Valeria Straneo, l’atleta del momento: un 2011 da incorniciare e l’obiettivo nazionale
Valeria Straneo ha 35 anni, è di Alessandria e corre per il Runner Team 99 Volpiano. Dopo un periodo difficile a causa di problemi fisici, il 2011 è stato l’anno del rilancio, che ha portato la Straneo ad ottenere ottimi risultati. Una vittoria dopo l’altra, crono sempre migliori, fino alla mezza maratona di Bologna di pochi giorni fa in cui ha fatto segnare l’ottavo tempo di sempre sulla distanza al femminile. Ora la prova in maratona, a Berlino, con in tasca il sogno di una maglia azzurra e magari un’olimpiade…
Valeria, partiamo da lontano: come e quando nasce la tua passione per la corsa?
Ho iniziato a correre le prime gare in occasione dei Giochi della Gioventù, ma non mi allenavo. I miei “allenamenti” di allora erano i giochi all’aria aperta, le corse, i giri in bici, le pattinate, le partite a calcetto… ho cominciato a corricchiare per puro piacere a 18 anni, a 23 ho cominciato con l’atletica nell’Atletica Alessandria, ma non mi allenavo molto… A 25/26 anni, quando ho conosciuto la mia attuale allenatrice Beatrice Brossa, ho cominciato ad allenarmi con più continuità. Correvo insieme alle sue figlie Laura ed Elisa e Giorgio, suo marito, ci tirava le ripetute! Poi sono passata alla Runner team 99 di Volpiano, la mia attuale società con cui ho iniziato ad ottenere buoni risultati.
Quando la tua prima vittoria o prestazione importante che ti ha fatto capire che potevi raggiungere ottimi risultati?
L’ora e tredici netti della Lago Maggiore Half Marathon, a marzo di quest’anno. Risultato inaspettato perché raggiunto con pochissimi allenamenti.
Non sei atleta professionista, hai un lavoro e una famiglia come tutti. Come riesci a conciliare allenamenti, gare e tutto il resto?
Devo ringraziare prima di tutto mio marito e la mia famiglia, che mi supportano nel migliore dei modi. Senza il loro aiuto non andrei da nessuna parte, avendo 2 figli piccoli non è sempre facile trovare il tempo per dedicarsi agli allenamenti e alle gare. Fino a 2 mesi fa lavoravo in un asilo nido come educatrice a tempo determinato, ma quest’anno ho deciso di rifiutare l’incarico e di dedicarmi di più ai miei figli e agli allenamenti, che ora svolgo 2 volte al giorno.
2011 grande annata, una vittoria dopo l’altra. è scattato qualcosa dentro o solo ottima preparazione?
Quest’anno ho finalmente risolto i problemi di anemia che non mi permettevano di esprimermi al massimo come atleta. Soffro di una disfunzione congenita della membrana dei globuli rossi, la sferocitosi. In pratica, i miei globuli rossi sono più fragili e tendono a rompersi facilmente, vengono distrutti dalla milza che di conseguenza s’ingrossa.
All’inizio del 2010 cominciai a stare male, ero sempre stanchissima e senza energie e in più spesso avevo episodi di dissenteria. Facevo fatica a camminare, figuriamoci a correre…continuai comunque ad andare al lavoro fino a che mio marito non mi “trascinò” al PS dove gli esami del sangue risultarono disastrosi. Mi spedirono subito in ematologia intenzionati a farmi una trasfusione. Inoltre dall’ecografia risultò una milza gigantesca. Dopo mille esami i medici decisero di asportare la milza, talmente grossa da distruggere buona parte dei miei globuli rossi e da occludere una porzione d’intestino causandomi sub-occlusioni intestinali (ecco spiegata la causa della dissenteria). Così a maggio del 2010 mi fanno la splenectomia: mi tolgono 26 cm di milza del peso di1 kg e 800g, ci credo che stavo male! Dopo 6 settimane dall’intervento mi sono iscritta alla mezza maratona di Biella dove chiusi in 1h 21 con una gran fatica. Non ho ripreso subito gli allenamenti, anzi avevo deciso di smettere di fare atletica. Ero stata così male che non avevo più voglia di far fatica fine a se stessa, volevo solo correre ma non allenarmi. Mi sono persino iscritta a due trail in montagna, la mia grande passione (la k22 della Chaberthon Marathon e la Ivrea Mombarone) che ho corso senza velleità agonistiche ma per puro piacere e divertimento. Poi esattamente un anno fa, in occasione dei cds a Pordenone, dove ho corso con le migliori italiane, qualcosa mi è scattato dentro e ho ripreso ad allenarmi, ma molto gradualmente e facendo pochi lavori di qualità. Mi sentivo benissimo, come non mi era mai successo. Facevo la metà della fatica di prima e ottenevo risultati migliori. I regolari controlli in ematologia dicevano che i miei valori ematici erano perfetti. Finalmente potevo competere ad “armi pari”, senza quello scomodo “limitatore” che era la milza. Con l’andare del tempo i miei risultati cronometrici migliorarono sempre di più, tanto che la prima ad essere stupita di questa nuova condizione ero proprio io!
Domenica nella mezza di Bologna hai ottenuto un tempo straordinario, fra i primi tempi di sempre nella mezza al femminile. Era un crono che potevi prevedere? Cosa hai pensato subito dopo?
Ero (e sono) strafelice!!! Pensavo che avrei potuto fare il mio PB a Bologna perché stavo molto bene, ma mi ero pronosticata un tempo intorno all’ora e 11. A volte mi ripeto “1h e 10” e non ci credo… non mi sembra vero!
Viste le tue prestazioni in molti, giustamente, ti vorrebbero vedere in nazionale. cosa ne pensi?
Con questi tempi penso di meritarmelo un posto in Nazionale. Ne andrei molto fiera e mi servirebbe come nuovo stimolo per migliorare ulteriormente.
Ora Berlino, come l’hai preparata? cosa ti aspetti?
Berlino l’ho preparata al meglio facendomi anche seguire da un bravo dietologo sportivo ( il dott. Nicola Sponsiello) e da un bravo fisioterapista ( il dott. Luigi di Filippo). Poi ho cominciato a fare i doppi allenamenti e un periodo in altura a St Moritz con la mia allenatrice e la sua famiglia. Con la mia allenatrice mi sento quotidianamente, ci confrontiamo, le chiedo consigli, ormai è una di famiglia. Mi conosce molto bene e azzecca sempre i tempi che poi faccio alle gare…è incredibile! Crede in me e io in lei, abbiamo proprio un bel rapporto.
Mi piacerebbe correre Berlino attorno alle 2h e 30. Il tempo che ho fatto nella mezza di Bologna mi fa ben sperare, anche se mi rendo conto che in maratona non basta solo svolgere una buona preparazione, ma bisogna avere anche una bella dose di fortuna. E’ una gara con molte incognite e per questo un po’ mi spaventa.
Infine…se chiudi gli occhi un istante, qual è il primo sogno che vorresti realizzare da atleta?
Partecipare alle Olimpiadi….