Una domenica da Re
C’ero anche io tra le migliaia di runner, domenica mattina per fare “Una corsa da Re”: 21,097 km nel parco della Reggia di Venaria. Sulla KByke del Kratos team, lungo sentieri che trasudano storia “sabauda”, ho chiuso la “mezza maratona” in 2 ore e 18 minuti. Ma il tempo cronometrico conta poco. Domenica era più importante quello atmosferico, che ha permesso ai miei “Angeli” di farmi volare tra emozioni e colori di una natura meravigliosa. Si, perché stando seduto sulla KByke, mentre loro correvano e faticavano per farmi arrivare al traguardo, provavo la fatica e gli sforzi così come li stavano sentendo loro. In più mi godevo lo spettacolo attorno a noi.
Pronti via davanti a runner insieme ai “Maratonabili”. Dopo 1500 metri nei giardini, la sorpresa di qualche buontempone che ha tolto un segnale facendoci girare su una strada sbagliata e costringendoci dopo un kilometro a tornare indietro. Niente di male e fondo della “mezza” raggiunto dopo aver perso una decina di minuti. Ma noi non correvamo per il tempo, anche se come dice Capitan Mauro Saroglia in una sua massima “quando si paga l’iscrizione, c’è un tracciato segnato e si indossa un pettorale, si è in gara”. E allora gara è stata. Così gli Angeli si sono trasformati in “diavoletti”. Hanno iniziato a darsi il cambio alla spinta della KByke per recuperare quel gap.
A turno: Raffaella Scotto Busato, Ilaria Pasa, Inma Masa Parra, Massimo Castagno, Sergio Ingrassia, Gianluca Peroglio, Giorgio, Pierluigi Rossi, Saroglia, Stefano Stola, Vladimiro Strozzi e Daniele Vernacchio. Sorrisi al traguardo. Anche stavolta la gara è stata l’occasione per cementare un gruppo di amici e il “terzo tempo” ai tavoli “da Tania” lo ha suggellato.
Di Gianfranco Mogliotti