Nadia Battocletti campionessa europea dei 5000 metri a Roma
Nadia Battocletti è la nuova campionessa europea dei 5000 metri a Roma: il primo alloro continentale tra le grandi, accompagnato dal nuovo primato italiano alleggerito di sei secondi, arriva in una finale condotta dall’inizio fino a 100 metri dal termine dalla norvegese Karoline Grovdal, che l’aveva battuta agli Europei di cross. Dopo un primo chilometro da 3:01.78, la vichinga passa in 5:58.92 ai 2000, in 8:55.91 ai 3000, in 11:51.85 ai 4000: il ritmo stronca le speranze di Mariana Machado, seconda davanti a Nadia nella prima parte di gara, ma non l’azzurra, già campionessa d’Europa più volte a livello giovanile (una volta sui 5000 da under 23, due volte da under 23 e due volte da under 20 nel cross) e brava a stringere i denti verso un ultimo chilometro da batticuore. Battocletti segue come un’ombra Grovdal: alla campana, ai 300 metri dal termine e anche ai 200 quando la norvegese prova ad abbozzare una progressione lunga. Ma negli ultimi 100 metri per la scandinava non c’è nulla da fare: l’allieva di papà Giuliano si invola per vincere in 14:35.29, secondo crono europeo 2024 dietro Sifan Hassan, ovvero proprio l’atleta che da Nadia a Roma perde il primato dei campionati (era 14:46.12 a Berlino 2018). Grovdal è argento in 14:38.62, la spagnola Marta Garcia bronzo con il record nazionale a 14:44.04 a precedere l’olandese Maureen Koster (14:44.46) e cade il primato finlandese con Nathalie Blomqvist, quinta in 14:44.72. Si migliorano anche le altre due azzurre in gara, Federica Del Buono (Carabinieri) settima a consolidare la quarta posizione italiana all time con 15:00.05 e Micol Majori (Pro Sesto Atl. Cernusco) 15esima con 15:20.89.
Il dopogara di Nadia Battocletti è un mix di sorrisi e lacrime: “È stata una gara tosta, immaginavo che le avversarie volessero tenere un ritmo alto per mettere in difficoltà il mio punto di forza, la capacità di finire veloce. Oggi la mia mental coach Elisabetta mi ha scritto: ‘Vai a prenderla’. Non intendeva di andare a prendere l’oro, ma di andare a prendermi quello che ho costruito negli allenamenti. Leggendo il suo messaggio mi sono detta: ‘Questo giorno dev’essere oggi’. Vedevo Grovdal davanti e mi dicevo: ‘Mi ha superato nei cross, ma questa è casa mia’. Il pubblico mi ha aiutato tantissimo, a un certo punto ho avuto il dubbio di aver sbagliato il conto dei giri tanto era salito il tifo. Nelle scorse settimane ho avuto qualche problemino di assetto a livello di bacino e questo mi limitava. La medaglia è dedicata a tutti quelli che mi hanno supportata, da mamma e papà allo staff e alla federazione che mi seguono, ma più in generale è per tutti quelli che con tenacia credono nei propri obiettivi”.
Fonte Fidal