La passione, per la corsa e non solo
Di Giorgio Pesenti
E’ la ricerca di ciò che ti piace, vivi mentalmente l’esperienza ed agisci! Vedrai un mondo a colori anziché in bianco e nero. La passione si può allenare?
Vivere, “con passione”, lo skyrunning e le gare trail, è paragonabile al sale e il pepe che si mette su una squisita pietanza. I corridori del cielo o i trailers della natura che corrono le varie competizioni senza farsi coinvolgere in modo totale, e vivono il mondo dell’alta quota o della natura in generale in modo distaccato, a mio avviso rischiano di vivere uno sport in bianco e nero, insipido ed insignificante.
Correre con una travolgente passione, è mettere tutto se stessi in quello che si fa, è farsi coinvolgere pienamente dalla situazione sportiva, è vedere e respirare appieno ciò che ti accade, è entrare in sintonia con il momento che stai vivendo al punto tale da perdere la cognizione del tempo. Come i bambini che non si staccherebbero mai del loro gioco quando la mamma li chiama. La passione è una preziosa risorsa che tutti gli atleti hanno nel proprio animo perché, credo in modo molto attendibile, che non esista persona che non abbia almeno un hobby che lo coinvolga.
La domanda che mi sono posto è “La passione si può aumentare e in che modo si può allenare?”. La mia risposta è si, si può allenare e aumentare. Se la tendenza moderna è quella di vedere il bicchiere mezzo vuoto, di non mettersi in gioco, di fare il meno possibile per non sbagliare o peggio ancora di chiedersi quando le cose vanno male perché sono capitate proprio a noi, stiamo rischiando di affidare la nostra vita sportiva o la vita quotidiana, agli eventi. Questa situazione rischia di farci sfuggire la possibilità di godere appieno le meraviglie che essa stessa ci invia. Perché dunque non iniziare ad allenare la propria passione?
In generale la prima mossa da realizzare è identificare ciò che ci piace: difficile? Non credo. Anche le persone più apatiche e meno motivate se si sforzano un pochino possono trovare, anche nel più remoto pensiero, qualcosa che gli ha strappato un sorriso o un sospiro di sollievo. In seconda battuta si può iniziare ad immaginare il gesto sportivo o la situazione che ci piace; in seguito si deve visualizzare noi stessi coinvolti in quella situazione, infine bisogna analizzare ciò che ci accade, ascoltarne i dialoghi e percepirne appieno le sensazioni. Vivere mentalmente la situazione che ci gratifica mette in moto un insieme di emozioni che attivano i desideri, sensazioni e senso di possibilità rispetto a ciò che stiamo immaginando.
Gli atleti che non si mettono in gioco o si precludono delle opportunità, non permettono alla loro mente di vivere quell’esperienza come reale possibilità. La passione è una realtà dell’animo molto positiva e fondamentale che si accende nel momento in cui le permetti di manifestarsi. E’ come il detto “l’appetito vien mangiando”, per intenderci. L’esempio lampante è quello dell’appassionato compositore di puzzle: si avvicina, butta l’occhio e trova in quel momento il pezzo ok da aggiungere alla composizione, di seguito ne trova un’altro, e poi ancora un altro e così via, non si staccherebbe più da quel gioco. Ecco che la passione la alleni quando ti permetti di sentirla dentro di te, la respiri e la manifesti nei tuoi comportamenti. Questa situazione è importante sia nella vita sportiva e pure nella vita quotidiana. La consapevolezza che ti stà capitando una cosa che ti può affascinare e coinvolgere; questa “cosa” diventa un’attitudine che si autoalimenta.
La passione si traduce anche in questo. I corridori o le persone intorno a te la riconoscono nel tuo modo di comunicare, nella gestualità, dal tono di voce, nello sguardo. L’effetto di meraviglia e stupore che riesci a produrre nella percezione che gli altri hanno di te, è il risultato della trasmissione del tuo stato d’animo. Il terzo punto è quello legato all’azione, nulla accade in mancanza di essa.
Se vuoi vivere la vita da protagonista, sportiva e non, ricerca ciò che ti piace, vivi mentalmente l’esperienza, ed agisci!