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Appunti di viaggio sul Boa Vista Ultra Trail


L’avventura trail di Boa Vista è partita il 29 novembre con un buon viaggio aereo Neos diretto da Verona a Sal Rei, città principale dell’isola di Boa Vista. Questa limitata porzione di terraferma africana attorniata dall’oceano Atlantico fa parte del gruppo delle isole Barlavento, in specifico le isole Barlavento di Capo Verde sono cosi denominate perché si trovano sopravvento. Affrontare gare in Africa nelle vicinanze dell’equatore come dicono a Bergamo è sempre un terno al lotto perché a volte il clima gioca brutti scherzetti, invece una volta messo piede a Sal Rei si è capito che la fortuna era con noi atleti perché l’aria, nonostante i trenta gradi di temperatura, era secca e il vento non procurava eccessivo fastidio anzi ci coccolava dolcemente.

Appurate le condizioni climatiche il mio stato d’animo si è rilassato perché l’esperienza nella marathon di Nosi By in Madagascar di due anni or sono non è stata delle più favorevoli con una caldo umido a dir poco opprimente. Questa terra Capoverdiana ti accoglie con lo slogan: Cabo Verde “NO STRESS”; non avendo molte nozioni delle isole di Capo Verde si rimane un po’ perplessi sul motto “No stress” perché una terra cosi bruciata dal sole può diventare accondiscendente! Fatto due giretti nella cittadina di Sal Rei e dopo aver incrociato gli sguardi dei residenti, un bel mix di Capoverdiani, Senegalesi, Italiani e cittadini Europei e aver dato uno sguardo a 360° all’isola, si è capito subito da dove proviene questo motto. Prima di tutto dal silenzio che regna in ogni angolo, poi le sonorità maggiori sono state manna dal cielo per i nostri timpani, in primis il fruscio del vento che con la sua gradevole freschezza ha rallegrato la nostra temperatura corporea e non da meno l’oceano Atlantico che come una bravissima orchestra ci ha deliziato con la musica dell’infrangersi delle onde sulle spiagge quasi sempre deserte. Infine i colori della natura Capoverdiana, con il colore rossastro delle sue rocciose colline, la spumeggiante bellezza dei colori dell’oceano atlantico a tratti verde pastello per poi diventare in lontananza blu intenso, dal biancore delle immense spiagge che sembrano scorrere verso l’infinito, dal bianco sfavillante delle dune dei deserti che nelle ore del pasto principale diventano roventi. Infine dal cielo sempre pronto a cambiare aspetto con tonalità di colori che sembrano provenire dalla scuola artistica di Raffaello.

Lo scorrere della vita a Boa Vista è condita solamente da una genuina semplicità e spensieratezza senza i tanti fronzoli artificiosi della modernità occidentale spinta da un consumismo sfrenato e arrembante per la spietata fame di denaro da raggiungere a tutti i costi. Questa bella vita rilassante made in Capo Verde è stata magistralmente coniata dalla coltura Portoghese di rigida ispirazione Cattolica, infatti a Boa Vista ci sono pochi segni di culture con eccessi di finto liberismo, in specifico il lascia fare di tipo Europeo dove l’importante e non sporcarsi le mani a salvare il salvabile e quindi le sante regole di vita comunitaria non vengono nemmeno più lette, qui invece fortunatamente non sfiorano le persone di qualsiasi età de estrazione sociale.
Per conseguire questo bel paese, qui a Capo Verde le scuole sono di primaria importanza per la società e nonostante buona parte delle persone vivono in case modeste o addirittura in baracche tutti i ragazzi della comunità di Sal Rei frequentano le scuole felici e con tanta voglia di imparare e le loro divise sono sempre in perfetto ordine. Un passo indietro la cittadina di Sal Rei è nata da un esiguo gruppo di pescatori che dopo delle copiose battute di pesca al tonno hanno eretto una piccola struttura in muratura per la lavorazione e la conservazione del tonno in scatola. Questo edificio è stata la prima struttura ad avere la luce elettrica erogata da un piccolo generatore, poi per la vita sociale dei tempi fù messa una piccola illuminazione esterna quindi questo edificio divenne il primo luogo di ritrovo degli abitanti di Sal Rei.

Apro la parentesi podistica: sabato due novembre alle ore 7 dalla piazza principale di Sal Rei sono partite le tre gare, chiaramente in un contesto equatoriale la prima cosa da fare era antecedente la competizione scelta all’atto dell’iscrizione, cioè arrivare allo start preparati ma per nulla stanchi, anzi riposatissimi e con lo stress made in Europa riposto in qualche cassetto di casa. Fino al 38° km i trail erano concomitanti e dopo un km di asfalto abbiamo iniziato a capire come galleggiare al meglio sulla sabbia, evitando le infestanti spine degli arbusti. Dopo la prima salitella ci ha salutato l’oceano nella zona verso spiaggia di Santa Maria in prossimità del relitto di una nave abbandonata al suo destino. Dopo questo famoso luogo abbiamo affrontato a zig zag numerose insenature sabbiose per 10 km, in alcuni punti non esistevano tracce di sentiero e ci si doveva inventare la linea di corsa scrutando l’orizzonte alla ricerca dei segnali posti dagli organizzatori; in questo tratto il vento ci spingeva verso la terraferma e la corsa dei trailer risultava sempre assai difficoltosa. La salita dopo il 16 km, in assenza di vento, ci ha riscaldati come un alimento posto nel microonde, era inconsapevolmente il preludio verso il temuto deserto di Viana.

Dopo aver affrontato un letto arroventato di un atavico fiume in secca eccoci accontentati con “il deserto di Viana”. In questa anticamera dell’inferno Dantesco i nostri poveri piedi venivano insaccati come cotechini da una sabbia finissima; nelle salitelle delle dune la fatica si faceva sentire maggiormente perché si sprofondava a dismisura nella sabbia finissima e la paura di trovare sotto qualche spuntone di roccia rendeva il nostro avanzare molto cauto poi il nostro procedere era molto rallentato perché si combinava un passo e si retrocedeva di mezzo. Dopo questa ravanata solenne nel deserto di Viana ecco finalmente un po’ di terreno compatto che piano piano ci ha consentito di raggiungere Rabil. Qui dopo aver passato l’aereoporto ci siamo diretti verso una ciminiera in disuso, questo punto di controllo con rifornimento d’acqua è servito per la deviazione della 42km verso il traguardo di Sal Rei. E’ chiaro che i due trail long, il Sal di 75 km e la ultra di 150 km, dato la conformazione dell’isola, sono stati il copia incolla dei primi 38 km quindi difficoltosi da affrontare e da curare a livello energetico, e.. in più la 150 km non stop ha avuto un acerrimo nemico da sconfiggere, il buio della notte. Gli ultimi km del trail più affollato, il 42k, sono stati molto interessanti perché oltre alla bellezza della spiaggia abbiamo ricevuto dei santi incitamenti dai numerosi turisti a passeggio sul bagnasciuga.

Dopo il trail, un semplice bagno ci ha rimesso in careggiata per pendolare da un luogo dell’isola all’altro tra le spiagge di Sal Rei fino ad approdare alla candidata e lunghissima spiaggia selvaggia di Santa Monica. Le serate sono invece trascorse nei ristorantini dell’isola; qui si mangia veramente bene, e tra i menu di carne e pesce si terminava la cena con i dolci bagnati nel rum, una vera squisitezza! Poi arrivati nelle strutture ricettive ci coccolava, la luna attorniata dalle stelle, con l’immancabile refrigerio della una brezza marina dell’Atlantico. Quindi nelle isole di Capo Verde si può ritornare senza ombra di dubbio o addirittura svernare lontano dalle temperature invernali delle Prealpi.

Classifica Boa Vista Eco-Marathon

1M BRITO JUNIOR JOAO BAPTISTA CPV 04:25
2M BARBACETTO GIACOMINO ITA 4:32
3M KUTRZEBA MIKOLAJ POL 5:13
1F RIVELLA ROMINA CPV 7:28
2F SCHOERGENHOFER KATRIN AUT 7:32
2F DOSE LARA DEU 7:32
6° Classificato l’aquila Valetudo-Serim Pesenti Giorgio.
BOA VISTA SALT-MARATHON

1M ZUFFERLI IVAN ITA 07:39
2M SILVA TAVARES ORLANDO CPV 08:40
3M DAL GRANDE NICOLA ITA 10:02
1F CAIMMI STEFANIA ITA 14:47
Boa Vista Ultramarathon

1M SEMEDO MOREIRA NATANIEL DE JESUS CPV 20:52
1F SAGGIN GIULIA ITA 23:20
2M VAZ CABRAL JOSÃ DANIEL CPV 25:10
3M CAPORALI FABIO ITA 27:40
3M MONEGHINI FULVIO ITA 27:40

Per altre info http://boavistaultratrail.com/edizione-2017/

Di Giorgio Pesenti

Giorgio Pesenti

ono nato a Brembilla, nel bergamasco, e ora vivo a Almenno San Salvatore. Dal 2004 sono presidente della Valetudo skyrunning e collaboro con il network OutdoorPassion dal 2011.