stato l’uomo del SBR Team, Ruggero Pianegonda, messosi sulla sua scia. Ma la scalata a Cima Carega sa fare una selezione spietata. È così che Ferretto metteva la freccia per il sorpasso, lanciandosi all’inseguimento di Fantuz. A Sella di Campetto i due erano staccati di appena 2 minuti, ma in discesa Fantuz mollava il freno e si involava verso Valdagno macinando quei metri preziosi a cui un ormai provato Ferretto non poteva più tenere testa. 04:15:04 il tempo finale per Fantuz, 6’23” davanti a Ferretto e oltre 16′ davanti a Pianegonda.
Marathon donne
Buona la prima anche per la portacolori del team United Trail&Running, Lucia Forte che si è aggiudicata il gradino più alto del podio nella gara di 40 km a tinte rosa. La sua è stata una prova condotta sempre davanti a tutte le avversarie, che tuttavia non si sono date per vinte fino in fondo, con Silvia Dalla Costa, Cristina Guasina, Claudia Thoma e Mary Boschetto che si sono gettate all’inseguimento. Sulla salita al Rifugio Fraccaroli e nella successiva discesa verso Sella di Campetto la coppia Thoma-Boschetto sembravano averne un po’ più delle altre e impostavano la giusta tecnica per arrivare al traguardo. Lucia Forte aveva però scavato un fossato fin troppo profondo da valicare con un balzo e così le due inseguitrici erano costrette a spartirsi gli ultimi due posti rimasti liberi. Ad avere la meglio era la Boschetto che infilava così il gradino d’argento, lasciando alla Thoma il terzo posto, rispettivamente con i tempi di 05:37:16 e05:46:17.
Fonte Comune di Valdagno