Valeria Straneo cerca il pass per Tokyo alla Tuscany Camp Marathon di Siena
Domenica 11 aprile si correrà la prima edizione della Tuscany Camp Marathon – “European Olympic Marathon Qualification Race – Xiamen Marathon & Tuscany Camp Global Elite Race”. L’aeroporto di Siena Ampugnano è lo stesso che ha ospitato l’anteprima della mezza maratona il 28 febbraio, a passo di record italiano di Eyob Faniel (1h00:07); la regia organizzativa è del Tuscany Camp e della Toscana Atletica Futura, in collaborazione con FIDAL, World Athletics e Xiamen Marathon. Partenza prevista alle 7.30 per entrambe le prove, maschile e femminile. Il tutto, nel pieno rispetto di uno stringente protocollo sanitario anti-contagio, garanzia di sicurezza e di spettacolo agonistico.
Duplice l’obiettivo della manifestazione, specie in campo maschile. In chiave assoluta, si tenterà di correre la maratona più veloce mai disputata sul suolo italiano. In chiave azzurra diversi gli atleti alla ricerca del tempo di qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo. Nella prova femminile ci proverà l’alessandrina Valeria Straneo (Laguna Running), argento mondiale di Mosca 2013: dopo la rinuncia forzata alla maratona di Belp, rinviata per maltempo, la piemontese sferrerà un nuovo attacco allo standard olimpico di 2h29:30.
In gara anche altre due piemontesi: Fatna Maraoui (Esercito), che vanta un personale di 2h30:50 realizzato nel 2015 a Valencia, e Sara Brogiato (Aeronautica) che, sempre a Valencia nel 2019 corse in 2h36:57.
Al maschile, per tentare l’attacco al record degli “all comers” ovvero le 2h04:46 timbrate dal keniano Titus Ekiru alla Milano Marathon nell’aprile di due anni fa, lo staff organizzativo sta preparando una batteria di lepri che scandisca una “mezza” da 1h02 e possa trainare gazzelle del calibro di Leul Gebresilase (Etiopia), ventesimo di sempre con le 2h04:02 di Dubai nel 2018 (la stagione del successo alla maratona di Valencia) e il keniano Marius Kipserem, 2h04:11 per vincere a Rotterdam nel 2019. Più datate (2012) ma sempre da sottolineare le 2h04:48 dell’etiope Yemane Tsegay, argento mondiale a Pechino 2015, e non mancherà nemmeno la medaglia d’oro di quella stessa edizione iridata, l’eritreo Ghirmay Ghebreslassie. Nel cast anche due uomini da 2h05, come Marius Kimutai (Bahrain) 2h05:47 ad Amsterdam nel 2016, e Deribe Robi (Etiopia) 2h05:58 ad Eindhoven nel 2015, oltre al keniano Eric Kiptanui, 58:42 nella mezza.
Fonte Fidal Piemonte