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Alla Transpelmo vittorie di Elhousine Elazzoui e Stephanie Jimenez


In Val di Zoldo (Belluno) si è disputata domenica 1 settembre la Transpelmo, con 780 iscritti, poco meno i partenti, in rappresentanza di Francia, Austria, Germania, Romania, Inghilterra, Norvegia, Russia e Polonia. 18 chilometri di sviluppo e 1300 metri di dislivello positivo. In uno degli angoli più suggestivi delle Dolomiti: il Monte Pelmo. Questi i numeri della dodicesima edizione della Transelmo, skyrace con partenza e arrivo a Palafavèra, in Val di Zoldo (Belluno), evento inserito nelle Golden Trail National Series by Salomon, la selezione di sei eventi fra i più iconici a livello nazionale.

In una giornata di meteo favorevole (anche se la pioggia ha fatto capolino attorno a metà gara, complicando un poco le cose soprattutto in discesa), a vincere è stato il marocchino, residente a Lugano, Elhousine Elazzoui: il portacolori del Team Tornado ha fatto corsa insieme a un gruppetto di una decina di elementi fin quasi al rifugio Venezia per poi cambiare marcia all’inizio della salita verso Forcella Val d’Arcia (tetto della gara con i suoi 2.476 metri di altitudine) e non lasciare scampo ai rivali. Sul traguardo, il tempo fatto registrare dall’atleta nordafricano, portacolori del Team Tornado, è di 1h38’427, nuovo record della manifestazione. Sul secondo gradino del podio è salito il trentino di Pieve di Bono, alfiere del Team Salomon, Alberto Vender, staccato di 7’25. Terza piazza per l’altoatesino di Ortisei, anch’egli in maglia Team Tornado, Alex Oberbacher: per lo sci alpinista gardenese un ritardo di 9’17. A completare la top five il trentino Daniele Felicetti e lo zoldano Elia Costa.

Incerta invece fino alla fine la gara femminile che ha visto partire subito fortissimo la bellunese del Comelico Martina De Silvestro, transitata in testa, ma senza mai un vantaggio rassicurante, al rifugio Venezia e poi a Forcella Val d’Arcia. Nell’ impegnativa discesa verso Forcella Staulanza è rinvenuta fortissimo Stephanie Jimenez: negli ultimissimi chilometri la vincitrice della Transpelmo 2010 e 2018 ha raggiunto e superato la De Silvestro, andando a vincere in 2h17’25. De Silvestro seconda, con un ritardo di 28, e terza posizione per la vicentina di Schio Martina Cumerlato, staccata di 6’32. Le bellunesi Sara Cavalet e Sabrina hanno completato, nell’ordine, le prime cinque posizioni.

LE INTERVISTE – «Anche se vivo a Lugano, arrivo dal deserto del Marocco e amo le salite» così il vincitore Elhousine Elazzoui. «Dopo pochi chilometri sono partito tutto solo e son riuscito a fare il vuoto. Ho vinto con un bel riscontro cronometrico, sono soddisfatto. E contento di aver corso su un tracciato così bello».
«Quello di Elazzoui è stato un attacco impressionante» dice Alberto Vender, secondo classificato. «Dal rifugio Venezia a Forcella Val d’Arcia sono salito in progressione insieme a Oberbacher, con il quale ci siamo incitati a vicenda. In discesa ho visto che stavo bene, ho provato ad aumentare e sono riuscito a prendere quel paio di minuti su Alex che ho mantenuto fino all’arrivo».
«Per me si è trattato della prima skyrace del 2019 perché io preferisco gare in salita ma la Tanspelmo è così bella che non potevo mancare» afferma Alex Oberbacher, terzo classificato. «Salire sul podio in questa giornata per me è una soddisfazione importante visto l’alto livello».
«Qui sono come a casa» dice Stephanie Jimenez, vincitrice per la terza volta a Palafavèra. «Non mi aspettavo questo tris e in effetti nella prima parte di gara ero dietro. Nel finale però stavo bene e ho provato ad accelerare, riuscendo a superare la De Silvestro e vincere».
«In partenza pensavo che Stephanie fosse imbattibile, invece nei primi chilometri ho visto che potevo stare davanti» dice Martina De Silvestro, seconda classificata. «Sono passata in testa al rifugio Venezia a poi a Forcella Val d’Arcia. Negli ultimi chilometri ho probabilmente sofferto freddo e stanchezza. O, semplicemente, la Jimenez ne aveva di più».
«Sono felicissima di questo podio» così Martina Cumerlato, terza classificata. «Ad un certo punto ho anche sperato nel secondo posto ma va bene così. Avevo corso la Transpelmo su percorso ridotto, causa maltempo, lo scorso anno. Devo dire che, sul percorso originale, si tratta di una gara bellissima. La consiglio a tutti».
Tra i partecipanti, anche Fulvio Valbusa, campione olimpico nello sci di fondo, oro in staffetta ai Giochi di Torino 2006 (insieme a Giorgio Di Centa, Christian Zorzi e Pietro Piller Cottrer). «Una bella avventura, questa Transpelmo» dice l’ex azzurro veronese. «18 chilometri impegnativi, tecnici, bellissimi. Spettacolare il ghiaione scendendo da Forcella Val d’Arcia, sembrava di sciare. Non pensavo fosse così dura, la pensavo più corribile. Il percorso ti costringe a essere sempre sul pezzo, anche in discesa e sul piano. Il panorama? Fantastico».

IN GARA ANCHE I PICCOLI – Sono stati un centinaio i giovanissimi che si sono cimentati nella Transpelmo Junior Race, manifestazione per i più piccoli e su percorso ridotto in zona Palafavèra. Da parte dei mini podisti, tanto impegno ma anche tanto divertimento in quella che, più che una gara, è stato un bel gioco.
IL BILANCIO DELL’ORGANIZZAZIONE – «Siamo davvero contenti di questa Transpelmo 2019: abbiamo chiuso a 780 iscritti, mettendo a disposizione quindi 80 pettorali in più rispetto ai 700 previsti, e rifiutando anche qualche adesione perché logistica e sicurezza ci impedivano di andare oltre» sottolineano Eris Costa e Andrea Cero, del comitato organizzatore. «Abbiamo registrato un record di presenze e anche un record di partecipazione straniera: segno che il lavoro promozionale portato avanti in questi anni, anche in sinergia con Salomon, è stato ottimo. Siamo soddisfatti anche del livello tecnico avuto. Un grande grazie a tutti i volontari che hanno prodotto un grande sforzo per garantire il meglio a ogni atleta».

Fonte ti-comunicazione

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.