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Il racconto della Resegup skyrace: un evento da record


Nelle mie tante partecipazioni a gare di trail, triathlon, sci di fondo, bici ecc, mi viene spontaneo osservare e, quantificare, il numero di partecipanti. Resto stupita di come certi eventi sportivi richiamano centinaia e persino migliaia di persone. I numeri dei concorrenti, sono la testimonianza di come un evento sportivo, in questo caso la Resegup Skyrace, giunta alla sua quinta edizione, diventa famosa e partecipata con numeri in crescendo in pochi anni. Esempi di eventi sportivi di notevole interesse in Italia, sono sicuramente la Marcialonga con gli sci da fondo, la Nove Colli o la Maratona Dles Dolomites con la bici da corsa, le varie maratone nelle più importanti città italiane, queste gare hanno raggiunto, dopo tanti anni dalla loro prima edizione, una tale fama da poter richiamare migliaia di concorrenti. I percorsi, la storia, l’ambiente e i paesaggi che si attraversano, sono oggetto di sfida sportiva per chi ama la fatica su distanze medie e lunghe.

Quello che ho visto alla Resegup, è un vero record di iscritti per una skyrace di 24 km. La Resegup ha chiuso le iscrizioni in una sola settimana dall’apertura: 800 iscritti. Una gara di corsa in montagna con partenza dal centro di Lecco, esattamente dalla riva del lago di Lecco, per raggiungere, nel più breve tempo possibile, la vetta del Monte Resegone, “ montagna simbolo della città di Lecco”, che presenta un’altezza di 1875 metri e, ridiscendere a Lecco. Una gara di corsa che unisce il lago di Lecco al Resegone: lago e montagna. Una curiosità: il nome del Resegone, nella lingua lombarda vuol significare una grande sega, per il particolare profilo.

Il tracciato della corsa, ripercorre idealmente quello storico che da Lecco portava sul Resegone, verso il rifugio Azzoni, posto in cima, da cui, tempo meteo permettendo “si può vedere la Madonnina sul Duomo di Milano”. La discesa, divertente, con tratti molto tecnici, attraversa il comune di Morterone, il più piccolo d’Italia, breve risalita al Passo del Giuf, attraversamento ai piani d’Erna, amena località turistica raggiungibile anche in funivia e lunga discesa su sentiero boschivo sino alla Capanna Stoppani, prima delle infinite scale, che avvicinano a Lecco. Dislivello positivo della gara è di 1800 metri.

Sarà stata la curiosità, il conoscere da vicino il Resegone così nominato da amici podisti, tra questi 800 partecipanti dell’ edizione 2014 c’ero anch’io.

Le intense emozioni vissute in gara mi portano a fare alcune considerazioni:

Il caldo: il vero protagonista della gara è stato lui. Infuocato più che mai, di un calore inverosimile, il protagonista indiscusso da battere, sole battente come la pioggia, I dieci chilometri iniziali di ascesa, dapprima regolare poi sempre più ripida, sino a diventare un chilometro verticale negli ultimi metri prima del rifugio, con il caldo gli atleti impietosamente cadevano sfiniti al rifugio.

Gli skyrunners: gli eroici 800 partenti dal lungo lago di Lecco. Alle 15.30 in punto, il via dato in prossimità del centro. Uno sciame di persone vestite, anzi svestite, e coraggiosamente alla conquista del Resegone sfidando il caldo.

L’ambiente: i colori del lago e del verde, nella cornice di questa parte della Lombardia tanto famosa per il gruppo di alpinisti chiamati i Ragni Di Lecco e le loro imprese sulle montagne che circondano il lago: le Grigne.

Il percorso: mai monotono. In salita la testa si alza poche volte, almeno io, il resto è tutto in spinta. Dalla cima del Resegone 14 chilometri di discesa, tecnica all’inizio, poi il bosco con un saliscendi divertente. Ai piani d’Erna altra discesa fetida su terreno umido, reso difficile dalle pietre scivolose. Si va piano e si perde tempo. Troppo per me. Corro come una lumaca. Infine il ritorno sulla strada dell’andata, a Lecco mancano circa tre chilometri quasi tutti su asfalto.

Il rifugio Azzone in cima alla montagna: si vede quando mancano poco più di 200 metri alla vetta. Ci si arriva accompagnati dagli incitamenti, dalle urla dei tifosi, dagli striscioni, dagli applausi, una marea di gente, pazzesco! Sembra di essere in una salita del giro d’Italia ciclistico.

Il tifo: spettacolare. Un’overdose di applausi, di campane, di gente che incitava, che aiutava chi era in difficoltà, per tutta la lunghezza del percorso. E’ stato magnifico.

Il traguardo: una scalinata e la piazza di Lecco gremita da due ali di folla festante e numerosa all’inverosimile noncurante del caldo torrido.

I vincitori maschile: quest’anno le corone di re, spetta al rumeno che corre per i colori del Team Valetudo Skyrunning Italia, Jonut Zinca. Un giovane atleta che corre anche nella nazionale di orienteering rumena. La sua umiltà è pari alla sua classe quando vince le gare. Vedendolo correre, e conoscendo questo atleta, penso sia l’unico in grado di duellare a spalla a spalla in gare come queste, con The King: Kilian Jornet Burgada. Il tempo finale per vincere la Resegup è stato di 2 ore 21 minuti.

La vincitrice femminile: Emily Forsberg. Di lei si parla in accoppiata con Kilian Jornet Burgada, di solito dove corre lui, corre anche lei. Ragazza molto giovane, di soli 24 anni, faccia pulita e semplice nei modi. Ha corso la Resegup con un fiore in testa. Una ragazza che corre per il Team Salomon, ma con le doti che ha potrebbe correre senza nessun team. Anche lei ha dominato la Resegup nel tempo di 2 ore 48 minuti.

Una dedica speciale alla seconda assoluta femminile: Manuela Brizio. Manu per gli amici, su di lei ci sarebbe da scrivere un libro di non so quante pagine. E’ la storia al femminile dello skyrunning italiano. Da oltre dieci anni domina la scena della corsa nel cielo. Ha conquistato podi importanti in tutto il mondo. Ha vinto nel 2009 e 2010 vari titoli del Campionato del mondo skyrunning World Series. Infermiera di mestiere e, grande professionista nel programmare le gare da correre, supportata dal Team Valetudo Skyrunning, è arrivata dietro la Forsberg a pochi minuti.

L’organizzazione e i volontari: splendidi. Il lavoro non è stato facile, far arrivare in cima al Resegone 800 persone è stata una sfida anche per loro. Bravi.

Noi atleti: per tutti oggi è stato eroico arrivare in vetta e ritornare a Lecco. Quando sono ripartita dal Resegone, ho avuto sempre un pensiero fisso in testa: mangiare una fetta di anguria!

Il Lago di Lecco: come non citare i versi di Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi (1840) che descriveva questo lembo di natura « La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune. »

Resegup edizione 2014, 800 iscritti, per il 2015 gli organizzatori pensano già di raggiungere i mille!

Di Carmela Vergura

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.