Venice Marathon 2012, vince il keniano Kisang
Una giornata con temperature quasi invernali, con vento, freddo e pioggia, ha accolto gli oltre 8 mila runner che hanno preso parte alla 27^ edizione della Venice Marathon. Un clima non certo ideale per correre, ancor meno per cercare un riscontro cronometrico importante: atleti, soprattutto i top runner, attesi ad una gara tattica in cerca della vittoria e piazzamenti d’onore. Una Venice Marathon che è stata pesantemente condizionata dalle condizioni meteo, con tempi altamente al di sopra delle aspettative della vigilia.
Ovviamente il successo è un fatto fra keniani ed etiopi, mentre le speranze azzurre sono riposte nel solo Domenico Ricatti in campo maschile, dopo il forfait all’ultimo momento di Giovanni Battocletti, e in Martina Celi e Monica Carlin fra le donne.
Il lavoro delle lepri, nei piani iniziali, dovrebbe portare gli atleti a passare a metà gara in circa 1h04’30”. Piani che fin da subito sembrano saltare, con i maratoneti che non si dimostrano pronti a seguire il ritmo regolare della prima lepre. Il clima avverso gioca un ruolo da protagonista fin dai primi metri. E infatti i rilevamenti cronometrici dei primi passaggi parlano chiaro: gli uomini corrono con un ritmo intorno ai 3’10” al chilometri, le donne intorno ai 3’40”.
Anche i grandi favoriti marciano dunque a un ritmo molto basso: fra questi l’etiope Tadesse Aredo vincitore lo scorso anno, il veterano del Kenya Patrick Ivuti, già vincitore alla Maratona di Chicago 2005 con un ottimo 2h07’46”, ed i connazionali Stephen Kipkoech Kiwibot e Titus Masai, quest’ultimo all’esordio sulla maratona con un personale di 59’51” sulla mezza.
Per la gara femminile le etiopi Fantu Eticha Jimma, già terza lo scorso anno con 2h30’25”, Halima Hassen Beriso, terza quest’anno alla Maratona di Hannover con 2h30’26” ed Emebt Etea Bedada che quest’anno ai Mondiali di Mezza Maratona di Kavarna è giunta 5ª nella gara individuale con il tempo di 1h10’01”.
Al 15° chilometro il passaggio è superiore ai 48’, decisamente lento. Anche il passaggio alla mezze è alto rispetto alle previsioni: 1h08’40”.
La gara prosegue con strappi continui, con il tentativo di dare scossoni alla corsa e aumentare il passo. Restano davanti solo alcuni atleti, ed è negli ultimi chilometri che si assiste ai momenti decisivi.
Il keniano Philemon Kisang riesce ad allungare e va a vincere con il tempo di 2h16’58”. Con lui sul podio i connazionali Titus Masai con 2h18’20” ed Elija Karanja con 2h19’41”. Splendido quarto posto per Domenico Ricatti dell’Aeronautica Militare con 2h19’43”. Nella top ten anche Said Boudalia della Biotekna Marcon con il crono di 2h27’50, Dario Rognoni dell’Atletica da Paura con 2h30’30 e Giancarlo Simoni del Silca Ultralite con 2h30’46.
Nella gara femminile vittoria per l’etiope Emebt Bedada, con il tempo di 2h38’09. Alle sue spalle le connazionali Halma Beriso con 2h48’30 e Fantu Jimma con 2h50’46. Quarta Monica Carlin del Valsugana Trentino con 2h54’12, quinta Maurizia Cunico del GS Alpini Vicenza con 2h56’56.
classifica venice marathon 2012