EuroMarathon (TS), successi per Mitja Kosovelj e Antonella Confortola
Lo sloveno Mitja Kosovelj mette il sigillo sulla settima edizione della EuroMarathon, la prima nella nuova veste di eco-trail della penisola di Muggia. Lo fa in modo perentorio, chiudendo virtualmente la corsa già al 6° km, dopo aver fiaccato le resistenze del neozelandese Jonathan Wyatt e del piemontese Gabriele Abate, e andando a vincere in solitaria all’interno del Centro commerciale Montedoro Freetime, inconsueto traguardo di una manifestazione che la Fidal ha riconosciuto come “corsa in montagna lunghe distanze”.
Il nuovo percorso, ideato e tracciato da Luciano Comelli, presidente del Cai-Società Alpina delle Giulie di Muggia, ha messo tutti d’accordo. Alla partenza di Ancarano si sono presentati in 400, per affrontare i 23 km che dividono l’abitato sloveno dal traguardo italiano, raggiunto dopo aver attraversato strade di campagna, vigneti, uliveti e single track in mezzo al bosco. La particolarità di una corsa in montagna a ridosso del mare, a detta di tutti, ha reso l’EuroMarathon una corsa unica, con grandissimi margini di miglioramento e un appeal in grado di valicare i confini regionali e nazionali.
Il podio finale, non a caso, ha confermato il carattere internazionale della manifestazione organizzata dall’Evinrude, con i colori sloveni che hanno avuto la meglio su quelli neozelandesi e sul tricolore italiano.
Il terzetto di testa formato da Kosovelj, Abate e Wyatt ha preso il largo subito dopo lo sparo dello starter. Già al 4° km, però, Kosovelj ha provato a scalare qualche marcia, liberandosi definitivamente degli inseguitori al 6° km, sulla salita che porta al castelliere di Muggia Vecchia. Lo sloveno due volte campione mondiale di corsa in montagna lunghe distanze, così, ha corso buona parte della gara da solo, raggiungendo il traguardo finale in 1h28’47”. Molto più combattuta si è rivelata la lotta per il secondo posto, con Abate e Wyatt che si sono affrontati a viso aperto, conoscendo molto bene le reciproche caratteristiche di corsa. I due si sono dati il cambio fino alla fine, con Abate più forte in discesa e Wyatt più a suo agio in salita. A 3 km dall’arrivo, infatti, lungo l’ultimo tratto in pendenza, Wyatt ha approfittato di un calo fisico dell’azzurro, staccandolo e andando a chiudere al secondo posto in 1h30’56”. Abate, pluricampione italiano e mondiale a squadre di questa disciplina, si è dovuto accontentare della terza piazza, strappata in 1h31’38”.
Alle sue spalle, in 1h32’33”, il triestino David Daris (Podistica Fiamma) ha dimostrato di essere in uno stato di grazia, battendo il concittadino del MarathonRiccardo Sterni (1h34’10”), già vicecampione mondiale Juniores di corsa in montagna, e riuscendo a contenere il distacco dai primi tre classificati, veri e propri guru del trail running.
La gara femminile, invece, ha avuto una sola protagonista: Antonella Confortola, olimpionica e plurimedagliata nello sci di fondo, sposata da quattro anni con il neozelandese Wyatt, fenomeno mondiale della corsa in salita, già olimpionico nei 5000 metri e nella maratona. La trentottenne di Cavalese si è da qualche anno riconvertita alla corsa in montagna, diventando campionessa mondiale delle lunghe distanze nel 2013. Dopo 1h48’16” di fatiche ha tagliato il traguardo muggesano, anticipando nettamente la slovena Andreaja Godec (1h58’19”) e la triestina Eva Paternoster (Gs Val Rosandra/2h07’06”).
Il successo della kermesse sportiva organizzata dall’Evinrude è stato completato dallamarcia non competitiva di 7 km, platonicamente vinta da Matteo Redolfi (Atletica Aviano), dalla corsa con i cani (Damjan Zeric con Bara e Barbara Rink con Alba), e dalla marcia di 10 km organizzata dal Gs San Giacomo, vinta dall’inossidabile Fabio Ruzzier in 51’19”.
INTERVISTE AI PROTAGONISTI
Graziano Ferlora, presidente dell’Evinrude, società organizzatrice dell’eco-trail
«Sono estremamente soddisfatto – esclama un raggiante Ferlora – , abbiamo vinto una scommessa difficile, che in pochi avrebbero giocato. Abbandonare la mezza maratona, optando per una corsa in montagna, è stata una scelta coraggiosa. Abbiamo deciso di seguire le indicazioni dei podisti, sempre più affascinati da questa disciplina, mettendo da parte la 21 km, competizione che si sta inflazionando, se si considera la notevole offerta sull’intero territorio nazionale. Crediamo molto in questa formula che, sicuramente, riproporremo nel 2014. Voglio ringraziare quanti hanno permesso tutto questo, a partire da Luciano Comelli, ideatore del percorso. Sergio Bavazzano, direttore del Centro commerciale Montedoro Freetime, ha creduto da subito nelle potenzialità di questo evento, mentre ci sono centinaia di volontari che hanno vigilato lungo i 23 km che dividono la partenza dal traguardo. Molti di questi sono sloveni, della comunità di Ancarano. A loro va il mio ringraziamento».
Mitja Kosovelj, primo classificato
«Sono molto soddisfatto di questa vittoria – esclama sicuro il campione di Nova Gorica – , giunta in una gara vera, a cospetto di due talenti assoluti quali Jonathan e Gabriele (Wyatt e Abate, ndr). Amo le lunghe distanze e correre a Trieste mi fa sentire quasi a casa. Adesso inizia la preparazione invernale, che finalizzerò con la partecipazione a qualche maratona, nei primi mesi del 2014. Mi dispiace solo per mia sorella Mateja, che avrebbe dovuto prender parte alla gara. Ha preferito fermarsi, però, per il riacutizzarsi di un dolore al tendine di Achille».
Jonathan Wyatt, secondo classificato
«Dopo tanti anni di carriera – sorride Wyatt – , non mi è mai capitato di passare il traguardo all’interno di un centro commerciale. Devo fare i complimenti all’organizzazione, perchè la corsa è riuscita in maniera impeccabile. Il percorso mi è sembrato molto suggestivo, sia dal punto di vista naturaistico, sia dal punto di vista storico. Abbiamo corso continuamente a ridosso del confine fra l’Italia e la Slovenia, in uno scenario incredibile, fra montagna, campagna e mare».
Gabriele Abate, terzo classificato
«Nonostante i postumi di una influenza – spiega il campione in forza all’Orecchiella Garfagnana – ho dato il massimo, onorando una gara di livello, con grandi campioni e un’organizzazione molto capace. Tecnicamente il percorso è valido, con delle salite ripide e delle discese difficili, specie con un terreno pesante e scivoloso come quello odierno. Con Jonathan (Wyatt, ndr) ci conosciamo molto bene ed è un piacere correre insieme, anche se questa volta è andata meglio a lui. Adesso mi aspettano le fatiche della Valsusa Trail, una gara di 23 km che mi vede in veste di organizzatore, un ruolo decisamente più stressante di quello dell’atleta».
David Daris, quarto classificato e primo triestino al traguardo
«Sono davvero felice per questa prestazione – sorride l’alfiere della Podistica Fiamma – , ottenuta su un percorso che non si adatta alle mie caratteristiche. Mi trovo a mio agio nelle competizioni su strada, anche se nei trail mi diverto e porto a casa un ottimo allenamento. Per fortuna non ha piovuto, altrimenti sarebbe stata molto più dura».
Antonella Confortola, prima donna al traguardo
«Abituata a correre in mezzo alle Dolomiti – racconta l’atleta della Forestale – , ho scoperto con piacere questo angolo di Italia, dove si può correre in montagna con lo sguardo rivolto al mare. Ho fatto una buona gara, l’ultima prima della stagione invernale, nella quale ritornerò all’amore dello sci da fondo, la mia più grande passione. La corsa serve a staccare e a darmi nuovi stimoli agonistici. È uno sport che condivido con mio marito Jonathan (Wyatt, ndr), con il quale alle volte mi alleno, anche se mentre io fatico lui se la ride».
Ufficio Stampa EuroMarathon