XXIV Edizione “Maratonina dei 2 Colli” Cagnano – Carpino Km 13,200
Di Carmela Vergura
C’era una volta… e c’è ancora. La storia che racconterò ha inizio molti anni fa in Puglia, in due paesi del Gargano arroccati su due colli, e parla di un avvenimento sportivo che unisce i due comuni del foggiano, il 16 agosto, ormai da 24 anni. Il primo paese, di nome Cagnano Varano, ha 7742 abitanti e sorge sul promontorio del Gargano a 175 metri s.l.m., a breve distanza dal lago costiero di Varano. La natura calcarea del territorio si manifesta in una quantità di caverne e cavità sotterranee, in parte visitabili. Fra le più rilevanti vi è la grotta di san Michele Arcangelo.
Su una collinetta a 147 metri s.l.m., distante pochi km da Cagnano, vi è Carpino, un comune di 4403 abitanti. Il centro storico di Carpino rappresenta un tipico esempio di architettura garganica – mediterranea, costituito da case che sembrano addossate l’una sull’altra e da un reticolato intricato di piccoli vicoli intervallati da scalinate; caratteristici i poggioli, detti Mugnali, originali balconi a ballatoio che servivano anche per trascorrere un po’ di tempo all’aperto. Carpino è noto per la produzione di olio extravergine di oliva e delle fave, ma soprattutto perché location principale del noto Carpino Folk Festival, manifestazione dedicata alla riscoperta, conservazione e promozione della musica popolare italiana. Carpino e Cagnano fanno parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano.
La storia inizia 24 anni fa, la sottoscritta aveva 23 anni e una gran voglia di fare sport all’aria aperta, ma qui in queste terre dove sono nata, tra odori e profumi di aranceti, limonaie, distese di piante di fichi d’india, alberi di fichi, olivi e mandorli, le donne che correvano erano ben poche. Mi piaceva correre ed esplorare queste terre che parlavano di antiche civiltà storiche, esplorare sentieri tracciati dal sudore degli uomini a cavallo degli asini tra rocce calcaree e tufacee, trasformate dal calore del sole, del fuoco e del mare, scolpite dalla forza del maestrale e delle piogge. Mi piaceva salire in punta alla croce, in dialetto la Crucicchia, una collinetta a poco più di 600 metri di altitudine sopra l’abitato di San Giovanni Rotondo, il mio paese, e ammirare la distesa della piana dauna sconfinare sino al mare. Nelle giornate più limpide il golfo di Manfredonia mostra questo piccolo tacco che è il promontorio del Gargano. Avevo 23 anni e correvo per le strade da sola o in compagnia di ragazzi, alla gente del paese faceva un certo effetto, per loro la donna era vista solo come madre e casalinga.
Il 16 agosto 1986, a Cagnano Varano si organizzava la prima edizione di una gara podistica che univa i due paesi. Una gara semplice, ruspante, promozionale, un percorso su strada di 13 km e 200 metri, l’arrivo era previsto nella piazza principale di Carpino in occasione della festa di San Rocco. Se i ricordi non mi ingannano eravamo una cinquantina di corridori con una sola donna, la sottoscritta!
Mio padre non era assolutamente d’accordo sulla mia partecipazione, ribadendo il fatto che una donna non può farsi vedere in mezzo a tanti uomini, e per di più che corre in pantaloncini e canottiera! Quella volta ero tornata a casa con una bellissima coppa, e per giunta gli organizzatori, che non avevano previsto una partecipazione femminile, avevano dovuto recuperare un premio per me, definito Premio Speciale.
La manifestazione, in seguito battezzata Maratonina dei 2 Colli, col passare del tempo è cresciuta tantissimo, anno dopo anno invitando la popolazione di Cagnano e Carpino a partecipare come tifo e come collaborazione. Questi due paesini hanno dimostrato negli anni di voler continuare a mantenere viva questa gara, sempre nello stesso luogo di partenza e arrivo, rigorosamente sullo stesso tracciato, alla stessa ora, le 18.30, e nella stessa data, il 16 agosto, questo ormai da 24 anni.
Dopo la mia prima partecipazione, se ne sono succedute tante altre, ho perso il conto, 7, 8 o forse 10. Le mie prestazioni sono state sempre soddisfacenti, sempre sul podio e sempre festeggiata calorosamente dalla gente di Carpino. L’emozione è più che mai un battito di cuore, la gente di Carpino ti segue e ti incita come in poche gare, il bello della maratonina è anche questo. Attraversare due paesi e sentirne il calore, sempre più forte e caloroso.
Ma è quest’anno in cui questa favola mi ha fatto sentire finalmente libera da quelle contraddizioni del meridione, le donne possono correre al fianco degli uomini, confrontarsi con loro senza timore e senza pregiudizi. L’edizione 2010 è stata un evento unico, record di iscritti: 280, molti atleti extraregionali, il pubblico di Cagnano festante alla partenza e fra gli spettatori ad applaudire anche mio padre. Già proprio lui, 24 anni dopo la mia prima partecipazione, era lì insieme ai miei parenti per fare il tifo, per festeggiare e trascorrere alcuni momenti di gioia alleviando i suoi problemi di salute.
Il tracciato è molto semplice, una discesa a rotta di collo di 4 km e si arriva a livello del lago di Cagnano, si attraversano strade interne e pianeggianti per circa 5 km e dulcis in fundo una lunga, progressiva e dura salita in prossimità dell’abitato di Carpino di altri 4 km. Piazza del Popolo ci attende con il gonfiabile dell’arrivo e un calore unico della folla di spettatori. Al traguardo di Carpino, nonostante non sia più abituata a correre distanze brevi su asfalto, arrivo felice perché sono seconda delle donne, il cronometro si ferma a 59 minuti. E’ il mio miglior tempo. Sotto lo striscione lo speaker mi intervista, e dico che la gara mi è piaciuta, per la gente di Carpino che è meravigliosa per il tifo che regala, per il percorso molto veloce, anche se a questo non sono più abituata, e poi dovevo mettercela tutta per i miei. Subito dopo aver tagliato il traguardo sono tornata indietro di corsa a recuperare mia sorella Gina, che ha voluto anche lei partecipare, arriva 5° delle donne; c’è anche mio fratello Donato, giunto molti minuti prima di me. La gioia è immensa, la giornata è storica, tante sono le donne partecipanti, applaudite come gli uomini e forse di più.
L’edizione di quest’anno sarà ricordata come una rinascita della maratonina dei 2 Colli. Finalmente grande collaborazione tra diverse società di altrettanti paesi limitrofi, l’aiuto economico e materiali di sponsor, perché questo tipo di manifestazione richiede uno sforzo notevole. Grande impegno della Pro Loco e del Comune di Carpino, in collaborazione con l’ASD Gargano Onlus Manfredonia e l’ASD Pegaso Gargano Runners. Di tutto questo è artefice da qualche anno Michele Simone, la mente organizzativa dell’evento e di tanti volontari aumentati nell’arco degli anni.
La favola della Maratonina dei 2 Colli sono convinta che festeggerà il 25° compleanno e poi continuerà la tradizione per tanti anni ancora, a meno che qualche evento maligno non ci metta lo zampino. Ma si sa, le favole hanno sempre un lieto fine, e i due paesini di Cagnano e Carpino sono come due sposi che si sono giurati amore per sempre, uniti dall’evento della Maratonina.
E’ stata una delle mie prime gare giovanili, per cui il ricordo è sempre vivo e tenero, lo porto nel cuore, anche dopo tanti anni lo spirito è sempre quello, forse l’elisir di questa gara è proprio: mantenere lo spirito giovane.