Un uomo di corsa delle lunghe distanze
Di Matteo Simone Psicologo e Psicoterapeuta
Un uomo alla scoperta di se stesso, un uomo alla scoperta della natura, dell’ambiente, del paesaggio, delle bellezze, un uomo che coinvolge, un grazie per quello che fà.
Michele ha raggiunto quota 100 maratone in 8 anni e 6 mesi dice, ha esordito a Bari nel 2002 concludendo la 1^ delle 8 maratone disputate a Bari, nel 2009, sempre a Bari, ha ottenuto la peggior prestazione in maratona concludendo con un tempo di 6 ore e 27 minuti, fuori tempo massimo ma classificato ugualmente, ricorda di aver corso i primi 4 km e camminato per i restanti 37 km, in quell’occasione ha apprezzato l’umanità dei Baresi che l’hanno sostenuto fino all’arrivo, mentre i vigili urbani hanno mollato dopo le 5 ore previste come tempo massimo. La più bella maratona dichiara essere stata la 100^ e 8^ collemarathon. Ha iniziato a pensare alla corsa all’età di 11 anni mentre vedeva le olimpiadi del ’68 in città del Messico. I momenti più belli che ricorda delle sue gare sono: un arrivo alla Nove colli, gara di circa 200 km, dove qualcuno gli disse: “Ma tu stai partecipando alla Nove Colli? Sei proprio bravo”, inoltre gli altri ricordi belli sono riferiti ad i momenti che incontra i ragazzini che gli chiedono il “cinque” con il palmo della mano. Tra i momenti più brutti ricorda una volta che un corridore ha messo in discussione la sua correttezza in gara sempre della Nove colli.
Quest’anno ha iniziato bene, dice, perché la sua prima maratona è stata una che preferiva, quella di Napoli che attraversa un tunnel, e per lui tutte le volte che esce dal tunnel è una conferma sulle sue possibilità di riuscita, di superamento, di vittoria e quindi è stata una maratona di buon auspicio per quest’anno che è un anno importante per diversi obiettivi tra i quali la 100^ maratona già ottenuto, il prossimo imminente è la doppietta “Novecolli-100 del Passatore” nel giro di una settimana e per concludere la Spartatlon. Mi parla delle imprese che fanno gli altri ultrarunner ed alla domanda: “Quale impresa non faresti mai?” mi risponde che il deserto non gli interessa, perché lui è un uomo di compagnia e mi parla delle persone che riesce a coinvolgere nella corsa, ma prima li adesca con la camminata, lui si adatta agli altri, a lui interessa che le persone lo seguono, condividono momenti con lui, poi, una volta che le persone gradualmente si adattano alle sue lunghe passeggiate intervallate da brevi tratti di corsa, il gioco è fatto. Le persone vogliono sperimentare le sensazioni che lui descrivere relativamente alle gare di lunga distanza e le persone si convincono che se lui ci riesce, se lui ci crede, se riescono a seguirlo nelle sue lunghe, divertenti, naturali escursioni, anche loro si possono permettere di sperimentare di partecipare ed eventualmente portare a termine le imprese da lui descritte e così facendo il gruppo dei camminatori e corridori delle lunghe distanze lievita, aumenta, è diversificato, comprende donne e uomini, vicini, paesani e persone che vengono da più lontano, che leggono delle sue gesta. Allora avviene il passavoce, un tam tam, la gente riesce a sapere gli orari ed i luoghi del raduno domenicale per le lunghe escursioni, la scorsa domenica un gruppo di 16 persone si è dato appuntamento alle 5.30 per percorrere strade, sentieri, tratturi nelle località di Manfredonia, Macchia, Monte Sant’Angelo, Pulsano, per ritornare alla base verso le 14.30 con panini a seguito e raccogliendo per strada nespole, limoni ed altro.
Le persone sono riconoscenti di aver scoperto di poter e di saper fare un’attività fisica, è riconoscente per essersi scoperta di saper stare con gli altri, di sapersi adattare alla fatica, è riconoscente per aver scoperto il territorio, di aver fatto qualcosa di propria volontà e non perché lo ha prescritto il medico. Gli obiettivi sono sempre più impegnativi, Michele sta già pensando di fare escursioni più lunghe, più impegnative, più avventurose, vuol raggiungere San Giovanni Rotondo, Vieste, ed inoltre sempre pensando agli altri di livello di preparazione ancora inadeguato, vuol prevedere dei percorsi intermedi per i neofiti.