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In Valpellice è tempo di 3 Rifugi: il racconto di Marina Plavan.


Di Marina Plavan

A livello personale penso di aver cominciato a correre proprio per poter un giorno correre questa gara, come tanti atleti delle mie parti, questa corsa è molto conosciuta dai miei amici e parenti, e quindi io non potevo mancare nel dire “ c’ero anch’io”; questa è la mia decima partecipazione consecutiva! Dopo alcuni anni in cui la gara si organizzava a coppie maschili, femminili e miste, ecco la prima modifica in gara singola per due trail, uno lungo e uno corto, il tracciato sconfinava e si faceva un bel giro in Francia, recentemente eccoci arrivare all’attuale formula di due gare molto impegnative, la corta per così dire di 33.6 km e 2205 m di dislivello e la formula lunga di ben 54.2 km con 3818 m di dislivello. Gare ne ho disputate tante; però la tensione e l’aspettativa che ho per questa gara è sempre molto intensa ed elevata, sarà che si corre in casa, sarà che noi valligiani conosciamo molto bene il percorso; è assai appagante e stimolante incontrare durante il trail: l’amico, il conoscente o il parente. La nottata pre trail, sembra la vigilia di un esame importante, è molto accattivante metterti alla prova su questo tecnicissimo tracciato, motivo per cui questo trail è amato da tantissimi corridori della montagna!

La partenza è in Bobbio Pellice , l’ultimo comune della Valpellice, sul confine con la Francia, per l’occasione questo comune si veste a festa, gli abitanti ti accolgono con immenso calore, il primo tratto del percorso è comune per tutti e due i trail, al Ponte della Biava, le due gare prendono le due loro direzioni, dopo il ponte la gara lunga inizia l’ascesa per una lunga strada militare, l’Autagna, salita che ci ha portato al primo valico di giornata, il Colle Barant, poi via a tutto gas in discesa per raggiungere il primo Rifugio, il Barbara. Poi il sentiero delle capre ci ha scaraventato sulla dura salita per il colle più alto di giornata, il Manzol. Peccato per il tempo che non era un granchè, ma forse è stato meglio così, altrimenti saremmo morti di caldo se ci fosse stato il sole cocente, visto che dopo la prima frazione di salita, al riparo dai raggi solari, si è corso sempre a cielo aperto! Dal Colle Manzol, una discesona ci ha fatto transitare dal Rifugio Granero, poi dopo un’interminabile pianoro eccoci arrivare al Rifugio Jervis, dove la gara lunga si ricongiungeva con la gara corta e di qui si tornava a salire e dopo un lungo traverso ecco l’Alpe Crosenna , da qui partiva un sentiero lunghissimo che ci portava, dapprima a Col Content e poi all’Alpe Bancet, dove nei giorni di cielo sereno si ha una bellissima visione sul Monviso , dopo questo incantevole luogo abbiamo corso un traverso fino all’Alpe Giulian, da dove finalmente è iniziata l’ultima discesa, molto tecnica ed insidiosa per le nostre caviglie e le nostre ginocchia, e finalmente il sospirato arrivo in Piazza a Bobbio dove ad attenderci ci stava una folla di gente molto conosciuta.

E’ stata questa l’undicesima vittoria del bravo Paolo Bert, davanti a Claudio Garnier e Massimo Depetris, tutti atleti residenti in questa valle. Nella gara lunga rosa, erano in concorso una bella serie di atlete forti, ma a vincere a suon di record ecco arrivare dalla Scozia Bonsor Helen , classe 1985, Bensor si è lasciata alle spalle Raffaella Miravalle e Daniela Bonnet. La sottoscritta contentissima del suo quinto posto dietro a Sonia Glarey. Gara corta vinta invece dal bravissimo Danilo Lantermino e dalla brava biker Raffaella Canonico, che lasciata per quattro ore la veste di organizzatrice e si è cimentata nel tracciato della gara corta.

Pranzo, massaggi e premiazione hanno concluso questa giornata intensa, sempre nella piazza di Bobbio sempre gremita di gente.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.