Trail delle Terre Rosse – Masserano (BI)
Di Isabella Labonia
Ci ero ricascata ad agosto, a voler tentare di nuovo la velocità, ma il mio corpo non ne ha voluto sapere. Dopo i primi buoni risultati nelle corse in montagna, sono iniziati i vari doloretti, segnali di stanchezza per i tanti allenamenti e gare, ma anche di un fisico che si ribella ad una certa tipologia di sforzo. Sono nata per correre libera dai vincoli del cronometro e lontana dal traffico e dall’asfalto! Dalle prime gare su sterrato, in cui quasi avevo paura ad ogni irregolarità del terreno di prendere una storta o di cadere, ho sentito il richiamo dei boschi, che mi ha portato a perseverare e mi ha aiutato a vincere quelle sciocche paure di correre sui sentieri, addirittura con qualsiasi condizione meteorologica.
E dopo le prime gare nel biellese, come non ascoltare il richiamo dei trail organizzati in quel fantastico territorio ricco di riserve naturali e boschi, in cui sono convinta che si aggirino davvero le fate e i folletti che da piccola sognavo di incontrare nelle passeggiate in montagna. Scoprire il mondo dei trail è stato davvero come tornare bambina! Dopo le prime esperienze di gare su strada e qualche skyrace, finalmente ho trovato la mia dimensione e il mio stile di corsa, nella natura, col mio zainetto in spalla e la voglia di scoprire nuovi posti. Se ad oggi mi sembra ancora impossibile correre una maratona su strada, credo invece che non avrò problemi ad allungare sempre più le mie ‘avventure’ di trail running, fino alle ultra. In fondo, ogni gara, anche lunga inizia con un passo; bisogna solo trovare il coraggio di farlo. E dopo il risultato di domenica al Trail delle Terre Rosse ho davvero capito che, se ascolto i segnali del mio corpo, ce la potrò fare.
Alla partenza, dopo una settimana segnata da un nuovo affaticamento muscolare al vasto mediale destro, che si sommava a quasi un mese di allenamenti e gare in preda ad una forte sciatalgia alla gamba sinistra, avevo paura dei 37 km da percorrere, pensando a come potessi fare a tornare indietro in caso di attacco di sciatica, sperduta nella riserva… ma, non appena abbiamo preso il via tutti sorridenti e ci siamo allontanati dal paese di Masserano, ho sentito le gambe che mi portavano senza sforzo e per i primi 10 km, nonostante i primi saliscendi , è come se avessi corso di rendita: dell’adrenalina di gara?
Non solo, merito dei sentieri tagliafuoco che ogni tanto abbandonavamo per inoltrarci nei boschi in strette contropendenze su cui poggiavo i piedi quasi senza fare rumore, grazie al terreno reso morbido dalla pioggia, ma non fangoso. Mi sentivo una fata che si aggira nei boschi, correndo silenziosa verso i folletti per sorprenderli sbucando fuori da dietro un albero all’improvviso. Per tanti km la mia unica compagna è stata la pioggerellina nebulizzata che, ogni tanto, per rinfrescarci, si è inventata piccoli scrosci, mai troppo fastidiosi. Solo ai ristori mi ricordavo di essere in gara, perché tutti mi acclamavano come ‘la prima donna’, quasi stupiti di vedere arrivare anche me, dopo aver visto passare solo uomini. Scambiato qualche parola e qualche sorso veloce, giusto per non fare esaurire la mia riserva di acqua della camel back, che mi sarebbe servita per il tratto in semi autonomia, via di nuovo su e giù dai sentieri e dai canyon delle gole di terra rossa, da valicare in alcuni punti su scalette di legno molto suggestive.
Correndo così, in questo paesaggio incantevole dal valore naturalistico non indifferente, mi sono ritrovata all’arrivo in meno di quattro ore cronometrate, ma, forse grazie alla trance agonistica o più probabilmente per l’incantesimo di qualche creatura dei boschi, con un tempo percepito molto inferiore. A chi mi ha detto ieri come ho fatto a correre per quasi quattro ore da sola, ho risposto che ne avrei corse altrettante! E tagliare il traguardo urlando felice tra gli applausi degli amici biellesi mi ha ripagato della sofferenza e della sconfitta provate nei mesi scorsi nel misurarmi di nuovo col cronometro. Ora l’ho capito, grazie ad un altro gioiello naturale del biellese. Non c’è miglior tempo di quello passato a correre nei boschi!
Per la parte agonista del Trail Terre Rosse, consultare le classifiche allegate dei percorsi da 37 e 21 km.