YSANGARDA Trail al femminile – Candelo (BI)
Di Carmela Vergura
Inizio citando le parole dell’organizzatore della gara, Paolo Boggio,
grande appassionato di trail: Una spettacolare immersione nella natura,
correre per chilometri e chilometri lungo sentieri in mezzo ai boschi senza
vedere una casa..un sogno… L’YSANGARDA parte dal Ricetto di Candelo, struttura fortificata sorta per iniziativa e volontà precisa
della popolazione candelese, che è considerato un capolavoro medievale dell’ingegno e della fatica di una comunità di
piccoli agricoltori, costruito allo scopo di conservare e
difendere i beni più preziosi della comunità: prodotti della terra, soprattutto
vino e granaglie.
Il percorso della gara, si svolge quasi tutto su terra, nelle famose baragge: le alte pianure
biellesi, tipicamente in forma di vasti altopiani con quote variabili da 150 a
340 m (secondo le zone).
Queste vaste praterie e brughiere, alternate a sporadici alberi e vallette
colpiscono la vista e si estendono
quasi all’infinito; è un ambiente a tratti sorprendentemente somigliante alla
savana africana. Al posto di leoni e giraffe ci siamo goduti lo spettacolo di
greggi di pecore che stazionavano temporaneamente in Baraggia, ma perfettamente
inserite nel paesaggio. A parte questa parentesi naturalistica, a livello
tecnico la gara non presenta salite o
discese lunghe, ma parecchi saliscendi,
che per quelli che hanno scelto il percorso lungo, alla fine sono fatti
sentire. Il dislivello totale è di circa 500 metri sui 29 km del percorso.
C’è stata la possibilità di correre sul percorso corto, cioè 17 km con
partenza e arrivo sempre al RICETTO. Unica nota negativa: le piogge d’inizio
novembre hanno reso impraticabili alcuni tratti dei percorsi, di conseguenza
gli organizzatori hanno dovuto accorciare (circa 2 km) la gara. Molto curata l’organizzazione dei ristori
(liquidi e solidi), il percorso tracciato molto bene con bande azzurre e frecce
di legno. Ciò non è bastato a far perdere diversi podisti, i quali spesso si
sono trovati a fare lo stesso giro più di una volta, ma il pranzo finale ha
messo tutti d’accordo: ogni tanto può capitare di non trovare la strada!
Tantissimi i partecipanti, quasi 400, tra non competitiva, percorso corto e
lungo. Una bella soddisfazione per coloro che hanno lavorato sino alla sera
prima per segnare bene e al meglio il percorso.
Ed ora passiamo ai vincitori del percorso lungo, quello in cui la
sottoscritta ha gareggiato: a vincere
tra gli uomini un bravissimo atleta e, aggiungerei, giovanissima speranza, Enzo
Mersi, mentre tra le donne una brillante mamma-atleta Cecilia Mora. Per le
classifiche complete fare riferimento all’articolo precedente. Per gare come
queste, in effetti le classifiche sono una formalità, è bellissimo ritrovarsi a
correre così numerosi con lo spirito di correre totalmente in mezzo alla natura
e trascorrere alcune ore perdendosi tra le baragge.