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Verona Marathon: vittorie del keniano Ndiwa e della croata Nikolina Sustic


Un abbraccio di 10 mila runner per scaldare la 17esima edizione della Volkswagen Verona Marathon, in una serena ma fredda giornata di sole. A vincere è stato il keniano Robert Ndiwa che concede il bis dopo il successo del 2017. Oggi aveva il ruolo di “pacemaker”, la classica lepre designata a guidare il gruppo di testa, con uno stop concordato al 28° chilometro ma invece era in testa e ci è rimasto tirando dritto fino al traguardo in 2h17’12”, lontano dal 2h12’51” dell’anno scorso ma in una gara non prevista e quindi non finalizzata negli allenamenti delle ultime settimane. Alle sue spalle, ben distaccati, due connazionali: Emanuel Nakiridi Elim in 2h19:58 mentre terzo l’esperto Julius Rono (Atl. Recanati) in 2h22:08. “È stata una vittoria inaspettata – ha detto Ndiwa al traguardo – ma i miei avversari non collaboravano bene quando li spronavo ad andare più forte. Dicevo loro di spingere, aumentare il ritmo, ma vedevo che non avevano tante energie. Così ho deciso di arrivare fino alla fine facendo del mio meglio. Amo correre in questa splendida città e tornerò ancora”. Podio tutto keniano, con il quarto posto del vicentino Luigi Vivian (Nico Runners) che in 2h28’48” si è aggiudicato il titolo di campione regionale e il Trofeo Bergamini, la targa in palio al primo veneto in memoria del presidente Asd Gaac 2007 venuto a mancare pochi mesi fa.

Gara femminile invece tutta come da pronostico e con una sola protagonista assoluta. La croata Nikolina Sustic è riuscita a imporsi per la seconda volta dopo il 2015 con una corsa tutta in solitaria e in testa fin dai primi metri per chiudere in 2h42’26”, crono molto vicino al primato personale fissato solo due settimane fa a Torino. È la campionessa mondiale in carica della ultramaratona da 100 km e ha vinto le ultime quattro 100 km del Passatore. “Questo è il mio ritmo – commenta – e mi trovo bene a tenerlo. Forse avrei potuto provare ad andare più forte e fare un minuto in meno, ma non voglio rischiare. Sarò ancora in gara a Firenze domenica prossima e poi il 9 dicembre alla Maratona di Reggio Emilia. Adoro gareggiare”. Anche in questo caso podio tutto straniero nella 42,195 km scattata sotto l’orologio dei Portoni della Bra: seconda posizione per l’ungherese Vera Gulyas in 2h48:42 e terza l’altra ultramaratoneta croata Marija Vrajic (2h58:06). Prima italiana al traguardo è stata Denise Tappatà (Sef Stamura Ancona), quarta in 2h58’15”. Tra i master da segnalare l’exploit di Liviana Piccolo (Expandia Atl. Insieme Verona), reduce dalla migliore prestazione nazionale SF70 sui 10 km stabilita a Bardolino un mese fa. La veneziana, a Verona, ha siglato un altro primato: concludendo la gara in 3h55:59 ha migliorato di quasi tre minuti il precedente limite nazionale di categoria (3h58:55 di Giovanna Mondini a Padova nel 2017).

Per lei questo è il quarto primato italiano stabilito nel 2018, che si aggiunge a quelli della mezza maratona, dei 10 km e dei 5000 metri.
Nella Zerowind Cangrande Half Marathon il keniano Moses Kemei, già primo alla mezza di Udine, ha segnato il nuovo record della gara con 1h01’35”, mentre il vincitore della passata edizione Robert Maiyo si deve accontentare della seconda posizione in 1h01:57 pur avendo corso più forte dell’anno scorso quando trionfò in 1h02:18. Ancora Kenya sul terzo gradino del podio con Philimon Kipkorir Maritim (1h02:40). Tra le donne torna al successo, dopo un periodo buio lungo due anni per infortunio, la bergamasca Eliana Patelli (La Recastello Radici Group) già vittoriosa in piazza Bra nel 2013 sia in febbraio con la Gensan Giulietta&Romeo Half Marathon che in autunno nella maratona. Oggi ha vinto in 1h19:08 davanti a Luisa Gelmi (Ga Vertovese, 1h19:25), mentre la svedese Charlotte Andersson si è piazzata terza in 1h21:08.

Fonte fidal

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.