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XXVI FIRENZE MARATHON: trionfo per Kenia e Austria – Interviste ai protagonisti


SI CHIUDE CON UN NUOVO RECORD, 8.220 ATLETI AL TRAGUARDO

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Kenia e Austria in trionfo in piazza Santa Croce. La XXVI edizione della Firenze Marathon incorona Ben Kipruto Chebet, 27enne keniano, che taglia il traguardo della classica in 2h11’21”, mentre fra le donne è la biondissima austriaca Eva Maria Gradwohl a meritarsi il titolo di regina, grazie a un finale poderoso, che la porta a vincere in solitario in 2h35’41”. Se il successo di un atleta africano sembrava scontato, con Chebet che era fra i favoriti, reduce dal successo di Padova in aprile e da un ritiro per problemi di stomaco a Venezia, per l’Austria si è trattato di una prima assoluta all’ombra del “Giglio”.

Ad aprire la festa della XXVI Firenze Marathon è stato il sindaco Matteo Renzi, che ha dato il via alla gara, questa mattina alle 9,15 da piazzale Michelangelo, con il serpentone colorato dei podisti lanciato nella sua allegra invasione della città. Un evento da record, con 10.104 iscritti e 9.220 persone che avevavo ritirato il proprio pettorale ieri sera al Marathon Expò e 8.220 che hanno tagliato oggi il traguardo di piazza Signoria, circa mille in più dello scorso anno, quando si arrivò a quota 7.202.

Fra i personaggi in corsa, ha chiuso con un bel 2h52’38” l’ex campione di maratona Orlando Pizzolato, mentre Davide Cassani si è ritirato poco dopo il 21° (1h24’21”), per il riacutizzarsi di un problema alla coscia. In corsa anche un altro ciclista “Supermario” Cipollini, che ha scortato su due ruote, lungo tutto il percorso, il vicedirettore Rai Gianfranco Comanducci, arrivato al traguardo in 3h40’57”. Nicolò Prandelli, figlio di cesare, tecnico della Fiorentina, ha concluso invece la sua fatica in 3h04’29”, mentre Lorenzo Cortesi, direttore generale della Venice Marathon, ha chiuso la sua prima maratona da atleta in 4h03’15”. Fra gli ospiti della Firenze marathon anche la cantante Dolcenera, testimonial di Cifa Ong, associazione di solidarietà che si occupa di adozioni a distanza e sostegno ai manori in difficoltà negli stati del Sud del mondo.

 LE INTERVISTE

Grande gioia per l’austriaca Gradwohl, prima fra le donne: “la bellezza di Firenze mi ha aiutato a vincere e con questo tempo ho conquistato un posto agli Europei”

 Una vittoria sofferta per Ben Kipruto Chebet, 27enne keniano, che oggi ha conquistato la XXVI edizione della Firenze Marathon. “Non è stato facile – esordisce il vincitore -, perché il mio connazionale Reuben Seroney Kosgei non ha mollato sino all’ultimo metro. Ho stretto i denti fin sul traguardo, perché sentivo che lui era lì, pochi passi dietro di me”.

Il cronometro non lascia dubbi: 2h11’21” per lui, appena un secondo di più per Kosgey, forse l’atleta più atteso della gara fiorentina, con il peso dell’oro conquistato alle Olimpiadi di Sydney nel 2000 e l’anno successivo ai Mondiali di Edmonton, sempre nei 3 mila siepi, prima di tentare l’avventura in maratona.

Per Chebet si tratta del secondo alloro italiano, dopo il successo a Padova. “Sono due maratone diverse – ammette – ma entrambe molto belle e molto intense. A ottobre ho gareggiato anche a Venezia, ma mi sono dovuto fermare per problemi di stomaco. A quel punto ho deciso di tornare in Kenia ad allenarmi, preparando al meglio l’appuntamento con Firenze. E’ andato tutto bene. Abbiamo tirato nella prima parte, mentre nella seconda ci siamo controllati di più, quando ormai eravamo rimasti in due o tre. Questo ha alzato un po’ il tempo finale, ma va bene così, sono olto contento”.

Soddisfatto anche Danilo Goffi, 37enne dei Carabinieri, nonostante il terzo posto gli sia sfuggito per una manciata di secondi: “Avevo rimontato metro dopo metro – ricorda -, recuperando molto all’etiope Assefa, poi nel finale mi sono mancate un po’ le gambe e non sono riuscito a recuperare quei pochi secondi che ci hanno diviso sul traguardo. Ho cercato di fare una corsa attenta, senza sprecare energie, seguendo il passo che mi sentivo di fare. Sono molto contento, perché per me questo risultato ha un grande valore, dopo un paio di anni difficili. E’ stato un vero ritorno, perché penso di poter dare ancora qualcosa a questo sport e alla Nazionale e vorrei chiudere la carriera con disputando ancora una volta gli Europei. Sarebbe la mia quarta presenza alla manifestazione continentale e ho fiducia che questo risultato possa essere già un punto di riferimento per una convocazione in vista di Barcellona 2010”. 

Positivo anche il commento di Reuben Seroney Kosgei, 30enne keniano: “Il risultato è stato buono – ammette –, considerato che si trattava di un esordio vero e proprio, perché a Vienna mi ero fermato al 25° chilometro. Ho deciso di dedicarmi completamente a questa disciplina, perché penso possa darmi ancora soddisfazioni. Non lascerò completamente i 3 mila siepi, ma mi dedicherò principalmente ad allenare i giovani”.

Chi sprizza gioia da tutti i pori è Eva Maria Gradwohl, prima austriaca a salire sul gradino più alto del podio fiorentino,.

E’ un grande onore per me aver conquistato un successo così importante – spiega la 36 enne austriaca – e in una città così bella. Questa manifestazione è stata per me una prova importante in vista degli Europei di Barcellona 2010, avevo tentato il tempo di qualificazione già a Casablanca, in Marocco, ma una corsa come la maratona a 36 gradi non è stata forse la scelta migliore. A Firenze ho trovato il clima ideale per le mie caratteristiche. E’ stato interessante correre in questa città – ha proseguito l’atleta austriaca – e sono riuscita a vincere perché, seguendo un ritmo regolare di corsa, mi sono concentrata sulle bellezze artistiche che ho incontrato durante il percorso. Nel finale stavo molto bene e sono riuscita a aumentare il ritmo, recuperando tutte le avversarie.

Poco soddisfatta del proprio risultato, invece, Ivana Iozzia, 36 enne comasca che si riprometteva di scendere sotto le 2h34’, migliorando il suo personale: “Non riesco a capire cosa non sia andato – spiega – mi ero preparata molto bene, anche con un periodo di allenamento in altura in Kenia. Due settimane fa, al rientro in Italia, avevo vinto una mezza maratona, migliorando il mio personale, anche senza spingere al massimo, mentre oggi è mancato qualcosa. Sino al trentesimo chilometro stavo bene, ho cercato di impostare il ritmo che volevo, poi ho cominciato a accusare la fatica. Il terzo posto sarebbe stato a un passo, perché l’etiope è entrata in crisi negli ultimi chilometri, ma non ce l’ho fatta per poco. Quando ho visto le altre che mi superavano e sentivo le gambe pesanti, mi sono demoralizzata. Adesso devo guardare avanti e cercare di capire cosa ho sbagliato, perché non posso continuare a macinare centinaia di chilometri senza ottenere i risultati”.

LA GARA

Al via di piazzale Michelangelo è subito il keniano Reuben Seroney Kosgei a condurre il gruppetto dei favoriti, con i connazionali Chebet, Orare, Ngeny, l’etiope Assefa e i top azzurri Caimmi, Goffi e Curzi, mentre fra le donne è Ivana Iozzia a dettare il ritmo, seguita dalle etiopi Kalkidan e Tedesse, dalla keniana Chepkorir, dall’austriaca Gradwohl e dalla svedese Gavelin. Al passaggio del 15° chilometro, è sempre Kosgei a ritmare il passo di gara, passando in 46’, con una proiezione che si aggira intorno alle 2h09’30”, seguito dall’etiope Assefa, da Chebet e da tutti i migliori. Con il passare dei chilometri il gruppetto inizia a sgranarsi e alla mezza maratona, Chebet e Kosgei passono affiancati, in 1h04’38”, tallonati dal marocchino El Hachimi, dall’etiope Assefa e dall’azzurro Caimmi, Goffi insegue a 8”, Ngeny a 16” e Curzi a 29”. Il 30° chilometro vede ben Chebet Kipruto passare a condurre, francobollato da Kosgei e Assefa, con un passaggio da 1h32’09”, mentre El Hachimi perde contatto e insegue a 6”, Caimmi a 24” e Goffi a 46”, con Curzi ritirato intorno al 25° per problemi fisici.

Passano i chilometri, cala un po’ il ritmo, e si procede con piccoli strappi, con Chebet e Kosgei che transitano al 40° chilometro in 2h04’21, con Assefa in netto calo a 41” e Goffi che tiene a 1’41”, mentre Caimmi accusa i postumi di una piccola storta al piede. Il finale è una sorta di volata lunga di Chebet, che stacca di pochi metri il connazionale Kosgei e conserva il vantaggio sin sul traguardo, tagliato in 2h11’21”. In campo femminile è una motivatissima Ivana Iozzia a condurre le danze, passando alla mezza maratona in 1h15’48”, seguita a stretto contatto dalle etiopi Kalkidan Dagne e Girma Tedesse, mentre l’austriaca Gradwohl e la  svedese Gavelin inseguono rispettivamente a 28” e 1’41”.  Con il passare dei chilometri, però, l’azione della Iozzia si appanna ed è la giovane etiope Girma Desta Tadesse a dare l’impressione di poter dare l’affondo definitivo, transitando al 35° chilometro in 2h07’03”, mentre l’italiana insegue a 30”, con l’austriaca Gradwohl in recupero che ha appena 14” di svantaggio. mentre si affievolisce l’azione della battistrada è la bionda austriaca a dare la scossa decisiva alla gara, con un finale in crescendo, che la vede superare tutte le antagoniste e involarsi in solitario verso il traguardo, che taglia in 2h35’41”, seguita a 1’30” dalla coriacea svedese Lena Gavelin e al terzo posto una Tadesse in netto calando, che colleziona 1’47” di distacco, mentre la Iozzia chiude in 2h37’35”.

FAMILY RUN

Alla colorata festa della Firenze Marathon ha contribuito anche la Ginky Family Run, la corsa non competitiva dedicata ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie, che ha avuto come testimonial d’eccezione alla partenza il ginnasta azzurro Igor Cassina, oro olimpico alla sbarra a Atene 2004. Una festosa kermesse di sport per tutti è stata anche un grande momento di solidarietà, coinvolgendo varie associazioni di volontariato e solidarietà del territorio, a cui è andato il ricavato dell’iniziativa.

Al via più di 2 mila fra bambini, ragazzi e intere famiglie, che hanno dato vita a un’allegra corsa-passeggiata di 2 chilometri nel centro storico. primo sul traguardo il giovane Ernesto palchetti, seguito da Hamid El Hidrissi, Lorenzo Caponetti, Tommaso Pagnoni e Davide Zoia.

TROFEO VIGNOZZI

Ad aggiudicarsi la quinta edizione di “MarathonAbile – Firenze marathon”, valida come “Trofeo Giuliano Vignozzi”, è stato Mauro Cratassa, 45enne di Vitorchiano, in provincia di Viterbo. L’atleta della Vitersport ha chiuso sul l traguardo di piazza Santa Croce in 1h19’14“, precedendo di circa 6’ il vincitore dello scorso anno, Fabrizio Caselli, 41enne del Gs Unità Spinale di Firenze, terzo, a stretto contatto Massimiliano Bosi del Team Pulinet. Al via 29 atleti diversamente abili, di cui 24 su cicloni.

LE CLASSIFICHE

Uomini: 1) Chebet Ben Kipruto (Ken) 2h11’21”; 2) Seroney Reuben Kosgei (Ken) 1”; 3) Assefa Girma Reta (Eth) 1’21”; 4) Danilo Goffi (Ita) 1’24”; 5) Daniele Caimmi (Ita) 3’53”; 6) Abdelhadi El Hachimi (Mar) 4’56”; 7) Francesco Bona (Ita) 5’41”; 8) Federico Simionato (Ita) 6’42”; 9) Diego Abbatescianni (Ita) 7’56”; 10) Henri Manninen (Fin) 8’7”; 11) Ben Moureau (Gbr) 9’53”; 12) Barry Minnock 12’39”; 13) Brian Mac Mahon (Irl) 12’39”; 14) David Kirkland (Gbr) 13’28”; 15) Fausto Dotti (Ita) 13’59”; 16) Martin Jall-Ohlsson (Swe) 14’28”; 17) Emil Lerdahl (Swe) 15’16”; 18) Gabor Szabo (Hun) 16’29”; 19) Jean Pierre Montiel (Fra) 18’2”; 20) Pascal Bidault (Fra) 18’2”.

Donne: 1) Eva Maria Gradwohl (Aut) 2h3’541”; 2) Lena Gavelin (Swe)1’30”; 3) Girma Tedesse (Eth) 1’47”; 4) Ivana Iozzia (Ita) 1’54”; 5) Anna Pichrtova (Cze) 6’17”; 6) Emily Perpetua Chepkorir (Ken) 6’56”; 7) Ursula Bredlinger (Aut) 8’15”; 8) Judit Pettko-Szandtner (Hun) 11’59”; 9) Barbara Hosack (Ned) 12’29”; 10) Sanna Kullberg (Fin) 12’32”; 11) Manuela Manca (Ita) 13’56”; Nathalie Chabran (Fra) 15’8”; 13) Dagne Kalkidan (Eth) 15’38”; 14) Donna Mahon (Irl) 18’8”; 15) Inga Kazlauskaite (Lit) 19’30”.

Diversamente abili: 1) Mauro Cratassa (Ita) 1h19’16”; 2) Fabrizio Caselli (Ita) 6’55”; 3) Massimiliano Bosi 6’56”; 4) Flavio Billi (Ita) 14’40”; 5) Alessandro Borlino (Ita) 14’40”; 6) Rosario Brizzi (Ita) 14’42”; 7) Cristiano Picco (Ita) 14’44”; 8) Desiderato Hudorovich (Ita) 14’44”; 9) Rossano Baronti (Ita) 16’11”; 10) Fabio Fanucchi (Ita) 18’30”.

Camopionato Italiano Bancari e Assicurativi:

Uomini: 1) Giancarlo Manighetti 2h38’35”; 2) Andrea Moccia 7”; 3)  Graziano Collina 5’9”; Salvatore Erbogasto 5’25”:

Ordine d’arrivo bancari donne: 1) Paola Tagliavini 3h09’21”; 2) Susanna Vidoz 2’49”; 3) Alessandra Fissore 2’50”.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.